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Metto anche il terzo, perchè ci aiuta col primo.
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Sembra un ologramma... Citazione:
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non si poteva trovare una definizione di Dio migliore di questa,
Dio è tutto, è una sfera infinita di cui non si conosce nè il centro nè i confini! Ho sempre immaginato che Dio fosse così, e in tutta quella sfera ho la presunzione di credere che ci sia dentro il mondo, il creato e dunque anche l'essere umano. edit: mi sono sovrapposta a Ray, il mio post si riferisce alla seconda immagine di Dio |
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Questa terza definizione spiegherebbe che Dio, essendo UNO, sempre uguale a se stesso in tutti i suoi punti, in realtà non si fraziona, si espande come la fiamma, come l'amore che non si divide ma si allarga.
Dunque Dio genera solo se stesso, non crea niente, tutto è in Lui, l'essere perfetto... |
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Ovunque per me è dappertutto, non in nessun luogo. Ma come ce la immaginiamo una sfera che ha il centro dappertutto? Cosa vorrebbe dire, che ha molti (infiniti) centri? No ovviemente, ne ha uno. Ma se il centro di una sfera è il punto equidistante da tutti i punti della superficie, se la sfera è infinita ecco che qualsiasi punto è equidistante (infinito) dalla superficie (che non c'è) e quindi il centro è ovunque. Se invece vediamo il centro come l'origine, l'emanazione di una sfera che si espande, data l'espansione all'infinito, non si può limitare questo centro ad un punto/luogo. |
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Forse mi sono persa e ho seguito il mio ragionamento, il concetto base che dovrebbe emergere è che Dio non è spiegabile con rifermenti umani, Dio in realtà non si può descrivere geometricamente, sto completamente fuori? |
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Trovo giusto il fatto che la sfera/Dio non possa avere circonferenza e superficie, perchè altrimenti significherebbe che può essere circoscritto e separato da altro che non è Lui, diverso da Lui. |
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In ogni caso, al di là dei varti approcci filosofici, con i quali il testo nel corso del tempo è stato variamenta affrontato, quello che è sfuggito ai più e che io sto cercando di riportare all'attenzione, è che queste asserzioni dovrebbero avere lo scopo di fare da basi per intuizioni, ragionamenti, riflessioni, meditazioni. Per spingersi più in là possibile, ognuno come può, nel tentativo di sfiorare qualcosa... di conoscere. Per altro, ma è una parentesi, il concetto che Dio sia conoscibile dall'uomo è alla base della dottrina cristiana. |
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Giustamente possiamo fare deduzioni, meditazioni, riflessioni, eppure mi sembra che le frasi siano talmente stringate, precise e logiche che si può cadere fuori del seminato facilmente, almeno da parte mia. |
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Metto la quarta sentenza che introduce concetti importanti, comuni sia al cristinesimo che alla gnosi.
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Il Logos è il verbo, la parola, che viene generata da Dio che è spirito, quindi il verbo fa sì che tutto esista a partire dalla creazione (Dio disse...) Attraverso il Logos la creazione diventa manifesta e persiste in continuità. |
riesci a capire perchè sia stato usato il termine orationem, invece di logos, in latino hanno lo stesso significato... tu comunque traduci con un termine che l'autore aveva a disposizione e non usa, avrà un senso?
OT tutto il giorno ho seguito il tread e non ho mai trovato il tuo post n.37, poi stasera me lo ritrovo davanti al mio, con un orario di poco antecedente il mio, c'è una spiegazione oppure ho le traveggole!? |
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In questa quarta sentenza non è solo il termine orationem ad attirare l'attenzione. Anche quel "mens" tradotto come "spirito". Faccio notare che il termine è femminile e che è pure femminile l'azione che compie: genera il logos... il quale invece ha funzione maschile: persiste. L'autore aveva certo a disposizione il termine logos, il quale però è greco e i termini che si trovano qui, anche se di origine palesemente greca, sono latinizzati. Se l'autore originario è davvero Aristotele c'è da aspettarsi di avere a che fare con una traduzione latina molto posteriore. In ogni caso, anche se in effetti Giovanni Evangelista usa il termine logos, qui è probabile che la dottrina originaria non sia cristiana, ma antecendente. PS: non ho idea della faccenda del post |
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La mens in latino è la ragione, equivale alla capacità esclusivamente umana di formulare delle idee, lo spirito è più vicino all'etere, all'impalpabile, al concetto astratto, ma tutto questo deve essere letto come una traduzione ad opera di un qualche autore che scrive in un latino tardo, non classico e pertanto fuorviante.
