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nikelise 27-07-2010 07.32.28

pensare e' cosi' difficile che la maggior parte degli uomini emette giudizi
 
Sentita poco tempo fa , fa riflettere perche' sembrerebbe che l'esito del pensare rappresentato dal giudizio costituisca in realta' la sua fine anzi il suo limite .
Eppure tutti noi non possiamo far a meno di emettere giudizi che poi alla fine e' avere un'opinione sulle cose .
Se ogni volta che emettiamo un giudizio ci rendessimo conto che operiamo un arresto del pensiero forse saremmo piu' cauti .
Non vi sembra pero' un controsenso l'aforisma considerato il giudizio sulle cose assolutamente inevitabile ?

diamantea 27-07-2010 08.13.21

Probabilmente il giudizio è una soluzione soggettiva preconfezionata della mente che cataloga una situazione senza tenere conto di dati oggettivi che metterebbero in moto altri livelli di coscienza che permettono appunto il pensare e trovare dimensioni più profonde e obiettive della realtà.

nikelise 27-07-2010 08.47.59

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 88144)
Probabilmente il giudizio è una soluzione soggettiva preconfezionata della mente che cataloga una situazione senza tenere conto di dati oggettivi che metterebbero in moto altri livelli di coscienza che permettono appunto il pensare e trovare dimensioni più profonde e obiettive della realtà.

Forse pero' questo e' un pregiudizio non un giudizio .

RedWitch 27-07-2010 09.03.14

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 88143)
... .
Eppure tutti noi non possiamo far a meno di emettere giudizi che poi alla fine e' avere un'opinione sulle cose .
..................

Il giudizio e l'opinione secondo me sono due cose diverse...
Uno presuppone un qualcosa di inopinabile, se giudico qualcosa, per me quella è, senza possibilità di raggio di azione... mentre se ho un'opinione e sono aperta al cambiamento, saprò anche riconoscere che l'opinione è modificabile, ampliabile etc...

Credo che il giudizio, sia inevitabile fino a quando si ha una visione soggettiva delle cose... facilmente quindi in una vita ordinaria da li non si scampa...

:C:

Enoch 27-07-2010 09.13.58

Tutti tendiamo ovviamente ad emettere giudizi.
Secondo me non è sbagliato però bisognerebbe essere in grado di trovare più di un giudizio, ragionando in termini di probabilità.
Questo ci permette di essere possibilisti, di non passare a conclusioni affrettate, e magari ci permette di arrivare ad una conclusione sempre più certa man mano che conosciamo meglio la situazione.


Esempio stupido:
Una persona sconosciuta mi insulta, apparentemente senza motivo.
Perchè mi ha insultato?
Debbo concludere a priori che è un maleducato ?
Pensandoci potrei avere fatto involontariamente qualcosa che lo ha offeso, potrei stargli antipatico, oppure ha problemi personali o chissà che cosa altro.
Inizialmente tutte le opzioni potrebbero avere le stesse possibilità, ma se ho occasione di parlare o di recuperare informazioni sulla persona stessa posso farmi un giudizio sempre più preciso.

Ray 27-07-2010 09.24.40

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch (Messaggio 88148)
Tutti tendiamo ovviamente ad emettere giudizi.
Secondo me non è sbagliato però bisognerebbe essere in grado di trovare più di un giudizio, ragionando in termini di probabilità.
Questo ci permette di essere possibilisti, di non passare a conclusioni affrettate, e magari ci permette di arrivare ad una conclusione sempre più certa man mano che conosciamo meglio la situazione.


Esempio stupido:
Una persona sconosciuta mi insulta, apparentemente senza motivo.
Perchè mi ha insultato?
Debbo concludere a priori che è un maleducato ?
Pensandoci potrei avere fatto involontariamente qualcosa che lo ha offeso, potrei stargli antipatico, oppure ha problemi personali o chissà che cosa altro.
Inizialmente tutte le opzioni potrebbero avere le stesse possibilità, ma se ho occasione di parlare o di recuperare informazioni sulla persona stessa posso farmi un giudizio sempre più preciso.

Ma questo non è giudicare. Giudicare è dire che qualcosa è in un modo o nell'altro. Tu stai dicendo forse, fai ipotesi.

Enoch 27-07-2010 09.38.49

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 88150)
Ma questo non è giudicare. Giudicare è dire che qualcosa è in un modo o nell'altro. Tu stai dicendo forse, fai ipotesi.

Si, chiamiamola ipotesi.
Ma il giudizio come lo hai definito presuppone qualcosa di definitivo.
Non credo che l'uomo sia in grado di Giudicare.
Credo quindi che una persona debba raggiungere la consapevolezza che il suo giudizio (che è in sostanza un'opinione) possa cambiare nel corso del tempo.

