Il monaco che inventò la macchina del tempo
Da molti anni gira una strana storia, che narra di un monaco Benedettino (Padre Ernetti) che avrebbe costruito con alcuni amici una macchina del tempo, un cronovisore, attraverso la quale lo stesso Pellegrino Ernetti avrebbe visualizzato eventi appartenuti al passato. Basandosi su alcuni principi della fisica che dichiarano che con il trascorrere del tempo, la vita lascia dietro di sé una doppia scia visiva e sonora, essendo l'uomo energia queste rimarrebbero impresse per sempre nell’etere. Ecco che secondo questo assunto con materiale idoneo potrebbero essere di nuovo ritrovati e rivisti.
Questo apparecchio non avrebbe avuto nulla a vedere con la metafisica, ma avrebbe utilizzato antenne simili a quelle con cui si studiano e si ascoltano le stelle. La realizzazione dovrebbe avere avuto luogo negli anni 50 ma venne portata alla conoscenza della massa, da alcune riviste di misteri e successivamente da alcuni quotidiani, negli anni ’70. Dopo diversi articoli che scatenarono non poche polemiche, in cui il Padre asseriva di aver visto la Passione di Cristo…il volto del Cristo fu pubblicato e alcuni scoprirono che era identico ad un’altra immagine e fu accusato per questo di mistificazione…l’immagine era identica ad un Crocifisso…, quella immagine però (venne scoperto successivamente) era stata suggerita da una donna che aveva avuto delle visioni… il tutto venne messo a tacere e il Vaticano lo esortò al silenzio. Diversi ricercatori hanno indagato per scoprire la verità su questa macchina del tempo c’è chi sostiene che sia stata occultata dal Vaticano, chi dal governo, chi racconta che Ernetti in punto di morte abbia ammesso di aver mentito, insomma nonostante la mole di testimonianze e di documenti raccolti la verità è morta con Pellegrino Alfredo Maria Ernetti nel 1994. :C: |
Se possono essere rivisti, chi ci dice anche che non posso essere rivissuti?
In realtà il tempo e lo spazio dovrebbe esistere soltanto sul piano materiale,l'eterna dimensione di Dio è l'eterno presente. |
Stando a studi quantistici forse questo non sarà impossibile quando (se ci arriviamo visto che ogni civilta avanzata si autodistrugge) la tecnica e la scienza saranno così avanzate.
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Viaggiare nel tempo in effetti è una possibilità che mi affascina da sempre;
certo a livello logico ci si può facilmente ingarbugliare: ad esempio se vado indietro ed uccidessi un mio bisnonno o comunue modificassi un avvenimento apparentemente insignificante, cosa succederebbe? Alcuni studi teorici possono suggerire delle soluzioni, come ad esempio la teoria dei molteplici universi (mi sembra si chiami del multi-verso) secondo cui quando si modifica un evento passato si crea immediatamente unaltro universo che coesiste con quello già esistente, oppure alcuni modelli matematici relativi ai buchi neri, suggeriscono come si possa" entrare" (teoricamente) in un buco nero ed uscire tramite un presunto buco bianco in una zona di universo distante nel tempo e nello spazio... Forse anche senza l'auito di macchine si potrebbe viaggiare tramite qualche piano particolare, ad esempio quello astrale non so... |
Si, si ci sono queste teorie. Ma a parte gli eventuali paradossi temporali come potrebbero essere (a parte l'esempio del bisnonno) "le cose fuori posto" ossia oggetti scoperti in fossili datati millenni o milioni di anni (ci sono teorie di alieni come di viaggiatori spaziotemporali), purtroppo (o per fortuna) la scienza non è ancora in grado di fare questi viaggi. Con la mentalità che domina oggi immaginiamoci dei personaggi arrivisti, egotici ed egoisti cosa potrebbero fare...
