Riferimento: Il Coraggio
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Riferimento: ad Uno
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Ok c'è stato un equivoco sulla definizione "non ponesse il limite della paura" e devi ammettere che suonava così come io l'ho puntualizzata, abbiamo chiarito. E' stato coraggio sia verso se stesso che verso la madre da parte del terzo figlio.... ma non può da solo dirsi di essere coraggioso... siamo noi che lo vediamo... no? Ha dovuto trovare questo coraggio.... di perdere la madre se questo era bene per lei.... La mamma non la definirei coraggiosa ma rassegnata.. non il rassegnato nel senso negativo che di solito si da... un rassegnato di accettazione... questo ormai era quello che doveva essere e lo ha accettato grazie al coraggio del terzo figlio. E' un altro esempio però rispetto quello che avevo fatto io.... inverso.. Ma rimanendo al figlio del tuo esempio.... dici che abbia fatto il calcolo che dicendole così poteva perdere la madre? Certo da qualche parte in lui lo sapeva... ancor prima di dire quelle cose.... ma non ha calcolato... ha amato e basta.. altrimenti sarebbe venuta fuori una cosa tipo quella dei fratelli: un compromesso.... il coraggio non è compromesso |
resettiamo ....
perchè temo che stiamo dicendo la stessa cosa usando termini diversi ... ho iniziato male io .. lo ammetto ! il coraggio non è quel calcolo che prevede il risultato, anche se in alcuni casi ci vuole coraggio per manipolare situazioni ... ma anche questo è un altro discorso. Il coraggio è la forza di affrontare ... e ammettere o riconoscersi coraggiosi nel mentre si affronta qualcosa non è un male, fermorestando la presenza di spirito. cosa intendo ? Intendo dire, non è male ammettere con se stessi che si è stati forti o si è forti in una situazione ... è coscienza di una situazione. così come quando si ammette di non essere abbastanza forti ! Quel terzo figlio prima di parlare con la madre, parlò con me e mi disse: le dirò ..... e mi sento bene nel farlo e so che lei andrà via presto. Questa è lucidità e il coraggio è anche lucidità. ..... quante cose è il coraggio ! Il riconoscersi un valore ... mantenendosi in equilibrio .. perchè no ? |
Riferimento: Il Coraggio
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l'equilibrio non si mantiene o c'è o non c'è..... lo so che se prendiamo per esempio l'andare in bicicletta mi potresti dire che appena una forza mi tira da una parte sposto il peso dall'altra e mantengo così l'equilibrio.... però parliamo di equilibrio instabile quindi non so se un coraggioso per essere tale possa "accontentarsi" di tale equilibrio... ok ci sono livelli e livelli di coraggio ognuno adeguato a ciò che siamo.... Ti disse "le dirò ..... e mi sento bene nel farlo e so che lei andrà via presto". non ti disse : "Sono coraggioso" al massimo avrebbe potuto dirti "Mi faccio coraggio" Ehi gringa ti aspetto su questo schermo abbraccio: |
hmmmmm ...
potrebbere essere vere entrambe le cose .. su diversi livelli ... mò c'ho bisogno di un caffè stosvegli: |
Riferimento: Il Coraggio
A questo punto, forse, esistono due tipi di coraggio! quello non egoistico, come il figlio che chiede alla madre di far ciò che crede (sapendo di poterla perdere) e lei che "decide" di rendersi "libera" e quello, in un certo senso, più egostico mirato su noi stessi! Ed è questo quello che probabilmente incontriamo più spesso!
A mio avviso coraggio significa anche sapersi mettere in gioco (come ho già letto qui se non erro) ma non in modo sfrenato, incosciente! Ma proprio sfidando i propri limiti! Smettere insomma di temere ciò che vediamo come debolezze, freni, blocchi! Riuscire ad andare al di la di quello che solitamente ci trattiene in una determinata situazione che pur se non idilliaca ci spaventa meno di quel che non conosciamo. Le scelte quindi possono essere viste come forme o meno di coraggio. O, quanto meno, come dei mezzi per tastare il terreno |
Riferimento: Il Coraggio
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io credo di si .. e può essere letto, quello che dici, ad ogni livello dell'esistenza! |
Riferimento: Il Coraggio
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Per il resto... non trovo che egoistico e coraggio si incontrino da qualche parte... anche se capisco quello che intende Kal vorrei specificare.... anche se è un atto di coraggio verso noi stessi deve essere voluto dal nostro Io per essere coraggio... se è derivato dall'ego non cercherà mai di superare le paure Se l'Io usa l'ego allora il coraggio può manifestarsi verso l'interno come verso l'esterno.... e quindi torniamo da capo no? :H |
Riferimento: Il Coraggio
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Riferimento: Il Coraggio
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Perfettamente d'accordo con te! se di coraggio si vuol parlare è necessario che una determinata scelta venga fatta per il nostro Io e non per l'ego. La cosa migliore sarebbe quella di poter affermare di aver raggiunto un traguardo superando le nostre paure non per poterci poi dire "Che bravo/a che son stata" ma per realizzare che certi -demoni- non sono poi così spaventosi! Credo infatti che questo sia il vero coraggio, quello genuino e spassionato! non per una forma di egocentrismo personale ma per una chiarificazione di ciò che ci circonda! |
Ad Uno ...
