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Relatività di Dio e della sua potenza
Dio è onnipotente, onnipresente etc...
Ma quale Dio e perchè? Se è il Dio in senso Assoluto ok, è onnipotente però non manifesta la sua onnipotenza, come la faccenda delle cellule totipotenti, nel momento in cui decide di creare l'universo (nelle sue varie dimensioni) deve necessariamente perdere parte della sua potenza, è anche della sua onnipresenza etc.. , per quanto il concetto di ologramma possa darci l'idea che questo non avvenga. Per ora apro solo l'argomento per vedere se vi suscita qualcosa |
Citazione:
Io penso che per risolvere questo problema della relatività di Dio, è necessario tenere presente che se Dio è uno in tre persone distinte ma sempre uno, nello stesso tempo è creatore e creato e spirito o Ki o come la vogliamo chiamare energia vitale, tutto ciò è Dio e quindi può essere in tutto l'universo, nel passato nel presente nel futuro e in ciascuno di noi. Solo così riesco a spiegarmi l'onnipotenza e l'onnipresenza. Onnipotenza perchè le cellule totipotenti eseguono il programma messo in moto con la creazione, se non lo farebbero potrebbero essere tutto ma non sono niente, senza una manifestazione e una forma. Invece proprio le infinite manifestazioni e forme di vita esprimono la potenza di Dio... |
Citazione:
-non è il creatore dell'universo -non è a nostra immagine e somiglianza -non è solo il bene -non è solo il male -non è il nostro padre arrabbiato con noi -non è Gesù -non è cristiano -non è buddista -non è maomettano potrebbe essere l'entità suprema costituita da tutto ciò che è, esiste da sempre, prima e dopo di noi, con noi e senza di noi, è l'universo in senso lato, di cui tutti facciamo parte, è il principio del bene e del male, è l'equilibrio supremo ed assoluto, in eterno "essere" mai in "divenire", è il principio femminile e quello maschile..è il tutto concepibile umanamente. |
Nel momento in cui Dio decide di creare l'universo, si manifesta in tutta la sua potenza ed essenza, come una pianta che nasce dal suo seme. La sua potenza si esprime in tutti i fenomeni visibili ed invisibili, la sua presenza ci sfugge per i nostri limiti cognitivi e limitati ad una sua sola manifestazione di vita. Dio non è una parola univoca; racchiude invece tutte le definizioni esistenti, come il bene implica anche il male, creato da lui come punizione e tutto ciò che segue nell'infinita spirale dell'universo.
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Provo a dare un'esempio intuitivo e semplicistico per cercare di rendere il concetto che ho in mente.
Ammettiamo che il mio corpo è Dio e le singole cellule sono i pianeti nei quali vivono persone che fanno quindi parte del Tutto. Ogni singola cellula è parte del mio corpo, è nata dall'emanazione del mio corpo, è parte integrante del mio corpo. Però la singola cellula non ha coscienza del corpo in senso completo. Io posso controllare parti del mio corpo ma non posso controllare ogni singola cellula, anzi non ho coscienza di ogni singola cellula anche se è parte di me. Da questa analogia (semplicistica) ne deduco che: Dio non ha coscienza di noi eppure noi siamo parte di Lui, siamo i suoi figli, siamo nati dalla Sua Emanazione. Ogni singola cellula vive con un preciso scopo funzionale al corpo. Ognuno di noi ha uno Scopo che è funzionale a Dio. Più il corpo si sviluppa e più le cellule si specializzano ed aumentano. Lo sviluppo di una singola coscienza è funzionale allo sviluppo dell'intera umanità. La singola cellula vive e muore rapidamente mentre il corpo invecchia in tempi maggiori, così che per la cellula il corpo pare eterno. Dio ai nostri occhi è eterno. Ammesso che questo modo di ragionare ha molti limiti ( è un modo intuitivo), riuscite a trovare altre analogie tra uomo-cellula e corpo-Dio? |
Dio può uccidersi?
