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RedWitch 20-06-2007 12.25.26

Un videogioco vietato
 
Per la prima volta in Gran Bretagna, sono state vietate la vendita e la distribuzione di un videogioco, poichè giudicato troppo violento, addirittura istigherebbe sadismo, violenza e omicidio. Il gioco è stato dichiarato illegale, e sembra che anche con un eventuale ricorso non ci siano molte possibilità che il gioco venga messo in vendita.

La prima parte di questo gioco, era stata riveduta e corretta per poter essere accessibile (ai soli adulti).

Siamo arrivati al punto in cui addirittura nei videogiochi imperversa talmente la violenza da dover essere bloccata da autorità competenti.
Quanto siamo responsabili dell'acquisto di certi prodotti?
Se videogiochi come questi vanno nelle mani dei bimbi (vorrei vedere se non accade..) ese davvero possono influenzare, istigare all'omicidio, quanta responsabilità va alle famiglie e quanta a coloro che permettono la vendita di questi "giochi"?

griselda 20-06-2007 14.15.27

Racconto un episodio accadutomi qualche anno fa mio figlio frequentava la quinta elementare. Un giorno al ritorno da una festina di compleanno a casa di un compagno di scuola, mi disse che per il suo compleanno avrebbe voluto quel gioco della play che aveva ricevuto quel giorno il suo amico. Visto che il compleanno era dopo un mese mi mossi per capire che tipo di gioco fosse. Il gioco era vietato a minori di 18 anni strabuzza:con tutto quello che si può immaginare e ben espresso sopra da Red. Al che dissi a mio figlio che se lo poteva scordare....
Il problema era che se fosse andato a casa degli amici avrebbe potuto ugualmente giocarci.... Senza voler imporre nulla a nessuno mi informai presso gli altri genitori se fossero al corrente del contenuto di quel gioco.... quando raccontai di cosa trattasse quel videogioco la maggior parte cadde dalle nuvole ($) non lo avevano mai visionato($)
Ma la maggior parte nonostante non lo avesse mai visto disse che ero esagerata e che i bambini sapevano che era un gioco....:@@ distinguevano il vero dal falso manata.gif
Io ero esterfeffatta....
Quindi rispondo alla domanda finale di Red dicendo che i bambini a quanto pare hanno per genitori bambini che non sono in grado di comprendere la pericolosità di un gioco di quel tipo per cui ci si deve affidare alla responsabilità altrui che in questo caso è quella dei venditori.
Questa è la assurdità di oggi.

Grey Owl 20-06-2007 14.38.00

Realizzare un videogioco richiede tempo e denaro... creare nuovi scenari e nuovi racconti per attrarre l'attenzione dei giovani e' molto difficile...

Il fatto e' che se un team di programmatori si mette a spendere denaro e mezzi per realizzare un videogioco di questo tipo e' perche' vi e' una richiesta nel mercato dei videogiochi... e' terribile questo... ma e' la legge della domanda e dell'offerta... il dramma e' nella domanda.

manata.gif

jezebelius 20-06-2007 14.51.59

In effetti la domanda non fa altro che soddisfare ciò che si vuole e ciò che si cerca. Emozioni forti in primis. Se da queste, poi, si arriva all'eccesso..non è una cosa che compete chi il videogioco l'ha fatto o "costruito", per questo a volte si pongono dei paletti come ad esmepio il vietarlo ai minori, proprio perchè, si presume, che vi sia ancora non interamente formata - il che si potrebbe dire anche dei genitori - una personalità.
Insomma il discorso cade sempre sul fatto che si fa a scarica barile. Io committente vedo cosa " cerca" il mercato e ne determino l'uscita sotto vari mezzi, in questo caso il video gioco.

Ray 20-06-2007 18.59.02

I genitori non sono in grado di comprendere la pericolosità di certe cose perchè sono bambini anche loro e non la comprendono in se stessi. Pensate che basti vietare ai minori qualcosa perchè smetta di avere influenze di un certo tipo? Ok, ammettendo che i bimbi no vedano davvero, ma i cosiddetti grandi? Quanta gente è consapevole di cosa viene mosso in loro dai vari stimoli? Per riapondere basta guardare al successo delle pubblicità...

Non dico che si dovrebbe vietare tutto, anzi, in una ipoteticissima società di gente più consapevole non occorrerebbe vietare nulla. Ma rendiamoci conto... non sappiamo che inluenze abbiano le cose su di noi (c'è gente che a 40 anni è ancora completamente influenzata dai genitori per esempio) figuriamoci sui figli o sui cosidetti "minori"...

jezebelius 20-06-2007 20.35.50

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 35046)
I genitori non sono in grado di comprendere la pericolosità di certe cose perchè sono bambini anche loro e non la comprendono in se stessi. Pensate che basti vietare ai minori qualcosa perchè smetta di avere influenze di un certo tipo? Ok, ammettendo che i bimbi no vedano davvero, ma i cosiddetti grandi? Quanta gente è consapevole di cosa viene mosso in loro dai vari stimoli? Per riapondere basta guardare al successo delle pubblicità...

Non dico che si dovrebbe vietare tutto, anzi, in una ipoteticissima società di gente più consapevole non occorrerebbe vietare nulla. Ma rendiamoci conto... non sappiamo che inluenze abbiano le cose su di noi (c'è gente che a 40 anni è ancora completamente influenzata dai genitori per esempio) figuriamoci sui figli o sui cosidetti "minori"...

Beh...in effetti bisognerebbe fare un distinguo tra minore per la legge e minore...sempre, nella maggior parte delle volte inconsapevole..appunto come fai notare.
La cosa bella è che questi atteggiamenti, da parte dei genitori irresponsabili, sui figli ricadono e poi sulla società a cascata.
Si avrà quindi un numero maggiore di irresponsabili in una società, a livello esponenziale, in funzione di chi avrebbe dovuto educare e pretende, molto spesso, di averlo fatto. Ma ognuno arriva fin dove può no?
Questo dimostra anche, per certi versi, il limite nel quale si vive, immersi senza rendersene conto.
Il video gioco in definitiva potrebbe essere ricondotto al meccanismo della pubblicità o al fatto di " condizionare " i genitori attraverso le voglie ed i capricci dei bambini.
Ad esempio questi guardano la pubblicità del gelato e si interstadiscono fino a quando non l'avranno tra le mani; ed il genitore acconsente.
Idem come avviene per la promozione dei giocattoli..no?
Ma tornando alal discussione a questo punto, un videogioco violento potrebbe determinare un atteggiamento deviato del bambino o anche dell'adulto?
Secondo me si, per cui potrebbe anche istigare alla violenza o che altro; tanto nell'inconsapevolezza è accettato tutto probabilmente!

moonA 20-06-2007 20.58.34

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 35033)
Per la prima volta in Gran Bretagna, sono state vietate la vendita e la distribuzione di un videogioco, poichè giudicato troppo violento, addirittura istigherebbe sadismo, violenza e omicidio. Il gioco è stato dichiarato illegale, e sembra che anche con un eventuale ricorso non ci siano molte possibilità che il gioco venga messo in vendita.

