Di lune e confini
Se potessi con le braccia arrivare, se riuscissi solo a toccarla la luna, potrei dormire tra le sue braccia di madre e di amante, sul suo sorriso a quattro facce scomposte. Se mi allungassi fino al soffitto e poi oltre quasi alle stelle, potrei osservare dall’alto la consistenza dei sogni e tu che dormi ignaro del mondo. Verrei di notte sul tetto coi gatti, appesa ad un filo nella tua stanza a rubarti il respiro. Se solo potessi ma vivo di fretta, e arriva sempre il risveglio nei miei limiti d’ossa. La mente si schianta tra quattro pareti, si piega confusa agli affari del giorno, aspettando la sera e con lei il tuo ritorno.
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