Ray 27-07-2010 09.51.29

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch (Messaggio 88151)
Si, chiamiamola ipotesi.
Ma il giudizio come lo hai definito presuppone qualcosa di definitivo.
Non credo che l'uomo sia in grado di Giudicare.
Credo quindi che una persona debba raggiungere la consapevolezza che il suo giudizio (che è in sostanza un'opinione) possa cambiare nel corso del tempo.

Concordo con te, ma inizialmente si diceva, e tu stesso dicevi, che la tendenza è quella di emettere giudizi. In effetti si tende a farlo e sono tutti, perlomeno, affrettati. Come dice Red, per emettere un giudizio dovrei conoscere tutto di quella cosa... dominare quell'ambito. Invece giudichiamo continuamente cose e persone, moralmente o meno (giusto/sbagliato, bello/brutto, buono/cattivo ecc.) e quando lo facciamo cristalizziamo la mente e l'indagine conoscitiva si interrompe. Insomma, il giudizio è il segno della nostra ignoranza.

nikelise 27-07-2010 11.30.25

Io porrei anche l'accento sulla difficolta' del pensare che indica l'aforisma .
E' come se il giudizio fosse quasi una necessita' della mente di porre fine ad una fatica altrimenti inesauribile .
In effetti tenete aperto il canale del pensiero indefinitamente credo sia impossibile .
Ed e' per lo stesso motivo credo che l'altra soluzione perseguita sia quella del non pensare affatto cioe' dello stato di non mente sospeso tra soggetto ed oggetto .
La differenza pero' tra le due soluzioni e' notevole e rappresenta due mondi differenti .

Un altra riflessione e' la necessita' che ciascuno di noi ha di affermarsi nel mondo , di essere presenti in qualche modo nel contesto sociale , bene questo avviene a ben pensare sempre attraverso il giudizio o attraverso il conformarsi al giudizio corrente che poi e' pregiudizio .
Provate ad immaginare cosa saremmo per gli altri se non ci pronunciassimo mai su nulla .

Ray 27-07-2010 14.17.28

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 88155)
Provate ad immaginare cosa saremmo per gli altri se non ci pronunciassimo mai su nulla .

Beh, ma pronunciarsi non significa giudicare. Posso essere convinto di qualcosa, dopo riflessione limitata sia dalla mia capacità che dai dati disponibili, fino a prova contraria. E' solo il giudizio che va sospeso.

E' vero che pensare costa fatica, e non giudicare, anche se si accantona l'oggetto della riflessione, lascia un canale aperto che, magari poco, ma mangia. Però sarebbe bene fare così, perchè mantenendolo aperto ci si lascia la possibilità non soolo dell'inserimento di nuovi dati ma anche di nnuove connessioni con gli altri oggetti.

diamantea 27-07-2010 14.32.42

Il giudizio implica una scelta fra due opposti, giusto o sbagliato, bello o brutto ecc... è la necessità di affermare in quale opposto decidiamo di appartenere rispetto l'oggetto in discussione.
A me sembra uno schieramento, una presa di posizione in cui io giudicante mi trovo sempre in posizione di privilegio, di controllo, da cui deriveranno una serie di comportamenti con i quali mi identifico e mi relaziono con l'esterno. E' un limite del pensiero perchè mi fa scartare tutte le situazioni intermedie che potrebbero far convergere il mio giudizio all'opposto oppure a non emettere alcun giudizio e rimanere semplice osservatore, quindi non prendere posizione, rimanere nel mezzo. E' difficile farlo perchè significherebbe mettersi in discussione con se stessi, con l'ego identificato in ciò che spinge verso il giudizio, quindi l'affermazione di ciò che l'ego suggerisce e quel che suggerisce è sempre di sentirsi migliore della situazione che sta giudicando.

filoumenanike 27-07-2010 19.01.44

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 88143)
Sentita poco tempo fa , fa riflettere perche' sembrerebbe che l'esito del pensare rappresentato dal giudizio costituisca in realta' la sua fine anzi il suo limite .
Eppure tutti noi non possiamo far a meno di emettere giudizi che poi alla fine e' avere un'opinione sulle cose .
Se ogni volta che emettiamo un giudizio ci rendessimo conto che operiamo un arresto del pensiero forse saremmo piu' cauti .
Non vi sembra pero' un controsenso l'aforisma considerato il giudizio sulle cose assolutamente inevitabile ?