Per me hanno fatto bene....quelli che inventano quei videogiochi non doveno essere tanto normalibooh.gif martello.: ....o troppo presi dal guadagno che ne ricavano..o sfogano così loro tendenze represse($)

Era 20-06-2007 22.09.18

Citazione:

Originalmente inviato da moonA (Messaggio 35049)
Per me hanno fatto bene....quelli che inventano quei videogiochi non doveno essere tanto normalibooh.gif martello.: ....o troppo presi dal guadagno che ne ricavano..o sfogano così loro tendenze represse($)

e siamo sempre li!
perchè inventano quei giochi?
forse perchè sono sicuri che restino invenduti?
no eattamente il contrario....e se a qualche
uomo/bambino fosse sfuggito...ecco che la bubblicità
indiretta (e mica ci giurerei che è tanto indiretta) eccolo
informato...hai visto mai!!!

non demonizzerei sempre e solo chi produce certe porcherie....
a domanda offerta!!!!

mi chiedo piuttosto....perchè c'è bisogno sempre
più di "divertimenti" estremi.....

Shanti 20-06-2007 23.47.36

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius
Ma tornando alal discussione a questo punto, un videogioco violento potrebbe determinare un atteggiamento deviato del bambino o anche dell'adulto?
Secondo me si, per cui potrebbe anche istigare alla violenza o che altro; tanto nell'inconsapevolezza è accettato tutto probabilmente!

Tempo fa un diciassettenne ha ucciso a coltellate un ragazzo di 14 anni, e i genitori di quest'ultimo hanno accusato un videogioco di avere ispirato l'assassino. Ma io dubito che un gioco di questo tipo possa istigare a un atteggiamento così violento se non c'è altro di fondo che non va nei nostri figli.
Tra l'altro questo tipo di giochi, sono quasi tutti vietati ai minori di 18 anni, ma non basta non comprarglielo: come dice Gris i ragazzi possono giocare a casa degli amici, o scambiarselo, oltretutto si possono noleggiare per pochi euro nei distributori automatici senza nessun controllo. Questo poi che ora è stato censurato diventerà uno dei più ambiti proprio per quel motivo.

jezebelius 21-06-2007 00.28.54

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 35053)
Tempo fa un diciassettenne ha ucciso a coltellate un ragazzo di 14 anni, e i genitori di quest'ultimo hanno accusato un videogioco di avere ispirato l'assassino. Ma io dubito che un gioco di questo tipo possa istigare a un atteggiamento così violento se non c'è altro di fondo che non va nei nostri figli.
Tra l'altro questo tipo di giochi, sono quasi tutti vietati ai minori di 18 anni, ma non basta non comprarglielo: come dice Gris i ragazzi possono giocare a casa degli amici, o scambiarselo, oltretutto si possono noleggiare per pochi euro nei distributori automatici senza nessun controllo. Questo poi che ora è stato censurato diventerà uno dei più ambiti proprio per quel motivo.

Tecnicamente si potrebbe anche partire da una base differente e cioè oltre che nei figli, dove si presume che c'è qualcosa che non va, c'è anche in noi, probabilmente, qualcosa che non va.
Per questo ne facevo un discorso in generale riguardo alla inconsapevolezza che tra l'altro, secondo me, può spingere addirittura oltre anche con l'aiuto di un videogioco...che so....semplicemente per realizzare delle aspettative di vita...ci si fionda su di una persona ricca per, casomai, rapinarla o che altro..
Le mancanze, in fondo, possono essere colmate anche con questi " sistemi" secondo me.
La censura, poi, in questo caso funge da stimolo per la curiosità. Quanti ragazzi, non appena sta notizia rimbomba, se non lo stanno gia facendo, si fionderanno in rete per cercare sto giochetto?

RedWitch 21-06-2007 11.39.03

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 35053)
Questo poi che ora è stato censurato diventerà uno dei più ambiti proprio per quel motivo.

Sono d'accordo, la censura funziona come pubblicità amplificata, aumenta ulteriormente la curiosità dei giovani.
Per questo penso che sempre dai genitori dovrebbe partire un controllo mirato , proprio a livello di educazione... Il problema è appunto che se il ragazzino non puo' avere il videogioco perchè non gli viene permesso di acquistarlo, potrà comunque trovarlo a casa dell'amico, o per vie traverse..
Dall'altra parte, se non esiste un controllo, come diceva Jeze, il problema sta anche in quei genitori che non vedono nessun rischio (stesso discorso che si faceva per la mamma che si fa comprare le sigarette dal figlio piccolo). A quel punto, non trovo sbagliato che autorità competenti impongano dei controlli.. che cercheranno di essere aggirati , ma quantomeno un paletto c'è..
Poi ci sono lo stesso in giro centinaia di giochi violenti.. la domanda/offerta come diceva Era gioca comunque un ruolo molto grande..

moonA 21-06-2007 11.52.17

Per me la questione non è di domanda-offerta...ma di offerta-domanda(anche se suona male)...se quei giochi non ci fossero nessuno li comprerebbe/richiederebbe...ma il fatto di vederli, nei negozi o dagli amici, incuriosiscono.
Poi non a tutti creano problemi...è ovvio che chi compie atti violenti a causa di quei giochi ha già qualcosa dentro di sè a livello latente.
Comunque, torno a dire, che per me hanno fatto bene a toglierli dal mercato, però dovevano evitare di rendere pubblica la censura...come dite voi, sicuramente saranno i più ricercati.

jezebelius 21-06-2007 13.18.53

Citazione:

Originalmente inviato da moonA (Messaggio 35064)
Per me la questione non è di domanda-offerta...ma di offerta-domanda(anche se suona male)...se quei giochi non ci fossero nessuno li comprerebbe/richiederebbe...ma il fatto di vederli, nei negozi o dagli amici, incuriosiscono.
Poi non a tutti creano problemi...è ovvio che chi compie atti violenti a causa di quei giochi ha già qualcosa dentro di sè a livello latente.
Comunque, torno a dire, che per me hanno fatto bene a toglierli dal mercato, però dovevano evitare di rendere pubblica la censura...come dite voi, sicuramente saranno i più ricercati.

Se vogliamo, possiamo fare anche un discorso di reciprocità infatti.
I Videogiochi, o altro, sono in vetrina perchè c'è qualcuno che li acquista; c'è qualcuno che " richiede" e ci sono i videogiochi.
In questo caso la quantità offerta è determinata dalla richiesta, ossia dall'incontro di questi due parametri e quindi dal conseguente equilibrio. Il fine è prettamente economico!( se poi ne ha anche altri...distruttivi..in questo caso..può essere)

Cerco di fare un esempio poi che riguarda la cosa del videogioco.
Se ho gia di mio condizioni alla spalle che hanno determinato, o che continuano a determinare, una latitanza di educazione in generale, è ovvio che cercherò qualcosa che soddisfa un mio desiderio, anche inconscio, che so...di prevaricazione.
Insomma qualcosa di istintivo poichè ho imparato che il più forte è quello che prevale.
Ora potrò soddisfare questo mio desiderio in vari modi, o attraverso un videogioco, appunto, o col passare del tempo, nella società, commettendo qualche reato ( non è detto ma potrebbe verificarsi)
Se mi è mancata la base, ossia l'educazione dei genitori( ma non è detto solo o esclusivamente questa...ma poniamolo come presupposto) è probabile che un circolo vizioso all'interno del quale mi è capitato anche il videogioco "violento " avrà contribuito e non poco a farmi esternare una mia caratteristica.
Ora per il "mercato " ( o meglio da chi lo controlla, rasentando un po la dietrologia) quello che " tira " per così dire, è ciò che soddisfa per certi versi. Cosa vuole la massa in pasto?
Diciamo pure che questo sfrutta anche un certa meccanicità di un determinato circolo e questo ci fa tornare alla utilità della pubblicità.