E se si, quale Dio può uccidere quale Dio? |
Citazione:
E' un paradosso perchè se esiste una cosa che Dio non può fare (uccidersi) non sarebbe più onnipotente. Però io la vedo in questo modo: l'universo e l'umanità come emanazione di Dio attraverso una coscienza che possa esperire, come se Dio dovrebbe specchiarsi in qualcosa (anche se non rende come esempio lo specchio, ma regge di più l'esperire). Dio ha fatto l'uomo a sua immagine e somiglianza e l'uomo ha ricevuto da Dio il compito di continuare la creazione, anche se l'uomo non può mutare le leggi fisiche che regolano l'universo e a cui è sottoposto. Essendo cooperatore di Dio nella creazione, l'uomo ha una grande responsabilità, ma l'uomo che non fa in base alla legge di Dio e alle leggi naturali ed è quindi nel peccato, muore nell'anima e non torna a Dio, quindi è una parte di Dio che muore, perciò direi che Dio può uccidersi proprio dando all'uomo il libero arbitrio, in questo modo non viene meno la sua onnipotenza, ma muoiono delle parti di lui. Continuando in questo ragionamento, se tutti fossero nel peccato e non si troverebbe una sola persona in grazia di Dio, Dio si ucciderebbe pur rimanendo onnipotente. Le mie sono solo ipotesi.... fiori.gif |
Citazione:
è una domanda provocatoria? comunque è, secondo me, fuori da ogni loca filosofica. |
Citazione:
Citazione:
Pare una contraddizione il " Dio può uccidersi? " con " E se si, quale Dio può uccidere quale Dio? " ma in fondo, forse non lo è. A questo punto direi che, alla luce di quanto detto ( tu hai detto...) in " Tradizioni...etc " anche il verbo " uccidersi" dovrebbe essere riconsiderato. Lo riprendo da questa discussione Citazione:
Si deve secondo me partire dal fatto che " non c'è " un Unico Dio ma ce ne sono vari, ovviamente Emanazioni di quello principale, di cui non abbiamo - e non può essere altrimenti - coscienza e conoscenza. Quello al quale possiamo avvicinarci, altro non è che " quello " vicino a noi. Cristo, tralasciando il punto di vista meramente religioso quindi al di la di ogni blasfemia se per qualcuno può essere considerata tale, è lo Spirito Solare " ma " di questo Universo ( !!? ). Da ciò ne consegue che ve ne sono altri ( uso il plurale per comodità ) per quanti sono i Sistemi a disposizione. E' risaputo anche che esiste una Gerarchia, vedendo la cosa da altro punto di vista, e che su questa si fondano anche tante tradizioni religiose. Il tutto per cercare di dire che, forse, Dio può " uccidersi" nella misura in cui quello che " sta sotto" ha finito il suo compito, ha terminato quel che doveva fare. "Incide ", dunque " su quella parte" Comprendendola in altro modo... Non so forse ho fatto un pasticcio......nonso.gif |
Citazione:
Mi pare che si dice che niente muore ma tutto si trasforma, quindi anche Dio. Come si è detto riguardo al Ki che quello contenuto vento deve morire per poter essere trasformato in altro.... Se per uccidersi si intende donarsi, perchè no? Il Ki si dona volontariamente e muore per essere trasformato in altro... La seconda domanda mi pare un koan. Però una volta mi pare di aver letto qui da qualche parte che Dio non esisterebbe più nel momento in cui lo si definisce, quindi potrei pensare che lo si "chiude" impedendogli di trasformarsi? Dio è il trasformista in assoluto (un po' blasfemo eh) è in cielo in terra e in ogni luogo, quindi l'unico dio che può ucciderlo è quello dell'uomo il suo io, impedendo che Egli lo trasformi e si trasformi. Un po' pittoresco 8-) :C: |
Citazione:
Se Dio è vivo (diresti che non è vivo?) e se Dio è onnipotente allora Dio può uccidersi. Tuttavia si genera il paradosso per il quale se Dio si uccide e "muore" vengono a mancare i presupposti per l'esistenza eccetera... Chiaramente questo vale ragionando in termini umani, in qualche modo applicando i significati umani di "vivo", "uccidersi" eccetera a Dio. D'altra parte noi umani è solo in termini umani che possiamo ragionare. Sempre per quanto riguarda la "logica filosofica", se dici che una domanda non ha senso, dovresti dimostrarlo... |
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Citazione:
In ogni caso ciò che è manifestato, fosse anche Dio, non è più il Dio Assoluto, ma giocoforza qualcosa di appunto manifestato, che deriva, anche se non creato e anche se eterno. Quindi, come l'Assoluto manifesta qualcosa, si genera un altro livello d'esistenza, in qualche modo compresa, derivante, gerarchicamente inferiore, di quello dell'Assoluto. Supponendo l'esistente in questo secondo livello di esistenza e primo livello di manifestazione, sempre divino, quindi con tutte le caratteristiche attribuibili (all'Assoluto non sono attribuibili caratteristiche) di onnipotenza, onnipresenza eccetera, queste saranno comunque relative, dato che non sono quelle dell'assoluto. Via via possono con questo meccanismo essere immaginati indefiniti livelli di manifestazione, a cipolla, ognuno derivante dal precedente e ognuno quindi prendente qualcosa dal precedente... il quale ad ogni livello di manifestazione, perde qualcosa. Ne segue che, ogni volta che un livello di manifestazione viene emanato, il "Dio" che lo emana si uccide in quanto tale e prende ad esistere anche nel livello successivo. Uccidendo di fatto anche i precedenti. Quindi, messa così, ogni Dio può uccidere quello superiore. Sono andato un po' a ruota libera... non che sia certo di quanto ho detto ma il ragionamento mi filava... sono curioso di sentire le risposte. |