Non ne voglio fare certo una disquisizione filologica nè filosofica, ma per capire quanto leggiamo occorre interpretarlo. Certo il fatto che tu abbia inserito il tread in esoterismo mi induce a pensare che vuoi farne una lettura direzionata, puoi spiegarti meglio, se vuoi? OT grazie per la spiegazione...ho le traveggole! |
DIO E' SPIRITO CHE GENERA IL LOGOS, IL QUALE PERSISTE IN CONTINUITA'
(DEUS EST MENS ORATIONEM GENERANS, CONTINUATIONEM PERSEVERANS. Riflettevo anche sulla seconda parte della frase, perchè si usa "persiste" ( o perserverans in latino) riguardo al logos, non si sarebbe potuto usare anche il verbo esistere? Persistere mi da l'idea di una situazione che deve essere mantenuta facendo sforzi idonei a tal fine, perseverando ( per - se -(av)verando, anch ese non è molto corretto etimologicamente) continuamente, per consentire e giustificare la generazione del logos. |
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Vado avanti... credo che man mano che lo leggiamo sembrerà meno difficile da commentare, anche perchè la nostra idea del libro sarà più ampia. Infatti non si deve cadere nel rischio di pensare le sentenze come scollegate, pur avendo, ovviamente, ognuna valenza propria.
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Continuo...
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DIO E' COLUI IN RAPPORTO AL QUALE LA SOSTANZA E' ACCIDENTE E L'ACCIDENTE NULLA. Trovo difficile interpretare questo passo ed è per questo che intervengo dicendo cosa mi è venuto in mente. Se la substantia è lo stare sotto e l'accidens è l'accadere ovvero cadere sopra, io ci leggo che... Dio, in rapporto a tutte le cose manifeste, queste sono tali perchè al di sotto esse (la loro genesi) vi si è posata la mano di Dio e la mano di Dio dopo la genesi si è ritratta. |
DIO E' COLUI IN RAPPORTO AL QUALE LA SOSTANZA E' ACCIDENTE E L'ACCIDENTE NULLA.
Dio è. Il divenire...l'accidente è il mondo, la natura, la substantia, ciò che muta e si trasforma, è il nulla, rispetto a Dio. Dunque Dio ha un rapporto con la natura che si manifesta attraverso il divenire, l'accadere che, tuttavia, rispetto a Dio non sono nulla. La natura o substantia, sono parte di questa relazione accidentale e rientrano in Dio, da sole sono nulla. Mi è difficile comprendere e soprattutto spiegare questo passaggio....substantia = nulla! |
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Secondo me l'accidente può verificarsi o non verificarsi, è ininfluente, questo potrebbe significare che Dio è completo in se stesso...
A proposito di sostanza mi viene in mente che Gesù è consustanziale al Padre, (il Verbo era presso Dio) quindi facente parte della Trinità che già in sè contiene tutto ed è generato da Dio, non creato, quindi la creazione sarebbe un'emanazione accidentale di Dio ???? La creazione avviene tramite il logos, e secondo me riflettente la sostanza di Dio, io la vedo come una cosa che poteva essere in questo modo ma anche in un altro, anche se mi piace pensare che è la migliore che poteva essere, e che in rapporto a Dio è nulla nel senso che Dio esiste a prescindere dalla nostra esistenza, mentre noi non esisteremmo affatto se non fossimo stati creati. E chissà quante creazioni accidentali sussitono in Dio che non si sono manifestate..... Ma come la mettiamo con lo spirito che ha bisogno di sperimentare nella materia ? :U |
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