Faltea 21-06-2007 13.34.43

Mah... mi lascia molto perplessa questa discussione.
Sono contro la censura pubblicizzata, se lo devono fare che lo facciano in silenzio... ma, mi trovo molto in conflitto sul censura si o no.
Ritengo che i limiti sia giusto auto-imporseli e non attendere che sia il garante di turno a farci da scudo protettivo. (non parlo dei minori)
Non ci protegge da persone psicologicamente instabili la vietata vendita di un videogioco violento, queste possono scoppiare per altri motivi, magari guardando alla TV una trasmissione sullla guerra....
In conflitto perché non ci vedo soluzione..
La censura del videogioco serve ad evitare che qualcuno possa emulare, a proteggerci da questo qualcuno...
Se questo tizio scoppia per altri motivi, a che è servita la censura?
Mah....

griselda 21-06-2007 14.29.50

Sono d'accordo che il proibizionismo anzi stimoli la curiosità e calamiti più di una pubblicità. Il fatto che una buona parte di adulti vadano in cerca di emozioni sempre più forti dipendenti da esse sino all'overdose..... non è una cosa strana ne abbiamo già parlato anche da qualche parte qui nel forum. Quello che mi domando è come difendere i bambini che pare sperimentino anticipando sempre di più i tempi a causa di genitori inconsapevoli. Mi domando solo dove andremo a finire. Poi posso anche rispondermi che ognuno ha la sua strada il suo percorso e dobbiamo accettarlo, ma forse avendo un figlio mi riesce difficile e cerco per quel poco che posso di non fargli precorrere i tempi tenendolo al riparo da ciò che è troppo grande per la sua capacità di comprensione.

Ray 21-06-2007 21.46.24

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 35063)
A quel punto, non trovo sbagliato che autorità competenti impongano dei controlli..

In loro attesa ci accontentiamo di quelle incompetenti... icon_mrgr:

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 35066)
In questo caso la quantità offerta è determinata dalla richiesta,

Secondo me Jez, un mercato dove l'offerta è determinata dalla domanda non esiste più da un pezzo. E' rimasto solo un finto mercato (in realtà è manipolazione bella e buona) in cui la domanda pecoronica è determinata dall'offerta studiata a tavolino da chi sa smuovere quel minimo che basta degli istinti da un pezzo fuori da qualsiasi dominio.

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 35071)
Il fatto che una buona parte di adulti vadano in cerca di emozioni sempre più forti dipendenti da esse sino all'overdose.....

Sarò ripetitivo ma mi preme... non sono adulti.

Tuvok 27-11-2007 17.51.05

Mi risulta che alcuni giochi sono vietati anche in Germania.
Ci sarebbe da fare un discorso lungo sulla censura. Forse l'Italia è il paese dove avrebbe più senso vietare certi giochi, proprio perché in Italia ci sono troppi genitori immaturi, ma secondo me non è neanche giusto vietare del tutto la vendita di giochi violenti.
Nei bambini possono avere un'influenza negativa, ma negli adulti potrebbero dare un senso di liberazione, infatti anch'io ho alcuni giochi per computer che sono molto violenti, e quei giochi mi piacciono perché mi danno la possibilità di fare virtualmente tante cose vietate nella realtà.

Uno 27-11-2007 20.34.50

In ogni cosa bisognerebbe distinguere l'effetto stimolante. l'effetto catartico e l'effetto calmante (o addormentante).
Ogni spettacolo, rappresentazione, intrattenimento... giochi compresi ha tutti e tre in forme e quantità diverse. E' palese che dipende da chi vede qualcosa, un adulto che giochi a squartare personaggi può utilizzare l'effetto catartico di tale gioco e magari anche rilassarsi, senza entrare troppo nei meriti di tale pratica in linea di massima non ci vedo nulla di male, ma quando nasce l'esigenza di censurare qualcosa senza selezione significa che qualcosa è degenerato e sta creando danni.
Non sono d'accordo che togliendo certi stimoli non si risolva proprio nulla... certo io auspicherei la maturità dell'individuo nel sottoporsi a tutti gli stimoli che vuole sapendosi controllare quando sta per recare danni ad altri.
Prima di un certo cinema e di altri stimoli non si sentiva il ragazzo di 15 che entrava in classe alla Rambo facendo una strage, d'altro canto si dovrebbero vedere anche le concause tipo per esempio terapie farmacologiche a bambini che non ne hanno bisogno.
Quello che si è già detto e che mi trova concorde è che se i genitori non sono in grado di educare la società ha il dovere di intervenire, per cercare almeno di contenere i danni che non nego non sono derivati dall'ultimo giochino ma da decenni di "educazione" selvaggia.
Non vedo neanche perchè censurare in silenzio... per dare moodo di fare figli e figliocci? No grazie, alla luce del sole, così non esiste (almeno l'idea è quella) che a parità di contenuti qualcuno sia penalizzato e altri no magari perchè più influenti.
Sta a noi comunque fare in modo che non occorrano censure, ognuno nel suo piccolo....
Posso continuare quanto volete nel discorso... ma non vorrei annoiarvi

Faltea 05-12-2007 14.46.40

La censura "in silenzio" secondo me è utile per evitare che il piacere del proibito si scateni sia nei grandi che nei piccini.
Ci sono parecchi siti per lo scambio di file e chiunque può accedere e scaricare il gioco/video/film che è stato recentemente censurato.
Come ci finisca nel calderone per essere scaricato è un mistero, ma chi cerca trova... e la pubblicità genera la curiosità di cercare...
Parlo anche in prima persona, se sento che un videogioco è stato censurato, di primo impatto l'impulso è di cercarlo.. se non lo so..
occhio non vede...:H

Astral 05-12-2007 15.24.23

Come giocatore incallito di videogiochi, ci sono dietro le scatole in genere dei bollini ( ad esempio alcuni sono vietati ai minori di 3 anni).

Ci sono giochi molto violenti è vero, ma dipende molto dall'educazione del bambino. Se un bambino è troppo ricettivo ed è poco seguito dai genitori, anche un semplice gioco dove fai acrobazie con lo skateboard può essere letale, se ne segue l'esempio.

Purtroppo qui non si tratta molto di vendità, il mercato dei videogiochi va molto: azione, avventura, sport, e persino la categoria dei giochi intelligenti e riflessivi ( Sarebbero gli RPG) sta ritornando alla grande tra i consumatori.

Bisogna vedere che tipo di violenza è: un gioco che è violento perchè quando uccidi uno zombie esce il sangue, è differente da alcuni giochi in cui il giocatore deve investire con la macchina i passanti.

In ogni caso se un bambino è ben indirizzato, è il primo che istintamente evita di giocare a certi giochi, poichè li trova violenti, e poco divertenti (si spera).

Ma purtroppo....

griselda 05-12-2007 17.12.32

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 44808)
In ogni caso se un bambino è ben indirizzato, è il primo che istintamente evita di giocare a certi giochi, poichè li trova violenti, e poco divertenti (si spera).