Citazione:
Rimango nell'esempio intuitivo di cui prima, ovvero uomo-Dio e cellula-uomo.Ammettiamo che io venga rapinato in strada da un delinquente. Durante la colluttazione (ammesso che io reagisca all'intimidazione) il criminale mi sferra un colpo mortale col suo coltello. Rimango a terra agonizzante ed infine il mio cuore cessa di battere, il corpo freddo ed ogni cellula del mio corpo piano piano diventa fredda. Dio è morto, ogni cellula (emanazione del Dio) muore con lui. Un'altro Dio ha ucciso Dio e tutto quello che era Dio ora non cè più. La cellula del mio corpo poco a poco si spegne e non può fare nulla per rimediare alla ferita mortale. Quando Dio muore tutta la sua emanazione muore con lui. No, Dio non può uccidersi e spiego il perchè della mia affermazione. In quel momento io sono morto ma con me non è morta l'umanità. E' stato recisa una rosa ma il roseto continua a fiorire ogni primavera. Esiste l'umanità che è fatta dalle singole persone, un concetto sempre più astratto ma ancora tangibile. Rimanendo sempre nell'esempio intuitivo uomo-Dio e cellula-uomo. Le cellule morte ritornano alla terra, un seme nasce dalla terra, il frutto nutre l'animale, l'uomo si nutre dell'animale e cresce. Posso affermare che il mio corpo è rientrato nel ciclo vitale dell'umanità ma sotto differenti spoglie. I sali minerali, i liquidi, ogni elemento del mio corpo si è trasformato ed è rientrato nel ciclo vitale ma io non sono più manifesto in quella forma. L'umanità non può essere uccisa da un solo uomo. Dio può tornare alla sorgente (non manifesta) per poi manifestarsi sotto un'altra forma. :C: |
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La creatura però può anche degenerare nella negazione di Dio, ma sempre da Dio proviene, come la materia e l'antimateria. Se l'antimateria annichilisse tutta la materia l'universo cesserebbe di esistere in un lampo di energia e Dio avrebbe ucciso se stesso e tutta la creazione... Ma alla seconda domanda di Uno, quale Dio può uccidere quale Dio, direi che solo Dio può farlo... ma non lo fa perchè dal momento che Dio cesserebbe di esistere non esisterbbe più nulla e nemmeno noi saremmo mai esistiti nè la storia.... Mi viene in mente un'altra cosa, prendendo a prestito la tua teoria del corpo e delle cellule... come le cellule muiono e rinascono in continuazione, così anche Dio potrebbe in continuazione morire e rigenerarsi rimanendo Assoluto... La risurrezione di Gesù ne sarebbe una dimostrazione.... Ma in definitiva Dio come l'universo rimane eterno, al di là del tempo e dello spazio... Se poi si prende il Comandamento "Non avrai altro Dio all'infuori di me" questo presuppone che se esistevano degli dei minori che l'uomo adorava come se fossero Dio, è chiaro che questi possono morire, come dimostrano i resti delle antiche civiltà.... E se consideriamo Lucifero il principe delle tenebre come dio minore che pure ha tanti adoratori, alla fine viene sconfitto da Dio e precipita nelle tenebre e nel nulla trascinando con sè suoi adoratori.... |
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dio è l'assoluto ciò che è in un continuo presente, non si manifesta in quanto non ha esigenze.. esso "è" nella sua pienezza e interezza, nella sua totalità. chiamiamo dio tutto ciò che esiste e dunque "è", noi...il mondo.. lo spazio..il pieno..il vuoto...il bene ...il male...siamo il coacervo di dio. Se dovessimo pensare ad un dio che crea.. che si manifesta... che agisce... che partecipa... sarebbe un dio non più assoluto ma relativo e dunque imperfetto come gli uomini e la natura |
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Posto che stiamo parlando di Dio e della sua relatività mi vien da dire che ogni cosa è relativa al piano di manifestazione. Mi spiego meglio. L'uomo per esempio creatura, non nel senso religioso, è manifestazione di " questo " piano. Potremmo dire che l'uomo è come l'ultimo degli scalini ed il suo " dovere " è quello di risalire nella e sulla scala della manifestazione. Insomma dovrebbe cominciare a divenire Uomo per poi riuscire a divenire altro di Superiore gerarchicamente parlando. Detto ciò, mi ricollego soltanto per citarla alla teologia ebraico-cristiana secondo cui " l'uomo è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio " oppure si potrebbe richiamare il " come in Alto, così in Basso" della