Emettere giudizi può essere molto limitativo, a volte per pigrizia si dice che qualcosa è sbagliato o giusto non per ponderazione, a seguito di un ragionamento, ma piuttosto per convinzioni usuali, abitudinarie, affidandoci al comune sentire, senza apportare una nostra elaborazione mentale, senza fare lo sforzo di andare oltre le normali convenzioni sociali.

nikelise 28-07-2010 12.11.36

Premesso che ritengo opinioni , pronuncie e giudizi pressocche' sinonimi , in quanto la differenza sta solo nella personale , psicologica convinzione ,.da parte di chi li emette , della loro definitivita' o meno ma essenzialmente sono sempre delle sintesi di una tesi e di un'antitesi cioe' sempre esiti di un processo logico ,
premesso questo ,
mi chiedevo e' possibile per la mente non pervenire ad un giudizio ma rimanere aperta ad una tesi ed ad un'eventuale antitesi ?
E' possibile non chiudere il procedimento logico e rimanere cosi' sospesi ?

Se si , e' questo lo stato di non mente di cui parla la spiritualita' orientale come modo di superare gli opposti oppure questo stato e' altro e' l'assenza anche della tesi e dell'antitesi ?
Perche' non c'e' dubbio che l'errore umano esiste perche' esiste l'espressione di un giudizio , di una presa di posizione .

RedWitch 28-07-2010 18.34.54

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 88188)
....................
Se si , e' questo lo stato di non mente di cui parla la spiritualita' orientale come modo di superare gli opposti oppure questo stato e' altro e' l'assenza anche della tesi e dell'antitesi ?
Perche' non c'e' dubbio che l'errore umano esiste perche' esiste l'espressione di un giudizio , di una presa di posizione .

Non concordo sul discorso dei sinonimi.. se esistono parole diverse è perchè ognuna ha un proprio significato, altrimenti ne esisterebbe una soltanto..

Ma come fai a non prendere posizioni in un mondo duale? saresti un vegetale... ci son persone che fanno finta di non aver mai un'opinione o che la cambiano come banderuole al vento a seconda di con chi stanno parlando, e questo non è certamente quello di cui tu stavi parlando, ma come si fa a porsi al di sopra delle cose , del bene del male etc? anche essendo capaci di guardare le cose oggettivamente, non vedo proprio via di uscita... almeno qui su questa Terra.

nikelise 29-07-2010 13.09.10

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 88195)
Non concordo sul discorso dei sinonimi.. se esistono parole diverse è perchè ognuna ha un proprio significato, altrimenti ne esisterebbe una soltanto..

Ma come fai a non prendere posizioni in un mondo duale? saresti un vegetale... ci son persone che fanno finta di non aver mai un'opinione o che la cambiano come banderuole al vento a seconda di con chi stanno parlando, e questo non è certamente quello di cui tu stavi parlando, ma come si fa a porsi al di sopra delle cose , del bene del male etc? anche essendo capaci di guardare le cose oggettivamente, non vedo proprio via di uscita... almeno qui su questa Terra.

Il linguaggio vivente e' cosi' ricco che riesce a rendere diferenze anche solo psicologiche .
Ma ai fini che qui interessano opinione , giudizio , pronuncia , statuizione ecc. vanno presi per quel significato che hanno e che serve al dicorso . Allora sempre di scelte si tratta , di sintesi .

Prendere decisioni l'ho detto anch'io e' inevitabile nel nostro mondo , cio' non toglie che lo si deve fare sempre pronti a modificare quanto si e' deciso e questa e' senz'altro qualcosa di anomalo e qualcosa su cui riflettere : devo cambiare idea ? sempre ? fino a che punto ? a volte e' meglio rimanere sulle proprie decisioni anche se sbagliate perche altra decisione piu' giusta non e' da me sopportabile e percorribile perche' causa ancor piu' problemi di quelli esistenti .

L'aforisma con poche parole e con un paradosso rende l'idea di un problema che se e' coscientemente compreso e' enorme quasi paralizzante .
Per fortuna non ci si pensa .
Ma siccome c'e' chi ha proposto come panacea all'errare umano l'arresto del pensiero e lo sviluppo di altre facolta' che suppliscono a questa funzione cosi' differenziata nel mondo occidentale , mi chiedevo che relazione c'e' tra il pensare senza arrivare ad una sintesi , ammesso che sia possibile , tra gli opposti e' questo stato di non mente che e' cercato da taluni .

Ray 29-07-2010 14.22.29

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 88208)
Il linguaggio vivente e' cosi' ricco che riesce a rendere diferenze anche solo psicologiche .
Ma ai fini che qui interessano opinione , giudizio , pronuncia , statuizione ecc. vanno presi per quel significato che hanno e che serve al dicorso . Allora sempre di scelte si tratta , di sintesi .

Prendere decisioni l'ho detto anch'io e' inevitabile nel nostro mondo , cio' non toglie che lo si deve fare sempre pronti a modificare quanto si e' deciso e questa e' senz'altro qualcosa di anomalo e qualcosa su cui riflettere : devo cambiare idea ? sempre ? fino a che punto ? a volte e' meglio rimanere sulle proprie decisioni anche se sbagliate perche altra decisione piu' giusta non e' da me sopportabile e percorribile perche' causa ancor piu' problemi di quelli esistenti .