Prendo questa frase di Astral per dire che come la fai la sbagli o sembra sempre sbagliata. Una volta i genitori rispondevano alla domanda con un bel NO. Ma perchè? Perchè No e basta. Ora abbiamo iniziato a spiegare il perchè ma non puoi essere sicuro di nulla.
Tu puoi indirizzare si, puoi spiegare al bambino/ragazzo cosa ne pensi il perchè il per come, poi puoi solo sperare. Non puoi neppure stare come una sentinella tutto il giorno a seguire i suoi passi.
Quando sono piccoli e non hanno una propria identità sono preda dell'emulazione. L'ha il mio amico perchè io non posso? Tu puoi spiegare ma poi puoi solo sperare che il seme di ciò che hai seminato abbia attecchito. fiori.gif

Uno 05-12-2007 17.25.29

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 44805)
La censura "in silenzio" secondo me è utile per evitare che il piacere del proibito si scateni sia nei grandi che nei piccini.
Ci sono parecchi siti per lo scambio di file e chiunque può accedere e scaricare il gioco/video/film che è stato recentemente censurato.
Come ci finisca nel calderone per essere scaricato è un mistero, ma chi cerca trova... e la pubblicità genera la curiosità di cercare...
Parlo anche in prima persona, se sento che un videogioco è stato censurato, di primo impatto l'impulso è di cercarlo.. se non lo so..
occhio non vede...:H

Posso comprendere quello che intendi, eppure non mi suona icon_mrgr:
Primo perchè invece che correre dietro al ragazzo che copia il proprio cd (acquistato regolarmente) magari per tenerne uno a casa e uno in auto, potrebbero attivarsi maggiormente su questi siti...
Equivale al discorso che facevo tempo fa, noleggio i film pagando e devo subirmi la pappardella all'inizio sulla pirateria etc etc... se lo scaricassi da internet arriva bello pulito, qualcosa non funziona, il sistema è impostato che più sei in regola e più sei bastonato (e questo vale per tutto, ad iniziare dalle tasse salendo fino a certi buonismi assurdi).

Bisogna però stabilire cosa si intende per censura, io intendo che nel momento in cui fai un gioco che è fuori ogni crisma (non intendo bigottismo assoluto, intendo che è veramente fuori) tu alla fonte devi distruggerlo e proteggerlo che in nessun modo possa uscire fuori, non si deve neanche sapere appunto (e qui andiamo a incontrarci Faltea), non che la censura debba essere nascosta, si deve sapere che un certo esagerato genere verrebbe censurato... a quel punto eviterebbero anche di investirci soldi o lo farebbero in un mercato talmente clandestino che sarebbe veramente fuori dalla portata del bambino seguito dalla famiglia.
In un certo senso un parallelo è la recente vicenda di quella persona che ha ucciso 4 ragazzi con il furgone perchè era sempre ubriaco/fatto. A lui ma anche a d altri stanno proponendo di fare da testimonial per delle pubblicità :(
Non starebbero bene delle sanzioni? Certo la colpa è della morbosità della gente, ma se tutto vale tutto, se tutto deve essere "libero" ad oltranza andremo sempre peggio.... poi per se vogliamo proviamoci, se ancora non ci basta dove siamo, continuiamo, prima o poi toccheremo il fondo.

jezebelius 05-12-2007 21.19.28

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 35033)
Per la prima volta in Gran Bretagna, sono state vietate la vendita e la distribuzione di un videogioco, poichè giudicato troppo violento, addirittura istigherebbe sadismo, violenza e omicidio.


Quanto siamo responsabili dell'acquisto di certi prodotti?
Se videogiochi come questi vanno nelle mani dei bimbi (vorrei vedere se non accade..) ese davvero possono influenzare, istigare all'omicidio, quanta responsabilità va alle famiglie e quanta a coloro che permettono la vendita di questi "giochi"?

Concordo con il discorso che fa Uno.
Se fosse in effetti una censura generalizzata, questa spesso come è accaduto, porterebbe ad un suo indiscriminato utilizzo. Ci sta, alla fine, quando, in maniera evidente e questo del videogioco suppongo ne fornista il caso, la situazione è uscita dal seminato ovvero da quelli che sono, e vengono definiti, i parametri entro cui far crescere una società e gli individui che la compongono.
E' certo che ognuno debba assumersi le responsabilità ma sono dell'idea, forse sbagliando, che queste sono presumibilmente connesse al grado di " crescita" dell'individuo. Se una cosa, lo Stato, la fa "passare" vuol dire, implicitamente, che quella cosa si può fare e dunque minore o quasi nulla la responsabilità per chi acquista.
Al contrario invece vi dovrebbe essere un " controllo " - esercitato da persone che non abbiano altri fini se non quelli della valutazione, passatemela in questi termini, degli " stimoli" e per fare ciò credo ci voglia chi sia in possesso di un'alta levatura morale/culturale etc - volto ad identificare cosa sarebbe bene o cosa no riferito ad una situazione tipo ai fini di una crescita " sana"; che poi forse è il compito della censura alla fine.
Comuque sono del parere che la responsabilità vada suddivisa tra lo Stato, dunque la collettività, e la famiglia indiscutibilmente " parte " di un meccanismo che, ad oggi secondo me, ha toccato gia il fondo o è quanto meno prossimo a questo.

Ray 05-12-2007 21.22.36

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 44817)
Prendo questa frase di Astral per dire che come la fai la sbagli o sembra sempre sbagliata. Una volta i genitori rispondevano alla domanda con un bel NO. Ma perchè? Perchè No e basta. Ora abbiamo iniziato a spiegare il perchè ma non puoi essere sicuro di nulla.
Tu puoi indirizzare si, puoi spiegare al bambino/ragazzo cosa ne pensi il perchè il per come, poi puoi solo sperare. Non puoi neppure stare come una sentinella tutto il giorno a seguire i suoi passi.
Quando sono piccoli e non hanno una propria identità sono preda dell'emulazione. L'ha il mio amico perchè io non posso? Tu puoi spiegare ma poi puoi solo sperare che il seme di ciò che hai seminato abbia attecchito. fiori.gif

Beh, ma spiegare le motivazioni di un no non dovrebbe rendrelo meno perentorio, anzi dovrebbe rinforzarlo.

Quel gioco no perchè è troppo violento. Punto.
Eh, ma il mio amico ce l'ha...
E allora? si vede che i suoi genitori la pensano diversamente da noi. E comunque quel che fanno gli altri non mi riguarda. Tu quel gioco no, perchè è troppo violento. Fine della discussione.

Una posizione del genere mica è diseducativa anzi. Spiegare il perchè delle decisioni è doveroso, ma a maggior ragione, visto che c'è un perchè, è ancor più doveroso mantenerle.