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Per lo meno la definizione "si crea" non è precisa (non dico a te eh :) ma a chi ha diffuso la teoria volgarmente) gli universi esistono già tutti, "semplicemente" si sposta la coscienza del viaggiatore in un'altra linea temporale. Pensa ad una partita a scacchi, la scacchiera è già tutta lì, con le varie mosse disegni una trama (se filmassimo una partita e la vedessimo a velocità incredibile si vedrebbe un vero e proprio disegno, sempre diverso) ma se d'accordo con il tuo avversario rifacessi una o più mosse non è che creeresti altre caselle sulla scacchiera, non è che faresti un'altra partita, disegneresti una trama diversa. Adesso si potrebbe riflettere su chi è l'avversario che potrebbe permettere o no di rifare le mosse. Ancor più importante si potrebbe riflettere nella metafora della partita chi siamo noi che giochiamo etc... |
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In tal senso, visto che parli anche di spostare la coscienza del viaggiatore, l'avversario che non mi permette di rifare le mosse, non so forse le limitazioni della coscienza che ho, il mio limitarmi a livello di "attenzioni solo ad un piano... Su chi siamo noi che giochiamo mi viene da dire che di solito siamo solo i pezzi sulla scacchiera, mentre dovremmo riuscire ad essere il vero giocatore dietro, ma probabilmente sono fuori strada... |
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Se non ci sono problemi, metto direttamente una parte di ciò che ho trovato tempo fa su wikipedia: Citazione:
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Questo sempre se ho capito dalle tue parole cosa intendeva il tizio in questione. In ogni caso, possibilità, realtà o bufala, è un concetto interessante... che tra l'altro si sposerebbe abbastanza bene con le questioni accennate da Luke sul muoversi nel tempo con la coscienza, attraverso altri piani. Qui si tratterebbe solo di tarare la percezione. PS x Luke: credo che "astrale" sia un po' bassino per ste cose... |
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Un avversario che non mi permette di cambiare mosse per esplorare altre possibilità nella stessa partita, mi lascia muovermi unicamente in un verso, mentre uno che mi lascia cambiare mi permette di muovermi anche nell'altro e anche lateralmente (su altre direzioni). Sul chi siamo noi che giochiamo, intendi rispetto alle pedine? |
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Nel film "il settimo sigillo" il cavaliere gioca a scacchi con la morte, Quella morteè di difficile interpretazione per me. La morte dell'anima? La morte iniziatica? Oppure il semplice destino dell'uomo, quello di morire contro il quale non si va ammeno che non si vince la partita. |
Rifaciamo le mosse quando ricapitoliamo?
Perchè la vita è la stessa, le scelte anche ma io non sono più quella di prima.. nonso.gif |
Anch'io pensavo così.
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Ci sono quindi universi diversi tutti importanti : quelli realizzati e quelli psicologici, tutti ugualmente reali . |
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Il destino ci permette anche di ricapitolare e in base a questa nuova consapevolezza modificare le mosse che avevamo in mente di fare illudendoci così di modificare la trama, ma il punto in favore del destino è che noi non siamo in grado di vedere il futuro, quindi la nostra consapevolezza di oggi poteva essere già prevista dal destino che a sua volta si modifica di conseguenza, ma per vincere la partita dovremmo in un certo senso ricapitolare il futuro come se fosse già passato, allora si giocherebbe ad armi pari. Modificare il futuro senza conoscerlo secondo me è illusione, come si può modificare qualcosa che ancora non si conosce ? Tutte le possibili mosse non giocate secondo me rimangono nell'immanifesto, come il nostro universo che è uno manifesto rispetto agli infiniti universi possibili. |
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Inoltre, la luce di quelle stelle continua ad avanzare dietro di noi, per cui teoricamente muovendosi ad una velocità superiore a quella della luce potremmo tornare indietro e rivedere tutte le scene passate. Il principio della macchina di Ernetti comunque mi sembra diverso, non serve viaggiare alla velocità della luce ma l'etere è qui, sulla Terra. Etere che credo rappresenti la chiave per potersi spostare da una linea temporale all'altra, come una sorta di collante, e in quest'ottica ad esempio la passione di Cristo potrebbe essere tuttora attuale in un altro universo e non vecchia di 2000 anni (quindi captabile da un antenna di adesso..) Per la cronaca, bufala o realtà che sia, padre Ernetti ha lavorato a questa macchina (che ha chiamato cronovisore) con Enrico Fermi, padre Gemelli, e altri grandi scienziati dell'epoca che hanno preferito però restare anonimi (non mi stupirei se in mezzo ci fosse anche Majorana..) |
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La partita di cui parliamo e' quella della vita ed il giocatore e' uno ed e' ciascuno di noi . Nella ricapitolazione di un evento e' come se giocassimo contro noi stessi rendendo possibile rivivere quell'evento e dargli cosi' un significato diverso da quello che aveva quando l'evento si e' compiuto. In quella partita con noi stessi, nella ricapitolazione dell'evento e nel nuovo significato che diamo alle cose ed ai fatti , sta la possibilita' di modificare il futuro che altrimenti sarebbe quello e solo quello conseguente all'evento , al fatto prima della ricapitolazione prima del nuovo significato che abbiamo dato a quel fatto. In questo senso e' possibile modificare il futuro o meglio scegliere quel futuro tra i possibili nelle nostre potenzialita'. Come? Anche in una partita a scacchi abbiamo tot numero di mosse con la stessa pedina in quel momento , ciascuno di noi ha con quella pedina in quel momento il suo numero di mosse secondo la propria potenzialita' . Il giocatore bravo proietta in avanti , immagina l'esito della partita a seconda delle mosse che e' in grado di fare ed alle conseguenze che ne derivano ed alla fine sceglie la mossa che ritiene piu' utile . In sostanza gioca piu' partite non solo quella reale . Le altre partite vissute nella mente del giocatore che funzione hanno ? Sono niente? Continuano a vivere e riemergono continuamente pronte a suggerire la prossima mossa alla prossima scelta , al prossimo bivio . Cosi' e' possibile modificare il futuro che altrimenti sarebbe quello e solo quello conseguente alla mossa , alla scelta precedente Dunque se e' vero che le possibili mosse non giocate restano nell'immanifesto , lo sono solo temporaneamente e sono la parte piu' importante di noi perche' quelle che riemergono e non scartate, sono le migliori ( si spera) possibilita' della scelta che faremo alla prossima mossa. Ma allora se diamo un valore e consideriamo reali anche le intenzioni e non solo i fatti accaduti secondo la scelta effettuata allora tutte le partite anche quelle solo immaginate sono reali almeno a livello psicologico . |
Avevo tirato fuori l'esempio della partita limitandomi al tema della discussione e alle domande emerse cioè: se si potesse tornare indietro realmente (non solo ricapitolando, ma c'è differenza? E quale? :sornione:) e si cambiassero delle cose, cambierebbe il futuro?