a questo punto della giornata sono stanca e posso rispondere ... alla domanda che mi hai fatto : cosa intendo per livelli di esistenza ... nel contesto in cui ho espresso la frase ( si potrebbe parlare di altro in proposito )
intendo l'agire di ognuno di noi più o meno coscientemente. Approfondendo : intendo che a volte si agisce utilizzando l'intuito e non si sa di fare, altre volte si agisce sapendo bene cosa si sta facendo. Questa non è detto che sia necessariamente "mente" .. o calcolo ... a volte è una esperienza riportata a coscienza. p.s. perchè ti ho risposto da stanca lo hai capito vero !? |
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copio il significato da Wikipedia : « Metà del senno d'un uomo se ne va col suo coraggio. »(Ralph Waldo Emerson) « Avere coraggio significa farsela sotto dalla paura... ma salire in sella ugualmente. »(John Wayne) Il coraggio (dal latino coraticum o anche cor habeo, aggettivo derivante dalla parola composta cor, cordis cuore e dal verbo habere avere: ho cuore) è la virtù umana, spesso indicata anche come fortitudo o fortezza, che fa si che chi ne è dotato non si sbigottisca di fronte ai pericoli, affronti con serenità i rischi, non si abbatta per dolori fisici o morali e, più in generale, affronti a viso aperto la sofferenza, il pericolo, l'incertezza e l'intimidazione. In linea di massima, si può distinguere un "coraggio fisico", di fronte al dolore fisico o alla minaccia della morte, da un "coraggio morale", di fronte alla vergogna[/ e allo scandalo. Un noto proverbio dice: "tanta pazienza,forza e coraggio che la vita è un Mi interessa la provenienza del sostantivo da cor habeo aver cuore . Questa definizione esclude che per essere coraggiosi si debba essere solo logici e razionali serve qualcosa d'altro quel cuore ma cos'e' il cuore che si mette per essere coraggiosi ? Poi ancora perche' chi e' coraggioso non sa di esserlo aggiungo io se non a posteriori dopo esserlo stato ? |
Aggiungo alcune definizioni o descrizioni celebri del coraggio su cui vale la pena di riflettere .
Quale vi piace di piu' ? Citazione:
Questo perche' pone delle gerarchie tra le qualita' che deve avere un individuo . |
Io mi riconosco nella prima, l'ho sempre detto che sono morbida fuori dura dentro o resistente dentro, ma non se per il coraggio per l'orgoglio.
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Io sto pensando se un eccesso di prudenza e di calcolo razionale, possa inibire in qualche modo il coraggio, generando strategie di evitamento, piuttosto che di affronto.
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A me piace molto quella della contraddizione... che poi è apparente. Però sottolinea un punto chiave del coraggio per come la vedo io. Quella della capacità di rischiare ciò a cui si tiene.
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Per me il coraggio è anche caricarsi e poi fare il salto, che permette un cambiamento. E per farlo bisogna anche assumersi dei rischi e quindi mettere in conto la possibilità di perdere qualcosa... che è conosciuto che la mente cataloga come "sicuro" A me piacciono le definizioni di Wayne, perchè è molto semplice e diretta, e quella di Chercheston, come ha detto Ray , il coraggio di rischiare ciò a cui si tiene, ma anche lasciare il "certo" per l'incerto... :C: |
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Avere cuore , che significa nella definizione del coraggio ?
Non si tratta di sentimento nel senso comune del termine perche' qui il cuore non e' riferito ad un oggetto specifico verso il quale proviamo un sentimento ma e' , direi , una qualita' stabile e costante dell'anima . Mi viene in mente la celebre frase riferita a Don Abbondio : il coraggio uno se non ce l'ha non se lo puo' dare ! O c'e' o non c'e' . E' forse strettamente legato alla coerenza che nell'etimologia significa essere costretti , legati , avvinti a qualcosa ? E' per questo che uno non si rende conto di esseer coraggioso se non a posteriori ? Cioe' perche' il coraggio non proviene da una scelta ma e' uno stato dell'Essere . E probabilmente per questo che e' una qualita' che garantisce l'esistenza di tutte le altre come appare nell'ultima definizione . |
Non ho letto le altre scelte a me piace questa:
"Il coraggio è quasi una contraddizione in termini. Esso implica un forte desiderio di vivere che prende la forma di essere pronti a morire." Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), scrittore e critico inglese. E per questo motivo spesso è inconscio non ne siamo consapevoli. E concordo con Uno quando dice che non si sa di essere coraggiosi ma nel momento del bisogno se lo si è il coraggio emerge. Per me il cuore di cui si parla è la terza persona che non risiede nella testa dove spesso c'è solo tanto rumore, è come un'impeto...d'Amore. |
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