Faltea 07-12-2007 14.38.26

Sarò troppo pessimista ma siamo vicini al fondo, molto vicini.
Come ho detto sotto, la censura secondo me non è la soluzione, la strada per arrivare a ciò che è censurato c'è sempre (ripeto la censura per i minori l'approvo e la condivido appieno, non sto parlando di quella).
Sinceramente non vedo soluzioni, alcune.
Tutto è marcio dal politico di turno al collega che cerca di fregarti sul lavoro, il vicino di casa isterico/depresso, l'autista sciroccato che se non stai attenta scende e ti mena, bullismo a scuola che si è allargato anche tra le ragazze... ma non eravamo il sesso debole?
Manca il controllo, si sono persi i valori di base tutti cercano di fregare tutti...
Una giungla..
Fortunatamente abbiamo il giudizio ed amiamo i nostri simili, di modo che ci contorniamo di persone simili a noi creandoci una nicchia che lascia fuori il marcio.
Purtroppo sono arrivata al limite e personalmene non reggo più un telegiornale, di rado sbircio in internet tanto per tenermi un minimo aggiornata...
Probabilmente il mio è l'atteggiamento più sbagliato, bisognerebbe che tutti nel nostro piccolo cercassimo di migliorare ciò che ci circonda... ma ho la nausea.
Mi rintano nei miei libri e quando posso, qui.
E' l'unica cosa che attualmene riesco a fare...

jezebelius 07-12-2007 18.19.01

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 44980)
Sarò troppo pessimista ma siamo vicini al fondo, molto vicini.
Come ho detto sotto, la censura secondo me non è la soluzione, la strada per arrivare a ciò che è censurato c'è sempre (ripeto la censura per i minori l'approvo e la condivido appieno, non sto parlando di quella).
Sinceramente non vedo soluzioni, alcune.
Tutto è marcio dal politico di turno al collega che cerca di fregarti sul lavoro, il vicino di casa isterico/depresso, l'autista sciroccato che se non stai attenta scende e ti mena, bullismo a scuola che si è allargato anche tra le ragazze... ma non eravamo il sesso debole?
Manca il controllo, si sono persi i valori di base tutti cercano di fregare tutti...
Una giungla..
Fortunatamente abbiamo il giudizio ed amiamo i nostri simili, di modo che ci contorniamo di persone simili a noi creandoci una nicchia che lascia fuori il marcio.
Purtroppo sono arrivata al limite e personalmene non reggo più un telegiornale, di rado sbircio in internet tanto per tenermi un minimo aggiornata...
Probabilmente il mio è l'atteggiamento più sbagliato, bisognerebbe che tutti nel nostro piccolo cercassimo di migliorare ciò che ci circonda... ma ho la nausea.
Mi rintano nei miei libri e quando posso, qui.
E' l'unica cosa che attualmene riesco a fare...

Come non essere d'accordo.
Il videogioco alla fine altro non è che una ennesima manifestazione, forse ad un basso livello o anche bassissimo, di ciò che induce a fare una società, ovvero il suo specchio, ormai senza punti di riferimento, e quei pochi valori che possiede ancora, stanno prendendo pure una brutta piega.
Ognuno reagisce come può sicuramente.
Però credo che quando c'è anche una minima possibilità della quale approfittare, soprattutto nell'ipotesi che vi siano persone, più o meno, simili o che queste perseguano, con mezzi differenti probabilmente, un fine che nella sostanza si può definire uguale, perchè non considerarlo anche in maniera permanente, quale soluzione al problema?
Forse non ci sono soluzioni predefinite; forse è importante iniziare a fare qualcosa.
E questo qualcosa trae la sua forza da una comunione di intenti che ad oggi, sempre più pessimisticamente, è difficile da riuscire a trovare.
Un nucleo iniziale per poi riuscire ad espandersi, una volta che si viene coinvolti, senza pretese e senza " forza ", in ciò che si ritiene conforme e o vicino al Valore.
Secondo me, ecco la censura di un videogioco rientra in tale meccanismo.
Vanno bene i libri, secondo me, ma non bisogna dimenticare che è chiesto, a chi può e ne ha la possibilità, di collaborare in qualsiasi modo.
Per cui se da un lato si vorrebbe chiudere la porta in maniera definitiva, sono certo che questo " sistema" potrebbe attivare un meccanismo opposto che, paradossalmente, alimenterebbe, in continuum, il meccanismo "sociale " dal quale si vuole fuggire.

Ray 07-12-2007 21.55.04

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 44980)
Sarò troppo pessimista ma siamo vicini al fondo, molto vicini.
Come ho detto sotto, la censura secondo me non è la soluzione, la strada per arrivare a ciò che è censurato c'è sempre (ripeto la censura per i minori l'approvo e la condivido appieno, non sto parlando di quella).
Sinceramente non vedo soluzioni, alcune.
Tutto è marcio dal politico di turno al collega che cerca di fregarti sul lavoro, il vicino di casa isterico/depresso, l'autista sciroccato che se non stai attenta scende e ti mena, bullismo a scuola che si è allargato anche tra le ragazze... ma non eravamo il sesso debole?
Manca il controllo, si sono persi i valori di base tutti cercano di fregare tutti...
Una giungla..
Fortunatamente abbiamo il giudizio ed amiamo i nostri simili, di modo che ci contorniamo di persone simili a noi creandoci una nicchia che lascia fuori il marcio.
Purtroppo sono arrivata al limite e personalmene non reggo più un telegiornale, di rado sbircio in internet tanto per tenermi un minimo aggiornata...
Probabilmente il mio è l'atteggiamento più sbagliato, bisognerebbe che tutti nel nostro piccolo cercassimo di migliorare ciò che ci circonda... ma ho la nausea.
Mi rintano nei miei libri e quando posso, qui.
E' l'unica cosa che attualmene riesco a fare...

Ti capisco, ci sono passato e ci passo periodicamente... più riesci a vedere, a capire, più vedi e capisci lo schifo. Vale nella ricerca interiore, ma vale anche fuori, dato che la chiarezza in una poi si traduce in chiarezza anche nell'altra.
E lo schifo è duro da reggere... viene da scappare isolarsi non pensarci. Anche perchè ti chiedi: che ci posso fare? Se lo guardo e mi nauseo cambia qualcosa?

Non so darti certezze, ma per me le cose sono cambiate quando mi son reso conto per esempio che parlarne qui, parlarne con altri, protestare, trovare possibii soluzioni e quant'altro non era una attività sterile... perchè siamo letti, perchè le cose si doffondono a macchia, perchè per quanto piccoli, proprio perchè piccoli, possiamo fare i virus... bisogna essere molti per riuscire a nuocere all'organismo... ma per diventare molti bisogna non essere sterili...

Astral 07-12-2007 23.55.27

Su queste ultime parole bisognerebbe aprire un topic apparte. A volte sembra che quando sei stupido o addormentato in un certo senso non vedi determinate cose che quando ti svegli un po' e ti accorgi, ti fanno pensare.

dafne 18-12-2007 12.54.14

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 45048)
Ti capisco, ci sono passato e ci passo periodicamente... più riesci a vedere, a capire, più vedi e capisci lo schifo. Vale nella ricerca interiore, ma vale anche fuori, dato che la chiarezza in una poi si traduce in chiarezza anche nell'altra.
E lo schifo è duro da reggere... viene da scappare isolarsi non pensarci. Anche perchè ti chiedi: che ci posso fare? Se lo guardo e mi nauseo cambia qualcosa?

Non so darti certezze, ma per me le cose sono cambiate quando mi son reso conto per esempio che parlarne qui, parlarne con altri, protestare, trovare possibii soluzioni e quant'altro non era una attività sterile... perchè siamo letti, perchè le cose si doffondono a macchia, perchè per quanto piccoli, proprio perchè piccoli, possiamo fare i virus... bisogna essere molti per riuscire a nuocere all'organismo... ma per diventare molti bisogna non essere sterili...