Dovrebbe cambiare per forza, ma stiamo parlando di quel futuro, di quella linea temporale in cui si trova l'attore del viaggio nel tempo e del cambiamento, l'altra linea temporale (quella prima del cambiamento) continuerebbe ad esistere. --------------------- E' comunque interessante esplorare tutto quello che sta emergendo da questa discussione, anche se fuori tema, anche se ripetiamo in forma diversa cose già dette in altre discussioni. Vorrei farvi riflettere su una cosa. Prendiamo Tizio e Caio e Sempronio Tizio vive normalmente la vita, si lascia trascinare dagli eventi in cui ogni effetto è causato da un evento passato in una catena automatica. E' convinto di trovarsi in compagnia con altri, in realtà è circondato da persone (persone=maschere) che sono in quell'universo perchè costrette dall'ineluttabilità, ma nessuna di esse ne ha la volontà a meno di considerare comunque volontà il non esprimerla. Caio impara a ricapitolare bene, in un certo senso scioglie il passato ogni volta e mantiene aperte le potenzialità del futuro, non vive più completamente meccanicamente, comunque il passato è passato e non si può cambiare. Ha comunque più libertà di Tizio e di conseguenza tra gli infiniti universi (linee temporali) in un certo grado sceglie la sua prossima e di conseguenza gli altri attori, quindi è più legato ad essi. Sempronio supponiamo che sia in grado di trascendere il tempo realmente e quindi tornare fisicamente indietro (o se vogliamo vivere il famoso eterno presente, tanto discusso ma troppo semplificato in maniera imprecisa), egli è l'unico che realmente sceglie il futuro, di fatto li vive tutti anche se materialmente ne sceglie uno, è colui che ha qualcosa in comune con tutti gli attori di tutti i futuri. In sostanza, per sintetizzare, Tizio apparentemente è più unito, conformato etc... alla massa, in realtà ne è da un certo punto di vista più isolato e meno connesso anche se ci si adegua come un caprone seguendo la corrente. In una linea proporzionale passiamo per Caio che inizia a diventare solitario in apparenza, pensateci... scegliere (anche se pur sempre in parte condizionato dal passato che ormai è passato) il futuro significa che non sei legato a nessuno degli attori del presente, ma allo stesso tempo sempre più capiterai in un futuro in cui chi c'è è "compatibile" con il tuo essere e quindi ad essi sarai maggiormente legato. Con Sempronio la cosa arriva ai massimi livelli. Lo so, non si capirà nulla icon_mrgr:, comunque qui c'è il succo del fatto che siamo sempre soli e non lo siamo mai, ognuno di noi è nel suo personale universo, ma di fatto tanto più siamo in grado di scegliere il nostro universo (essere solitari quindi) tanto più ci troveremo uniti (connessi quindi) ad altri che possono fare la stessa scelta e viceversa. C'è da meditare a lungo su questa cosa, forse è anche il caso di aprirne un altro 3d per approfondire. |
Ah... è il diavolo, la nostra (o collettiva) parte oscura, o chiamatela come vi pare, che ci impedisce di rifare la mossa.
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fiori.gif Citazione:
Elucubravo che come un Essere Umano è capace di vedere il passato suo e di una qualsiasi persona studiando conoscendo bene come avviene potrebbe costruire un marchingegno che potesse mostrare almeno il passato anche agli altri. Insomma riportare nel piccolo i grandi avvenimenti. nonso.gifNon credo si capisca ma bon. :) Bon chiudo di nuovo la mia immaginazione in cantina. icon_mrgr: :C: |
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Poi siamo d'accordo che la relatività di Einstein ha dei limiti... |
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