tavola smeraldina. In queste, come in altre analoghe, giacche siamo in esoterismo, c'è, secondo me, il fulcro. Se teniamo presente quel che ha detto Ray più su, collegandola a queste affermazioni ne viene che c'è un Assoluto e via via a discendere fino in basso i vari gradi di manifestazione a spirale. Più è in basso e più sarà, come dire, soggetto alla dinamiche, alle forze, al consumo ( anche questo relativo ovviamente al piano in cui si trova quella manifestazione ). Man mano che si sale invece tale manifestazione si discosterà da queste leggi fino, via via, a lasciarle ( ma non del tutto, in quanto per non rimanere " assolutamente soggetta" a queste, si dovrebbe tornare all'Assoluto). In base a questo rapporto c'è anche da dire che più la Manifestazione scende verso il basso, più ci sarà, anche, una frammentazione di questa. A questo punto, rischio di incasinarmi per questo mi fermo al nostro piano. Se consideriamo l'esempio di Grey e consideriamo anche che l'uomo, in quanto manifestazione di Dio - e per certi versi Dio stesso in un piano differente appunto - potremmo cercare di dare una risposta ad entrambe le domande che Uno ha posto. Alla prima una risposta affermativa ma anche no, sia perchè l'uomo " potrebbe" uccidersi - considerando il punto di vista umano e quindi togliersi la vita " fisica" - ma anche perchè tutto quello che è stato ritornerà sempre nel circuito ( nulla si crea e nulla si distrugge etc etc, coem diceva Grey nell'esempio ). Alla seconda si potrebbe rispondere invece che un uomo potrebbe uccidere un altro uomo e dunque levargli la vita " fisica ". Partendo però sempre dalla constatazione che l'uomo è frammentato in questo piano, non è integro. Se prendiamo entrambi i ragionamenti e li portassimo nei vari piani forse...per quanto ci è concesso ovviamente gia potremmo avere una visione diversa. Pur non essendo di tutto ciò sicuro, mi va di aggiungere però anche che l'azione di uccidere va, allo stesso modo, traslata nei vari piani in quanto non si tratta di " ammazzare" nel senso come lo conosciamo e al quale attribuiamo un contenuto negativo ma di trasformare ( trasformarsi...) in altro per risalire. Se nella discesa della manifestazione Dio " ha perso " la sua potenzialità per, appunto, manifestarsi in ( con ) una determinata forma, allo stesso modo, per risalire, dovrà venire nuovamente in possesso di quel che " ha perso " Ci tengo a chiarire che non intendo dire che l'uccidere è cosa buona, questa è assolutamente da rigettare come azione! |
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In un documentario sulla morte di Gesu' ci si domandava chi fosse il vro responsabile della sua morte . Il vero responsabile era Gesu' stesso che cosi' volle accadesse . Ma che Dio ha ucciso Dio ? il Dio comunemente inteso uccide se stesso per dire che la morte e' solo un apparente finire . Voglio dire che e' tutto essoterismo considerare che Dio possa morire ma e' la via per arrivare al vero concetto esoterico di Assoluto cioe' quello che avete descritto piu' sopra. |
la responsabilità della morte di Gesù è tutta dell'essere uomo, mai un Dio potrebbe provare istinti di vendetta nè chiedere la morte di un figlio per perdonare i peccata mundi...siamo ancora su un piano umano e tutto ciò che è umano è soggetto al divenire all'imperfezione e dunque al morire, tutto ciò che avviene nel mondo fisico a noi conosciuto avviene all'interno di un dio assoluto e sempre uguale a se stesso, l'entità assoluta che in sè tutto raccoglie
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rispondendo a jezebelius l'uomo, secondo me, è parte della manifestazione di dio in un grado forse più alto rispetto agli animali, ma è pur sempre imperfetto ed aspira alla perfezione e la raggiungerà solo quando coglierà l'entità assoluta della quale entrerà a far parte, in una visione cosmica dell'essere.
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E' il modo di divulgare un'altra cosa cioe' che la morte e' solo apparente se l'uomo si eleva. In questo senso Gesu' e la sua vicenda come ce l'hanno insegnata a catechismo cioe' nella versione essoterica ci spiegano qualcosa d'altro . Nessuna vendetta dunque.Nessuno dice questo. Dio , Gesu' come comunemente inteso uccide se' stesso per spiegare l'Assoluto . |
Citazione:
Anche l'uomo avendo in sè il seme divino nella sua anima, deve tornare all'Assoluto da cui è emerso, questo è fare la volontà di Dio. Per questo Gesù ha anche detto: "Chi perde la propria vita la salverà", e non voleva mica invitare tutti al suicidio, ma a restare nei piani di Dio. |
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Citazione:
Dio = cosmo niente si crea niente si distrugge : tutto è in un perenne presente. il nascere e il morire sono un passaggio da una dimensione ad un'altra, forse due percezioni distinte di un unicum |
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