Come non darti ragione? Certo si fà prima a chiudere gli occhi e rintanarsi ma, non si può. Anzi, non si deve.
Il problema dei videogiochi comincia a toccare anche me, ho sempre evitato di comprarli, mio fratello ci ha regalato la play e l'ho centellinata ai nani dicendo che litigavano troppo, poi è arrivato il papà con il dos per uno e ciao ciao propositi. Adesso c'è la guerra del dischetto però qui devo dire che ho applicato la teoria di Ray "questo no perchè è no e se gli altri lo fanno è un problema loro" (riassunto icon_mrgr: ) e devo dire che i piccoli protestano ma tutto sommato accettano.
Due osservazioni, chi ha regalato il videogioco è ancora piccolo,un piccolo che non ha avuto niente quando era bambino davvero e che quindi adesso colma il vuoto collezionando di tutto e di più (persino le sorpresine Kinder per un certo tempo...) e sommergendo i figli di giochi (che piacciono a lui) M'è capitato di vederlo giocare con le costruzioni quando il grande aveva 5 anni e litigare col piccolo perchè non costruiva come diceva lui manata.gif . La seconda osservazione è che ho come l'impressione che si riversi nel videogioco il bisogno di fare quello che non si può, uccidere squartare, picchiare (grazie al cielo i miei figli sono ancora affascnati dal dischetto per cucinare oltre che dall'eroe dei fumetti del momento)e su questo facciano leva igli inventori di certi giochi e videogiochi..io per esempio ho sempre proibito le armi giocattolo in casa (sarò esagerata ma mi urtano) e loro alla fine hanno assimilato che la mamma non vuole perchè uccidere non è un gioco ma una brutta cosa...ma non so se abbiano solo recepito la regola o se abbiano assimilato il concetto. Insomma, non bisognerà per forza sperimentare che il fuoco brucia ficcandoci dento le dita no? Quello che non passa nella testa dei genitori è che per i bimbi la differenza tra realtà e fantasia non è così automatica, anzi. Sbaglio?

jezebelius 18-12-2007 16.34.14

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 45967)
C Quello che non passa nella testa dei genitori è che per i bimbi la differenza tra realtà e fantasia non è così automatica, anzi. Sbaglio?

Secondo me non sbagli, anzi. L'importanza di riuscire a capire certi meccanismi e poi vederli sfruttare da parte di alcuni non è cosa da mettere in secondo piano.
Chi "inventa ", mette su o programma,un videogioco violento ma espandendo ancora di più si può fare riferimento alla stessa moda, la tendenza, sa che si muovono entrambi grazie a questo maccanismo.
Come hai detto bene " si fa leva" e mi pare che questo aspetto, poco più su, sia venuto gia fuori.
Peraltro sono del tuo stesso parere circa la impossibilità o la difficoltà di " differenziare " la realtà dalla finzione, o meglio dalla rappresentazione come per i bambini, ma forse per questi maggiormente, così per gli adulti ( aggiungo che gia non è cosi semplice come si vuole credere e di discussioni che trattano di questo ce ne sono, il forum ne è pieno ).
Si potrebbe fare un'analogia, forse un po forzata, con lo stato di sogno vale a dire quello che comunemente percepiamo come tale quando dormiamo. Insomma poichè in quello stato di sonno/sogno a volte capita di riuscire a fare di tutto, anche nella realtà, per desiderio o chissà per cos'altro nell'illusione che si possa controllare un propio comportamento, si tende, come si suol dire a " far diventare i sogni, realtà". Ovviamente dipende da come si vuole attuare un programma del genere e se un sogno è quello di dare libero sfogo a pulsioni che di solito si trovano sopite da qualche parte, ecco che il videogioco mi da la possibilità di tirale fuori. Il bambino, in questo meccanismo subisce forse in maniera maggiore ciò che accade, soprattutto perchè inizia ad identificare ciò che si può fare da ciò che non si può fare e se pure lo si convince che quella, del videogioco, è una finzione, non è incerta la possibilità che, quella avrà esercitato una " pressione" e che questa possa essere causa di altro anche per il futuro.

Astral 18-12-2007 17.54.17

Secondo me si stanno demonizzando troppo i videogiochi su questa discussione.

Come ripeto, se io seguo ed educo bene mio figlio ( non parlerò da padre, ma posso parlare da figlio) posso regalo pure un gioco dove si usano le pistole, e tale gioco rimane, se invece mio figlio non sa distinguere realtà e fantasia allora il discorso è un altro.

Per un una bambina non seguita, può essere pericoloso persino vedere superman o wonder woman, se non gli si spiega che buttandosi dal balcone non si vola.

Si riversa indubbiamente come dice Dafne sul videogioco le proprie impotenze, ma quelle si riversano anche su altre cose se sono presenti.

Ora non voglio fare lo scientifico, ma una miccia da sola non fa esplodere nulla. Il videogioco può essere una miccia, ma poi è facile scannare una persona, ed avere l'alibi del videogioco.

Io ritorno sempre al punto: un bambino educato nel modo giusto, non si diverte neanche a giocare a certi giochi.

Secondo me poi i genitori dovrebbero intendersi loro per prima dei videogiochi, quanto se ne intendano almeno coi film.

Ci sono videogiochi dal contenuto educativo e ludico estremamente alto, ed altri che sarebbero da sconsigliare, invece molto spesso ( in buona fede) il genitore prende e compra.

:C:

jezebelius 18-12-2007 18.36.47

Forse vado contro corrente ma non mi pare che si stia parlando di tutti i videogiochi ma, ovviamente, solo di quelli che possono, o potrebbero, essere causa di un qualche comportamento tendente alla " lesione" sia personale e sia collettiva.
Comportamento, come la lesione naturalmente, in senso ampio.
Altro dato che mi pare sia da prendere in considerazione, basandomi anche su affermazioni che Ray ha messo in evidenza, è che talvolta, parlando dei genitori, non ci si trova davanti persone adulte e che loro per primi tendono a quel modo di educare, proprio perchè, loro malgrado, non sono cresciuti. Come dire che, forse, di persone responsabili in giro ce ne sono poche e all'interno di questo insieme si può o no identificare, più o meno, una educazione giusta e consapevole per il bimbo.
Ciò non toglie l'utilità di alcuni videogiochi che, anzi ed in controtendenza a ciò che stiamo dicendo, favoriscono la crescita sotto tutti gli aspetti o almeno sfruttano quel filone " tecnologico" di cui, oggi, non si può fare a meno.
Per dirla tutta, per quanto mi riguarda, se ci fosse a disposizione il videogioco con una struttura ben fatta ed intelligente, atto a spronare chi ci gioca ( anche adulto perchè no ), non sarebbe forse da sottovalutare. Quello che invece non va è la normale tendenza a lasciare " via libera " ad un certo tipo di giochi ovvero, in funzione di ciò, alla comparsa del divieto per ovvi motivi, mediante lo strumento della censura. Non credo poi che il limite - quello dei tre anni anche se non so per quale tipo di giochi si presenti - sia sufficiente a fare in modo da non creare alcuna " pressione " sulla crescita, come ad esempio la male interpretazione del bambino riguardo ad alcuni meccanismi di interazione col mondo reale.
Mi pare, che come la si voglia mettere l'impressione di un "cattivo esempio " - poichè è anche di questo che si dovrebbe tenere conto - gioca un ruolo particolarmente importante. Forse sarebbe il caso di arrivare alla consapevolezza che in fondo non c'è un modo giusto di educare e che ognuno fa del suo meglio. Ed in questo " fare il meglio " dovrebbe, in relazione a quello che il genitore considera come il meglio ed in base anche alle corrispondenze con la collettività ed almeno per una prima parte del percorso del proprio figlio, fare in modo di essere più attenti.