L'aforisma con poche parole e con un paradosso rende l'idea di un problema che se e' coscientemente compreso e' enorme quasi paralizzante .
Per fortuna non ci si pensa .
Ma siccome c'e' chi ha proposto come panacea all'errare umano l'arresto del pensiero e lo sviluppo di altre facolta' che suppliscono a questa funzione cosi' differenziata nel mondo occidentale , mi chiedevo che relazione c'e' tra il pensare senza arrivare ad una sintesi , ammesso che sia possibile , tra gli opposti e' questo stato di non mente che e' cercato da taluni .

Però l'aforisma contrappone il pensare e l'emettere giudizi, come se emettere giudizi fosse alro che pensare.
Quindi non ci si pone il problema del non pensiero (noi ovviamente possiamo porcelo) ma, viceversa, del non smetterlo. l'innescarlo proprio.
In effetti, se si pensa, ci si rende conto che il giudizio, ma in effetti anche l'opinione, è il segno dell'errore, il limite della conoscenza.

E' vero che la differenza tra giudizio e opinione è psichica (più che psicologica), ossia sta nell'atteggiamento. Ma diversi atteggiamenti comportano diversi gradi di cristallizzazione di un'idea.

nikelise 29-07-2010 15.26.14

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 88211)
Però l'aforisma contrappone il pensare e l'emettere giudizi, come se emettere giudizi fosse alro che pensare.
Quindi non ci si pone il problema del non pensiero (noi ovviamente possiamo porcelo) ma, viceversa, del non smetterlo. l'innescarlo proprio.

Ma il non pensare e' anche un modo per non emettere giudizi e se l'errore sta nel giudizio ecco che questo e' un altro modo per non errare .
Mentre non e' chiaro ancora se sia possibile pensare e non emettere giudizi .

Ray 29-07-2010 15.37.44

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 88212)
Ma il non pensare e' anche un modo per non emettere giudizi e se l'errore sta nel giudizio ecco che questo e' un altro modo per non errare .
Mentre non e' chiaro ancora se sia possibile pensare e non emettere giudizi .

Invece è proprio quanto asserisce l'aforisma. Con cui concordo, quando giudico smetto di pensare. Finchè penso, rigiro i dati in mio possesso, cerco di connetterne altri, faccio ipotesi, le verifico ecc ecc solo per citare attività comuni del pensiero non giudico e posso procedere indefinitamente.
Il punto è perchè? Solitamente è proprio per emettere un giudizio, raccontandosi che si cerca il milgiore.
Se però si pensa per cercare di capire si può benissimo non giudicare, a costo di doversi fermare per mancata comprensione (e quindi rimandare in seguito)... che è molto meglio che stabilire un giudizio.

Ma non è il pensiero che giudica, siamo noi. Solitamente quando siamo stufi di procedere.

nikelise 29-07-2010 15.53.39

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 88213)
Invece è proprio quanto asserisce l'aforisma. Con cui concordo, quando giudico smetto di pensare. Finchè penso, rigiro i dati in mio possesso, cerco di connetterne altri, faccio ipotesi, le verifico ecc ecc solo per citare attività comuni del pensiero non giudico e posso procedere indefinitamente.
Il punto è perchè? Solitamente è proprio per emettere un giudizio, raccontandosi che si cerca il milgiore.
Se però si pensa per cercare di capire si può benissimo non giudicare, a costo di doversi fermare per mancata comprensione (e quindi rimandare in seguito)... che è molto meglio che stabilire un giudizio.

Ma non è il pensiero che giudica, siamo noi. Solitamente quando siamo stufi di procedere.

Devi convenire pero' che prima o poi si deve arrivare ad un giudizio .
Meglio poi che prima ? Dipende .
Comunque senza voler estremizzare troppo l'aforisma vuole indurci ad una maggiore riflessione .

E' vero che siamo noi a emettere il giudizio a mezzo della funzione pensiero , ma noi siamo pensiero e le altre funzioni .
E' interessante indagare quali funzioni o complessi psichici , ci spingono ad affrettare un giudizio e quindi a sbagliare .
L'emotivita' forse ? La sensazione ?
O l'intuizione che e' forse quel non pensiero su cui mi piace ritornare ?
E se al giudizio affrettato fossimo costretti dalle forze inarrestabili dell'inconscio che emergono quando non sono compensate dalla coscienza ?

diamantea 29-07-2010 16.24.32

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 88208)
...stato di non mente che e' cercato da taluni .

