direi di si.
penso che non ci sia un unico optimum per tutti. penso stia anche li il bello della creazione. la percezione dell'"optimum" si modifica via via che si cresce e via via che si acquisisce fiducia e conoscenza di se stessi. ma rimane sempre quel qualcosa di fondo che fa sviluppare in un senso o nell'altro ciascuno di noi. (oh magari mi sbaglio sia chiaro) |
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Secondo me cio che ci differenzia nella scelta del proprio optimum sono anche i desideri. Se ho la capacità di cantare, una bella voce melodica ed odio la folla, non mi piace cantare ed il successo non mi interessa non sarebbe questo il mio percorso.. La capacità si annulla se manca il desiderio di perseguirla. Ma quando non si hanno le capacità e si vuole cantare lo stesso? Impossibile? Per me il desiderio crea la capacità... |
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A voler sintetizzare tutto tornerei sul discorso specchi, ma dato che quello preso in tutte la salse ancora manca di alcuni spunti cambiamo sistema. Citazione:
Mi chiedevo se l'oggetto è il centro magnetico? Citazione:
Maradona si nasce,ma se avesse coltivato la sua dote con umiltà e coerenza avrebbe ottenuto molto di più. Credo che una grande qualità possa andar sprecata se non è orientata nel verso giusto e da soli probabilmente questo verso è difficile da trovare (anche per i più dotati). Chi ha una predisposizione dovrebbe avere anche l'umiltà di chiedere all'allenatore come migliorare le sue capacità,se invece il giocatore vuole essere l'allenatore di se stesso,facilmente rischierà di restare solo ed in panchina senza neanche capire il perchè. E' fondamentale giocare insieme e riuscire a capire a quale scopo si gioca,se non c'è un obiettivo reale,è facile non avere il giusto orientamento e perdere la partita anche se il talento necessario c'è...Per vincere bisogna giocare insieme e correre nella stessa direzione... |
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Che siamo capaci o meno di arrivarci è un'altro discorso. E' un pò il discorso del bello, si è soggettivo perchè a uno piace una cosa, ad un'altro un'altra... ma c'è un bello che nessuno può negare, l'optimum della bellezza che vale per tutti. :C: |
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Per te la mia massima ispirazione potrebbe essere una scemenza (te si fa per dire... non parlo direttamente) per cui l'optimun della bellezza che vale per tutti può esistere solo in una dimensione non terrena... (credo) Pensandoci faccio fatica a credere che possa esistere anche in una dimensione diversa... Se non ché in questa "dimensione" si pensa di arrivare come essenza (senza corpo) di conseguenza senza il gusto, il piacere, il desiderio... cose che in noi si e ci differenziano modificando l'optimun da soggetto a soggetto. abbraccio: |
Ovviamente non voglio convincerti Faltea, ma credo che non ci siamo capiti.
Cambio esempio quello della bellezza è troppo complicato e porta troppo fuori tema, comunque bisognerebbe riprenderlo, magari in filosofia. Prendiamo un corso di studi a scuola, usiamo la vecchia e generica valutazione dei voti da 1 a 10 ok? Tu puoi dirmi che per te (esempio), vista la tua capacità arrivare a prendere un 7 è una libidine... ma l'optimum (si chiama per questo così) è prendere 10. Ti torna? Se no ti faccio fare indigestione di esempi icon_mrgr: un abbraccio: a te |
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Il caos è fuori e fuori c'è rumore e per guardare dentro si ha bisogno di tranquillità. Nel caos si è preda degli io metnre nella tranquillità molto meno solo che se non ci si osserva nel caos non ci riconoscerà mai. Citazione:
fiori.gif P.S. mi son già persa qui quindi il resto del discorso è ancora più ostico sorry abbraccio: |
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Secondo me il desiderio da solo non basta, anche se importante, bisogna anche conoscere il percorso, e dalla teoria poi passare alla pratica senza nessuna aspettativa ma mettendoci il massimo possibile dell'impegno, senza correre e facendo passo per passo, senza saltarne neppure uno. Ad esempio non sono pratica di canto ma penso che ci siano delle cose da cui si parte...iniziare anche se si conosce tutto l'inter per intero a lavorare sulla base da dove inizia il lavoro pratico, costantemente sino a che non sono diventate nostre prima di passare alla fase successiva, altrimenti si rischia di correre senza arrivare a niente. Beh chiaro che inoltre ci vuole il maestro di canto che ci direzioni e dei compagni che ci spronino quando per qualche nostra pecca e non, tenderemmo a rallentare. Inoltre ci vuole la voglia di fare e rifare e provare e riprovare di alzarsi quando si cade, di non giudicarsi, di essere benevolmente fermi nel proprio intento. Un po' il come desiderio nel bambino di giocare che è di divertirsi mettendoci l'anima si diverte senza avere aspettative dà il meglio di se, senza risparmiarsi o pensando che non sarà all'altezza... lui fa e si diverte nel fare. Così facendo da il meglio che può. fiori.gif |
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Quindi il confronto con gli altri nei diversi stadi o livelli di consapevolezza dovrebbe servire a verificare dove ci troviamo. Le varie partite, amichevoli e non, servono a questo, a raggiungere un livello diciamo di preparazione, di bravura, ma lo scopo è raggiungere l'optimum oltre il quale non dovrebbe esserci più confronto, partite, allenamenti. Anche nelle partite ci sono i cosidetti ritiri prima della partita, così anche l'uomo si ritira periodicamente prima del confronto con l'avversario, ma in effetti il confronto nella ricerca dovrebbe essere con se stessi, nella verifica della propria consapevolezza raggiunta. Ho sempre percepito come negativo per la crescita il confronto con gli altri, in quanto si mette in moto l'ego, ma alla luce di quanto emerso se l'ego è il primo stadio di confronto per andare avanti va anche bene purchè si sappia passare allo stadio successivo. [quote]A voler sintetizzare tutto tornerei sul discorso specchi...[quote] Se intuisco bene lo specchio non dovrebbe servire solo le dinamiche dell'ego, delle relazioni ma anche per la richerca. Se lo specchio è il pavimento l'ago dovrebbe essere il se stessi. In un pavimento uniforme tra simili l'ago è più facile da vedere, in un pavimento variegato, promiscuo è più difficile e questo giustificherebbe il motivo per cui l'uomo tende a stare con i propri simili. Nel confronto con gli altri si vede anche chi si avvicina di più all'optimum e aspirarvici, ritirarsi o prepararsi per cercare l'ago in un fondo di pavimento più difficile fino al confronto successivo, ma prima o poi raggiunto l'optimum la ricerca dovrebbe fermarsi? ovvero la perfezione dell'optimum oltre il quale non si può andare esiste? Noi identifichiamo questa perfezione con Dio, dovrebbe essere lui l'optitmum. Una volta Uno hai detto mi pare a Nike che tutti hanno la necessità di stare con gli altri nello scambio pur stando bene con se stessi, pur non avendo necessità di confronto. Ti riferivi forse a questo verificare la propria capacità di trovare sempre l'ago? |
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