Ray 19-12-2007 00.47.46

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 45967)
..io per esempio ho sempre proibito le armi giocattolo in casa (sarò esagerata ma mi urtano) e loro alla fine hanno assimilato che la mamma non vuole perchè uccidere non è un gioco ma una brutta cosa...ma non so se abbiano solo recepito la regola o se abbiano assimilato il concetto. Insomma, non bisognerà per forza sperimentare che il fuoco brucia ficcandoci dento le dita no? Quello che non passa nella testa dei genitori è che per i bimbi la differenza tra realtà e fantasia non è così automatica, anzi. Sbaglio?

E ai pirati li lasci giocare anche se anche fare i pirati è una brutta cosa? diavolo.g:

Provocazioni a parte, ok a fermare gli eccessi di violenza nei videogiochi, ma questo non significa che va bene estremizzarsi dalla parte opposta... educare non è mica castrare la naturale aggressività, ma insegnare ad incanalarla. Non sto parlando con Daf adesso, parlo in generale, anche se mi rendo conto che questo discorso darà fastidio a molte mamme di maschietti.

A volte, complice lo schifo di società in cui ci troviamo, ci facciam prendere dalle nostre paure e ci dimentichiamo, per esempio, che non è la cosa in se ad essere buona o cattiva ma come la si usa. La stessa arma, intendo quella vera, può essere usata "bene".. per cacciare ad esempio (in una società che vive anche di caccia). E' chiaro che un'arma veicola meglio l'aggressività di una costruzione (vale anche per i giocattoli ovvio) ma aggressività non vuol dire violenza. Da che mondo è mondo i bambini fan giochi "maschili"... come con gli altri giochi imitano i grandi... l'importante è che abbiano da imitare dei grandi che sappiano incanalare bene queste cose.
Concordo con Astral quando dice che sta a noi insegnare a distinguere realtà da fantasia... i bambini sono inesperti si, ma non stupidi, capiscono come distinguiamo noi le cose, come passimo noi da gioco a relatà, cosa noi ci permettiamo di fare "per finta" e cosa ci permettiamo "per vero".

Non c'è niente di male a far fuori qualche mostro con la mitragliatrice della play per salvare il mondo in pericolo, così come non c'è niente di male a far fuori l'orco con la spada della fantasia di ogni epoca per salvare la principessa.

Diverso è il gioco pensato apposta per insegnare ad incanalare male certe energie, sfruttando il fatto che probabilmente neanche gli adulti lo fanno bene. Ma sta proprio qui il discernimento del genitore... non dico di provare tutti i giochi e vedere che effetto fa su di noi prima di far giocare i figli... anzi no, lo dico.

Questo perchè ci sono giochi che non c'erano quando eravamo bambini noi...

dafne 19-12-2007 09.55.11

accetto la provocazione diavolo.g: no neanche spade in casa, vabbè fino all'anno scorso quando gli è presa la mania dei pirati dei Caraibi. Sarò un pò malata Ray ma la spada per me è una cosa diversa, è un gioco diverso. martello.: va bene va bene mi autocastigo ma il pirata non è un cacciatore ecco. (pssss ho capito che non ti riferivi nello specifico a me ma ti rispondo per continuare il discorso...)
Uffa mi sa che mi tocca darti ragione, uccidere il drago della fantasia che assilla la principessa è anche un bel gioco ma mi fanno impressione le armi giocattolo di oggi, sembrano così vere , sinceramente, non voglio che i piccoli abbiano "confidenza" con le armi. Certo che poi prendono due rami e si fanno il fucile ma quella è un'altra cosa. Sicuramente c'è un rifiuto mio eccessivo, l'ho scritto, ma mitragliatrici e pistole con mirino elettronico a casa mia no no no. E per i videogiochi...ci ho giocato :@@ ma si era aperto il discorso su uno vietato e io, francamente, sono dell'idea che in un mondo come quello di oggi dove tutto va bene pur di fare numero arrivare a vietarlo significa che era davvero tremendo.
Però chi parla è una che non riesce neanche a guardare i trailers dei film d'orrore per cui..non faccio granchè testo mi sa...manata.gif

Astral 19-12-2007 10.05.41

Comprendo Dafne: in alcune situazioni la pistola come giocattolo può essere un pericolo ( ad esempio avere un padre poliziotto con un arma vera in casa) e comunque potresti risolvere tutto, magari comprandogli delle pistole ad acqua, ti ritroverai una casa che è uno schifo, ma almeno c'è poca violenzaicon_mrgr: .


Infine sono daccordo con Jez quando dice che la violenza va censurata e che certi genitori non sono responsabili, ma concordo anche con Ray quando dice che il bene ed il male dipende da noi, non tanto dallo strumento.

Insomma con un coltello ci si può uccidere, oppure tagliare un po' di prosciutto.abbraccio:

:C:

Uno 20-12-2007 13.18.53

Appena sentito in radio:
Due bambini hanno picchiato mortalmente una bambina imitando "mortal kombat"

Non voglio strumentalizzare questa notizia, poi il gioco c'entra relativamente se comunque i genitori se ne fregano, il discorso (già fatto nei post prima) è che si sta spostando il limite dei valori con qualsiasi mezzo (giochi compresi).
Si sta lavorando a che la finzione sia indistinguibile dalla realtà e di conseguenza la realtà diventa indistinguibile dalla finzione.
Io da bambino presi coscienza di cosa fosse la morte (una minima parte ovvio, l'inizio della presa di coscienza) vedendo un vecchio film di cowboy. Chiesi a mio padre che cosa significava che sparandosi cascavano da cavallo. Mi venne spiegato che morivano e mi vennero risposti i vari "E perchè..." ma comunque alla fine mi fu chiaro che quella era finzione, che serviva per farci vedere come andavano i fatti invece reali e neanche sempre, che la cosa non stava comunque avvenendo in contemporanea. Questa cosa mi fu più chiara della morte in se che poi occupò altre domande nel corso degli anni, questo mi permise di non arrivare mai ad identificarmi automaticamente completamente in nulla, certo alti e bassi sono normali e umani.
Questo non avviene se non c'è qualcuno in famiglia che da i primi strumenti di discernimento, poi è sacrosanto che ognuno li affini secondo le proprie inclinazioni, ma una base è necessaria anche solo per riconoscere le proprie inclinazioni.

Astral 20-12-2007 14.08.19

Credo che c'è proprio sempre una questione di educazione, e sopratutto credo che questi bambini per comportarsi cosi abbiano anche una rabbia repressa.

Mortal Kombat ci ho giocato molte volte, da quando avevo 12-13 anni.

Molte volte anche noi fantasticavamo sui personaggi, e simulavamo il combattimento, però era tutto schermato ( ovvero non ci colpivamo), e per noi era un modo di sfogare la fantasia senza farsi male.

Poi per carità come gioco è un po' violento, però credo che faccia da catalizzatore, ad una violenza che oggi giorno è già dentro al bambino e che esplode, in piu come dice Uno, non si distingue più la realtà dalla fantasia.
Questo comunque è sempre stato un problema per i bambini: mia sorella ad esempio credeva di essere Lulu, e stava facendo prendere una crisi a mia madre, perchè la sua spilla non si attivava coi fiori.icon_mrgr:

Però erano altri tempi, adesso poi con internet, non mi stupisco che se un bambino veda un film di Dario Argento, si possa poi ispirare a lui.manata.gif

Cubo 22-03-2012 18.51.46

ripesco questa vecchia discussione (mi capita di farlo, vado indietro per conoscere meglio, per non essere ripetitivo, per far sedimentare un po' di idee..) e sono quasi divertito.