Quello che ho letto sulla non mente dice che è uno stato di consapevolezza in cui i pensieri ci sono ma non vi è la identificazione con essi. La mente diventa uno strumento per rapportarci con l'esterno, ma non ci domina più bensì la utilizziamo con la consapevolezza come si usa un pc. Se la scelta è effettuata dalla mente mediante il giudizio, nella non mente non vi è scelta perchè non vi è giudizio, ma il semplice andare nella direzione che la consapevolezza indica. E' una specie di istinto consapevole. Il giudizio è per chi non ha consapevolezza e deve ancorarsi alla realtà in qualche modo.
L'abbandono è inteso come lasciar andare i pensieri, le ancore mentali attraverso i giudizi e seguire la corrente, il flusso della propria energia.
Questo è il dire, poi il fare è tutto dire... nonso.gif


Nell'aforisma immagino che pensare è inteso come riflettere, non fermarsi al giudizio delle mente spinto dall'ego, dalla incapacità di comprensione della realtà al di là del proprio naso. E' un invito ad andare oltre la nostra mente, quindi anche gli automatismi che generano i pregiudizi e tutto il resto.

Ray 29-07-2010 16.28.40

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 88215)
Devi convenire pero' che prima o poi si deve arrivare ad un giudizio .
Meglio poi che prima ? Dipende .

Non è che per forza arrivi ad un giudizio, arrivi a farti un'idea di quella cosa (oppure non riesci e rimandi). Al giudizio ci arrivi solo se ti eri posto una domanda che ti ci porta, come "è bene per me questa cosa?" ecc.
Chiaro che in questi casi in giudizio (opinione per me) non è negativo, dipende come lo usi.
Meglio prima o poi? Meglio al momento esatto che non puoi più aggiungere/togliere niente all'idea che hai formato, lasciandovi però un aggancio per modifiche future.

Citazione:

E' vero che siamo noi a emettere il giudizio a mezzo della funzione pensiero , ma noi siamo pensiero e le altre funzioni .
E' interessante indagare quali funzioni o complessi psichici , ci spingono ad affrettare un giudizio e quindi a sbagliare .
L'emotivita' forse ? La sensazione ?
O l'intuizione che e' forse quel non pensiero su cui mi piace ritornare ?
E se al giudizio affrettato fossimo costretti dalle forze inarrestabili dell'inconscio che emergono quando non sono compensate dalla coscienza ?
L'intuizione è sempre pensiero, solo sintetico. Quindi si, può portare ad un giudizio molto in fretta. Intuito è l'arte di pescare il pensiero giusto nell'aria (dipende molto dall'esca e da qunto lontano riesci a tirare la lenza) mentre la razionalità è l'arte di lavorare (pulire, cucinare, servire) quel che hai pescato.

Certo, un complesso non ben compensato (ma anche compensato) spinge a dare determinati giudizi, che hanno quindi la funzione di aiutare la ocmpensazione, più che conoscere. Questo andrebbe espanso in un discorso a se.

Uno 29-07-2010 16.59.35

Posso entrare nel discorso ripartendo dall'inizio cioè dall'aforisma?

"Pensare e' cosi' difficile che la maggior parte degli uomini emette giudizi"

Possiamo discutere sulle differenze tra opinioni, pareri, giudizi, ma il succo dell'aforisma è ben più semplice.
Basta focalizzare i verbi: "pensare" ed "emettere".

nikelise 29-07-2010 17.03.07

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 88217)
Non è che per forza arrivi ad un giudizio, arrivi a farti un'idea di quella cosa (oppure non riesci e rimandi). Al giudizio ci arrivi solo se ti eri posto una domanda che ti ci porta, come "è bene per me questa cosa?" ecc.
Chiaro che in questi casi in giudizio (opinione per me) non è negativo, dipende come lo usi.
Meglio prima o poi? Meglio al momento esatto che non puoi più aggiungere/togliere niente all'idea che hai formato, lasciandovi però un aggancio per modifiche future.



L'intuizione è sempre pensiero, solo sintetico. Quindi si, può portare ad un giudizio molto in fretta. Intuito è l'arte di pescare il pensiero giusto nell'aria (dipende molto dall'esca e da qunto lontano riesci a tirare la lenza) mentre la razionalità è l'arte di lavorare (pulire, cucinare, servire) quel che hai pescato.

Certo, un complesso non ben compensato (ma anche compensato) spinge a dare determinati giudizi, che hanno quindi la funzione di aiutare la ocmpensazione, più che conoscere. Questo andrebbe espanso in un discorso a se.

Che sia idea , sempre di un giudizio si tratta magari temporaneo ,magari superficiale ma il pensiero procede sempre per tesi antitesi e sintesi .
Non sa fare altro .
Invece quando non ti fai neppure un'idea di qualcosa sei in uno stato particolare in cui ragioni ma ancora non arrivi a nessuna conclusione ,accumuli contenuti e basta .
Questo stato puo' rimanere a lungo ? Forse si .

L'intuizione non e' un pensiero cioe' non procede secondo logica ma va a pescare direttamente dei contenuti in luoghi oscuri della psiche , dove non vi e' coscienza o ragione .

nikelise 29-07-2010 17.10.16

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 88218)
Posso entrare nel discorso ripartendo dall'inizio cioè dall'aforisma?

"Pensare e' cosi' difficile che la maggior parte degli uomini emette giudizi"

Possiamo discutere sulle differenze tra opinioni, pareri, giudizi, ma il succo dell'aforisma è ben più semplice.
Basta focalizzare i verbi: "pensare" ed "emettere".

Vuoi dire che non e' tanto il giudizio o meno che fa la differenza quanto la sua esternazione , l'emetterlo per imporlo agli altri ?
Cioe' finche' resta interno il giudizio ci puo' anche stare anche se lo modifichiamo di continuo ?

diamantea 29-07-2010 17.23.20

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 88218)
"pensare" ed "emettere".


"Emettere" lo associo alle macchinette automatiche come quelle che emettono biglietti del treno... E' comoda, basta mettere i soldi, cliccare la voce e il gioco è fatto, non occorre un cervello per questo lavoro.
Ad un certo stimolo corrisponde una risposta che viene emessa su richiesta in modo automatico.

stella 29-07-2010 17.39.57

Secondo me questo aforisma vuole dire che la maggior parte degli uomini, trovando difficoltà a pensare in maniera autonoma, trova più comodo emettere dei giudizi su pensieri già preconfezionati.
Emettere dei giudizi significa fermare il pensiero, una cosa quando è passata in giudicato in un certo senso viene archiviata o meglio cristallizzata, così si evita la difficoltà di tornarci su, di ragionarci, di fare dei collegamenti, di lasciarla aperta.....
Il pensare deifinito qui penso abbia a che fare con il creare un pensiero nuovo, tutto nostro, il che presuppone una elaborazione del tutto spassionata dei vari elementi in gioco, invece si acchiappano dei pensieri che non sono propriamente roba nostra, li si adatta al caso, si emette il giudizio.
Questo capita spesso perchè il pensare in proprio è difficile, anche su internet, si legge qualcosa qua e là, (pensieri non nostri) ci si fa un'opinione (quella pilotata dagli altri) e si giudica convinti che sia tutta farina del nostro sacco....

RedWitch 30-07-2010 00.27.31

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 88218)
.........

.............

Basta focalizzare i verbi: "pensare" ed "emettere".

Forse semplicemente, un pensiero, smette di essere tale, appena viene emesso... dunque poichè è difficile pensare realmente, l'uomo emette per non doverlo trattenere , per non dover pensare...

Grey Owl 30-07-2010 08.01.49

Concordo con Red, nel momento che si emette un giudizio, finisce il lavoro mentale associato a quel pensiero. Emettere un giudizio è porta fuori il pensare di quella cosa e pensare equivale a dispendio di energie mentali. La maggior parte delle persone emette giudizi perchè non ha abbastanza energie (o non è abituata) a pensare. E' meno oneroso emettere giudizi perchè essi fermano il lavoro mentale a favore dei giudizi indotti e preconfezionati. Come dire, quel giudizio su quella cosa mi convince (senza troppo ragionarci) e mi sento di aver risolto il dubbio, posso continuare a dormire.

diamantea 31-07-2010 08.25.14

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl (Messaggio 88236)
E' meno oneroso emettere giudizi perchè essi fermano il lavoro mentale...


Faccio un discorso riferito alla mia persona alla luce di quanto è emerso stamattina dopo una buona dormita e mal di testa feroce scomparso. :@@

E' meno oneroso secondo me quando di energia se ne usa poco o parziale. Se io voglio fare a meno di usare quella maschile, sto saltellando con una gamba sulla montagna, ovvio che non c'è la posso fare così cerco una soluzione per evitare di arrivare alla soluzione che è meglio avere due gambe. Mi fermerò per giudicare che il percorso non è interessante e bla bla bla e tornerò indietro soddisfatta.

Il pensiero costruttivo implica l'uso corretto delle proprie energie. Credo dietro ai giudizi ci sia anche un bisogno di difendersi dalla propria incapacità di affrontare cosa c'è dentro. Se io vedo il problema stare nella gamba sola non posso più giudicare il percorso poco interessante, sono io a non essere in grado di percorrerlo. Ora dovrò affrontare la mia gamba/problema.
Nell'attimo in cui prendo coscienza smetto di giudicare.

Spesso giudico proprio la cosa che vorrei di più per me ma inconsciamente mi nego, un pò come la volpe con l'uva... Il giudizio è qualcosa che indica di non essere ancora pronta a vedere in me stessa quando mi si para lo specchio davanti.