A parte poche eccezioni, si approva la censura, l'idea che qualcuno decida cosa è pericoloso, cosa no, per la mia mente, per la mente dei miei figli.

Non mi spaventa solo perche' per fortuna di queste cose di parla come al bar : ma grazie, no. Alla salute mentale dei miei figli tocca a me pensarci, e a cosa giocano o no lo controllo io, finche' posso. E nel frattempo cerco di dare loro qualche strumento per capire come funziona un videogioco, e quali meccanismi fa scattare.

Mio figlio grande si godeva interminabili puntate di WWF (all'epoca ultrademonizzato dal crocchio di mamme davanti a scuola), il piccolo non va a dormire felice se non ha massacrato di botte un po' di mostriciattoli a Soul Calibur. Sono mediamente sereni, mediamente felici, mediamente non violenti (pure un po' di piu' che mediamente).

Mi chiedo solo: ma tutte queste opinioni cosi' belle acuminate, nascono sempre dalla conoscenza reale dell'argomento? Oppure ci facciamo trascinare da Studio Aperto?

(analoghe riflessioni in un topic sull'abbigliamento scolastico e non, in cui ho letto suggestioni di divise pure per gli adulti, anche se in forma chiaramente provocatoria).

E questo sarebbe il lasciar fluire?

Uno 23-03-2012 10.52.29

Sebbene, come avrai senz'altro letto Cubo, sostengo che il problema non sia solo dei videogiochi o in alcuni casi magari per nulla dei videogiochi, la società ha il dovere di intervenire dove il singolo non arriva.

Ti faccio degli esempi per analogia. E' giusto che ci sia un limite di età all'acquisto di sigarette ed alcool (anche se poi nella realtà... ma vabbeh..)?
Sono certo che tu penserai che per te e la tua famiglia non servirebbe perchè tu spieghi ai tuoi figli e decidi cosa è giusto e sbagliato per loro.
Però tu non vedi i tuoi figli 24 ore su 24 x7 giorni a settimana e allo stesso tempo se tu decidi che tuo figlio a 14 (sempre se la tua decisione sia lecita) può fumare magari il padre dell'amico di tuo figlio non ha le stesse idee.
Un principio simile viene fuori in quei casi in cui i genitori vegani convinti (ma magari neanche troppo esperti di alimentazione) decidono che i loro figli debbano essere vegani come loro e questi figli si ammalano. Lo stato (la società) può e/o deve intervenire?
E i figli mandati a rubare, a chiedere l'elemosina, a prostituirsi etc.....?

Certe forme di censura poi non si limitano ai bambini, se la società decide che la pedofilia è una porcheria, uno anche se adulto non può commetterla, e mi pare giusto.
Insomma, riassumendo, come detto all'inizio, sono d'accordo con l'autogestione delle persone, ma la società in quanto tale ha il dovere di intervenire ove il singolo non riesce a prendere delle decisioni lucide e soprattutto che coinvolgono altri adulti o minori che siano.

Cubo 23-03-2012 11.33.34

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 112225)
Sebbene, come avrai senz'altro letto Cubo, sostengo che il problema non sia solo dei videogiochi o in alcuni casi magari per nulla dei videogiochi, la società ha il dovere di intervenire dove il singolo non arriva.

Provo a rispondere per punti.

Citazione:

Ti faccio degli esempi per analogia. E' giusto che ci sia un limite di età all'acquisto di sigarette ed alcool (anche se poi nella realtà... ma vabbeh..)?
Sono certo che tu penserai che per te e la tua famiglia non servirebbe perchè tu spieghi ai tuoi figli e decidi cosa è giusto e sbagliato per loro.
Però tu non vedi i tuoi figli 24 ore su 24 x7 giorni a settimana e allo stesso tempo se tu decidi che tuo figlio a 14 (sempre se la tua decisione sia lecita) può fumare magari il padre dell'amico di tuo figlio non ha le stesse idee.
Non mi infastidisce il limite su sigarette e alcol, il perche' lo dico dopo. In astratto, e per seguirti, confermo che penso che il limite in teoria non servirebbe, o almeno che io come famiglia non mi "appoggio" al limite per le mie strategie educative sul consumo di alcol e fumo da parte dei miei figli. Io devo cercare di mettere i MIEI paletti, a volte saranno piu' severi di quelli di legge, a volte (in teoria) no. I miei figli hanno libertà e responsabilità proporzionale all'età, e scelgono come comportarsi quando non ci sono io a controllarli, se seguire le regole o meno. Se fumano di nascosto o bevono di nascosto, fottendosene dei "Limiti di casa", non sarà la legge che mi salva, è molto piu' facile aggirare questa che quelli.
Riguardo al padre dell'amico me ne frego. Mio figlio si comporta secondo le mie regole (vedici un condizionale, eh), suo figlio si comporta secondo le sue. Per mio figlio la giustificazione "ma gli altri lo fanno" non vale, per cui non mi curo se i figli altrui la usano in casa. Sarà compito dell'altro padre spiegare a suo figlio che anche se mio figlio fuma lui non lo deve fare.

Citazione:

Un principio simile viene fuori in quei casi in cui i genitori vegani convinti (ma magari neanche troppo esperti di alimentazione) decidono che i loro figli debbano essere vegani come loro e questi figli si ammalano. Lo stato (la società) può e/o deve intervenire?
E i figli mandati a rubare, a chiedere l'elemosina, a prostituirsi etc.....?
Ecco, lo dico qui perche' il limite su sigarette ed alcol non mi infastidisce. Perche' tu porti esempi "piu' facili", in cui esiste una specie di "comune sentire". E' pensiero diffuso che l'alcol, il fumo, la prostituzione minorile ecc... siano "un male". In questi casi è piu' semplice intervenire con una "censura". (sono in febbre da virgolette, perdonami).

A me la censura fa paura nei casi grigi. Tutti concordano che un ragazzo di 10 anni non deve fumare, non tutti concordano che un ragazzo di 17 non deve giocare a God of War. Se vuoi introdurre la censura, sono quelli i casi complicati: chi decide per tutti? Per me non c'e' soluzione, si sbaglia comunque, meglio lasciare la responsabilità di farlo (nei casi grigi) a chi ha responsabilità educative generali. E , quando ne ha facoltà legale, al singolo interessato.

Citazione:

Certe forme di censura poi non si limitano ai bambini, se la società decide che la pedofilia è una porcheria, uno anche se adulto non può commetterla, e mi pare giusto.
Insomma, riassumendo, come detto all'inizio, sono d'accordo con l'autogestione delle persone, ma la società in quanto tale ha il dovere di intervenire ove il singolo non riesce a prendere delle decisioni lucide e soprattutto che coinvolgono altri adulti o minori che siano
Sulla prima parte: non siamo piu' alla censura ma ai reati. Sono d'accordo. Ma o si ricade nel caso di prima (una condivisione di sentire) o la legge sarà sbagliata tanto quanto la censura (chesso' le leggi razziali).

Riassumendo, per me il punto fondamentale è che la censura è un atto arbitrario come un altro, che individua un limite. In certi casi è giusto e normale che ci sia, e anche "facile": sono i reati, i fatti gravi, le abitudini PALESEMENTE pericolose. Non appartengono a queste i videogiochi, e per tale motivo ritengo che i danni che si introducono "facendo passare il concetto che uno decide per me" siano potenzialmente e attualmente molto superiori ai benefici del caso, e quindi voto contro.


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