Uno 01-08-2010 12.43.15

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 88220)
Vuoi dire che non e' tanto il giudizio o meno che fa la differenza quanto la sua esternazione , l'emetterlo per imporlo agli altri ?
Cioe' finche' resta interno il giudizio ci puo' anche stare anche se lo modifichiamo di continuo ?

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 88222)
"Emettere" lo associo alle macchinette automatiche come quelle che emettono biglietti del treno... E' comoda, basta mettere i soldi, cliccare la voce e il gioco è fatto, non occorre un cervello per questo lavoro.
Ad un certo stimolo corrisponde una risposta che viene emessa su richiesta in modo automatico.

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 88235)
Forse semplicemente, un pensiero, smette di essere tale, appena viene emesso... dunque poichè è difficile pensare realmente, l'uomo emette per non doverlo trattenere , per non dover pensare...

Pensare è un azione che avviene dentro una entità, poi per conseguenza il pensiero può avere un effetto induttivo in altre menti/entità, il famoso risuonare, ma è una conseguenza e non è il pensiero materialmente che passa.
Un giudizio (o una opinione etc, in questo senso e solo in questo, sono uguali) è la forma che diamo a dati che abbiamo o che a volte supponiamo di avere (giudizio affrettato, errato etc). Questa forma può essere emessa usando come veicolo parole, immagini etc...
Anche il pensiero può essere emesso usando dei veicoli (quindi non in forma originale), ma questo è un livello successivo al pensare, è l'espressione, la comunicazione etc...

Quindi tornando all'aforisma il vero pensare è difficile, tra le altre cose un vero pensiero non può mai essere uguale ad un'altro pensiero. Un pensiero si può copiare, duplicare etc.. ma l'originale è uno le altre sono copie più o meno fedeli. Un giudizio invece si appoggia a dati che abbiamo raccolto (o che immaginiamo di aver raccolto o che pensiamo possano esistere) che elaboriamo e riemettiamo dopo avergli dato la forma che ci pare migliore.
Capirete che la cosa è ben più facile, metaforicamente è come la differenza tra un architetto che deve da un terreno vuoto costruire una casa e un muratore chiamato a spostare di mezzo metro un muro.

Tra l'altro possono esistere due o più giudizi (e anche opinioni etc) uguali.

nikelise 01-08-2010 16.47.40

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 88337)
Pensare è un azione che avviene dentro una entità, poi per conseguenza il pensiero può avere un effetto induttivo in altre menti/entità, il famoso risuonare, ma è una conseguenza e non è il pensiero materialmente che passa.
Un giudizio (o una opinione etc, in questo senso e solo in questo, sono uguali) è la forma che diamo a dati che abbiamo o che a volte supponiamo di avere (giudizio affrettato, errato etc). Questa forma può essere emessa usando come veicolo parole, immagini etc...
Anche il pensiero può essere emesso usando dei veicoli (quindi non in forma originale), ma questo è un livello successivo al pensare, è l'espressione, la comunicazione etc...

Quindi tornando all'aforisma il vero pensare è difficile, tra le altre cose un vero pensiero non può mai essere uguale ad un'altro pensiero. Un pensiero si può copiare, duplicare etc.. ma l'originale è uno le altre sono copie più o meno fedeli. Un giudizio invece si appoggia a dati che abbiamo raccolto (o che immaginiamo di aver raccolto o che pensiamo possano esistere) che elaboriamo e riemettiamo dopo avergli dato la forma che ci pare migliore.
Capirete che la cosa è ben più facile, metaforicamente è come la differenza tra un architetto che deve da un terreno vuoto costruire una casa e un muratore chiamato a spostare di mezzo metro un muro.

Tra l'altro possono esistere due o più giudizi (e anche opinioni etc) uguali.

'' Un giudizio e' la forma che diamo a dati che abbiamo .....''
Se dico che non sono d'accordo esprimo un giudizio che non e' solo la veste che do' ad uno o piu' dati in mio possesso attraverso una certa forma .

E' un'elaborazione di quei dati , l'esito di una contrapposizione di quei dati , fino alla sintesi che nasce dall'uso del pensiero , della logica .

Come accade con quello che sto scrivendo che e' l'elaborazione ed il confronto del dato costituito da quello che hai scritto con altri dati in mio possesso .
Il pensiero sfocia in un giudizio .
Per questo mi chiedevo se fosse possibile un pensiero aperto senza giudizio .

Se dico l'acqua del mare e' calda esprimo un giudizio in base ad un confronto della temperatura attuale con quella abituale del periodo o con quella di un mese fa .
Il pensiero e' concluso dal giudizio .
Finche' dico che l'acqua un mese fa aveva 20 gradi ed oggi ne ha 25 , penso e basta .
Se aggiungo e dico che oggi e' piu' calda concludo il pensiero con un giudizio che e' l'elaborazione di quei dati .
Nel giudizio c'e' di piu' che non l'aver comunicato con una certa forma quei dati che avevo pensato .

webetina 01-08-2010 16.53.46

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 88340)
Se aggiungo e dico che oggi e' piu' calda concludo il pensiero con un giudizio che e' l'elaborazione di quei dati .
Nel giudizio c'e' di piu' che non l'aver comunicato con una certa forma quei dati che avevo pensato .

Io la avrei chiamata valutazione l'elaborazione di quei dati. E' lo stesso che giudizio?

nikelise 01-08-2010 16.59.35

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 88341)
Io la avrei chiamata valutazione l'elaborazione di quei dati. E' lo stesso che giudizio?

Mah , forse si anche se cronologicamente valutare e' ancora pesare quei dati ed il giudizio viene dopo .

Aggiungo ancora che e' vero che il difficile sta nella raccolta dei dati cioe' nel pensare ma non sempre e' cosi' a volte e' il contrario , e' difficile giudicare cioe' scegliere tra piu' soluzioni .
Vi ricordate del film la scelta di Sofie ?
Una mamma aveva due bambini in braccio e doveva consegnarne uno ai soldati tedeschi che lo avrebbero messo su un treno per deportarlo nei campi di concentramento ......

webetina 01-08-2010 17.05.37

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 88342)
Mah , forse si anche se cronologicamente valutare e' ancora pesare quei dati ed il giudizio viene dopo .

Aggiungo ancora che e' vero che il difficile sta nella raccolta dei dati cioe' nel pensare ma non sempre e' cosi' a volte e' il contrario , e' difficile giudicare cioe' scegliere tra piu' soluzioni .
Vi ricordate del film la scelta di Sofie ?
Una mamma aveva due bambini in braccio e doveva consegnarne uno ai soldati tedeschi che lo avrebbero messo su un treno per deportarlo nei campi di concentramento ......

Non sono convinta del tutto, è un dato certo, non arbitrario di un mio giudizio aggiungere che l'acqua a 25 gradi è più calda rispetto ai 20 gradi.

nikelise 01-08-2010 17.12.50

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 88343)
Non sono convinta del tutto, è un dato certo, non arbitrario di un mio giudizio aggiungere che l'acqua a 25 gradi è più calda rispetto ai 20 gradi.

Grazie , perche' il giudizio e' semplice ma prova ad avere dati piu' complessi .
Comunque il fatto che sia certo non toglie che il giudizio sia un plus rispetto alla raccolta dei dati .

webetina 01-08-2010 17.22.49

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 88344)
Grazie , perche' il giudizio e' semplice ma prova ad avere dati piu' complessi .
Comunque il fatto che sia certo non toglie che il giudizio sia un plus rispetto alla raccolta dei dati .

I pensieri quando nascono spontanei possono essere complessi? giusto per essere completamente convinta...

nikelise 01-08-2010 20.34.30

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 88345)
I pensieri quando nascono spontanei possono essere complessi? giusto per essere completamente convinta...

Ma quand'e' che un pensiero non nasce spontaneo ?

Uno 01-08-2010 20.39.02

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 88350)
Ma quand'e' che un pensiero non nasce spontaneo ?

Poi riprendo il resto, fisso solo questo punto un secondo.
Un pensiero reale non nasce mai spontaneo. L'idea può nascere spontanea.

Telemaco 25-08-2010 23.26.05

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 88351)
Un pensiero reale non nasce mai spontaneo. L'idea può nascere spontanea.

Un pensiero è sempre spontaneo.
Non riusciamo nemmeno a smettere di pensare per più di qualche secondo, figuriamoci controllare un pensiero volontariamente....
Ogni pensiero nasce da un'associazione precedente, credere di essere i veri controllori dei nostri pensieri è la più grande illusione.
L'idea o l' ispirazione hanno la stessa origine dei pensieri...

Dimmi, chi è che pensa ?

nikelise 25-08-2010 23.56.54

Citazione:

Originalmente inviato da Telemaco (Messaggio 88957)
Un pensiero è sempre spontaneo.
Non riusciamo nemmeno a smettere di pensare per più di qualche secondo, figuriamoci controllare un pensiero volontariamente....
Ogni pensiero nasce da un'associazione precedente, credere di essere i veri controllori dei nostri pensieri è la più grande illusione.
L'idea o l' ispirazione hanno la stessa origine dei pensieri...

Dimmi, chi è che pensa ?

Credo che Uno volesse sottolineare '' pensiero reale '' per distinguerlo da un pensiero soltanto meccanico o parassita o un semplice fantasticare che senz'altro e' spontaneo nel senso di automatico ma non e' un vero pensiero .
Mentre l'idea che e' la concettualizzazione di un'immagine e' invece spontanea .


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