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nikelise 13-11-2009 23.24.04

Chi Domanda Comanda
 
Questa l'ho sentita poco tempo fa .
Che nedite ha un fondamento di verita' ? io credo di si .
Credo che pero' vada approfondita.

stella 13-11-2009 23.53.16

Io penso che sia vero, perchè una domanda aspetta o esige sempre una risposta, e la persona a cui è rivolta la domanda lo sa.
Per cui che si senta obbligata o no a rispondere, comunque deve reagire in qualche modo alla domanda, o soddisfacendola o rifiutandola stando in silenzio. Anche il silenzio è una risposta, quindi chi domanda comanda, perchè in ogni caso obbliga l'altro a reagire.

:C:

RedWitch 14-11-2009 02.17.15

Oltre al domandare all'esterno, a me questo modo di dire fa pensare al lavoro interiore, a quale parte di me stessa domanda e come lo fa, dunque a chi comanda dentro di me.. perchè per domandare veramente non basta inserire un punto interrogativo a fine frase... ma dovrebbe esserci la volontà di comprendere cose, di andare a modificare le proprie convinzioni e di conseguenza essere disposti a lasciar andare qualcosa...

Grey Owl 14-11-2009 12.14.38

Questo modo di dire mi ricorda un vecchio modo di dire dei nonni. Oggi si è un po perso questo modo di dire ed è la comanda.
La comanda era la commissione da fare, ad esempio le disposizioni da comunicare al cambio di un turno, le comande intese come le istruzioni da seguire e le cose da fare.

Altra cosa mi sorge alla mente, più importante della risposta è fare la giusta domanda. La giusta domanda ti mette sulla strada della risposta. Infatti si dice a domanda risposta e quindi se la domanda è sbagliata la risposta che ne viene non può essere che fuorviante.

Ricapitolando "Chi Domanda Comanda" mi fa pensare al giusto modo di porre la domanda per avere risposte utili per crescere ed imparare (in questo comandare).

griselda 14-11-2009 12.59.27

Io la parola domanda la identifico come richiesta di...
Di solito quando si domanda qualcosa a qualcuno, quindi gli si può ad esempio chiedere un piacere, ecco che per i più la domanda diventa una comanda.
Per come sono stata cresciuta io ad una richiesta non si può dire di no.
Ecco che la domanda diviene in questo senso una comanda, perchè si è comandati dal dentro, dall'educazione a obbedire davanti ad una richiesta ecco che la domanda diviene una comanda, un'obbedienza all'educazione ricevuta.
A volte è talmente sentita questa educazione all'obbedienza che anche se la comanda è sbagliata, e assurda si è portati ad assecondare comunque proprio come se fosse un comandamento.
Se tizio mi domanda se posso passare per lui dal fruttivendolo perchè sta male, questa richiesta diviene una comanda, perchè disattendere la sua domanda/richiesta vorrebbe dire sentirsi .... un sacco di cose non belle, per cui anche se controvoglia si è portati ad evadere la domanda proprio come fosse una cosa comandata, ovvero senza possibilità di essere ignorata.
:C:

Ombra 15-11-2009 10.37.56

Ma non tanto nel chiedere di fare qualcosa. Quanto già il fatto di imporre di pensare se rispondere si o no. Già questo è un comandare, perché qualcuno dall'esterno mi impone qualcosa internamente (un pensiero). Già questo da il senso di come una domanda scateni qualcosa che noi forse non volevamo o non avremmo mai scatenato da soli e quindi è comandato dall'esterno e in particolar modo da chi pone la domanda.

Kael 15-11-2009 13.11.46

Nella comune legge di mercato è chi domanda che fa il prezzo. Cioè è chi ha un dato bene che stabilisce quanto vale, le offerte possono essere congrue oppure inferiori. Fintanto che resta nella sua posizione di domanda continua anche a comandare. Se invece si trova costretto a (s)vendere smette anche di comandare, e la palla passa agli offerenti.

Come trasportare questo a livello interiore?
Quando si smette di domandare, quando ci si accontenta di poco, si perdono grandi opportunità. Viceversa anche se l'offerta non arriva, o è ancora troppo bassa, ma non c'è l'impazienza di ottenere subito qualcosa, si continua a comandare e non si sa mai che in futuro arrivi un'offerta adeguata alle proprie richieste.

In sintesi ci vedo un esortazione a non accontentarsi mai, a non adagiarsi, a mantenere appunto la domanda anche se l'offerta per il momento sembra non arrivare, in modo da non svendere e di non lasciarsi sfuggire le occasioni...

Carlotta 15-11-2009 21.45.21

Probabilmente Kael fai riferimento a domande che ci poniamo a noi stessi, nel qual caso sono perfettamente d'accordo con te; molto diverso lo trovo se le domande vengono rivolte agli altri. Qualche volta mi è capitato di provare fastidio nel dover rispondere ad una domanda, per vari motivi, l'argomento mi può non interessare, posso pensarla diversamente da chi me la pone, ecc.

Kael 15-11-2009 23.20.24

Citazione:

Originalmente inviato da Carlotta (Messaggio 77363)
Probabilmente Kael fai riferimento a domande che ci poniamo a noi stessi, nel qual caso sono perfettamente d'accordo con te; molto diverso lo trovo se le domande vengono rivolte agli altri. Qualche volta mi è capitato di provare fastidio nel dover rispondere ad una domanda, per vari motivi, l'argomento mi può non interessare, posso pensarla diversamente da chi me la pone, ecc.

Si naturalmente, infatti parlavo a livello interiore.
Però anche con gli altri il detto ha una sua valenza. Hai presente quelli che domandano sempre e in continuazione mille cose? Alla fine diventano così insistenti che gli altri pur di non sentirli si mettono a fare esattamente quello che gli avevano chiesto... E' comandare anche questo in un certo senso no?

Sole 15-11-2009 23.38.29

Io non trovo vero questo detto. Chi fa una domanda dirige l'argomento ma è la risposta che fa nascere eventualmente una seconda domanda che a quel punto è comandata anch'essa. Per cui ci sarà sempre un flusso continuo.

nikelise 18-11-2009 19.42.38

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 77370)
Io non trovo vero questo detto. Chi fa una domanda dirige l'argomento ma è la risposta che fa nascere eventualmente una seconda domanda che a quel punto è comandata anch'essa. Per cui ci sarà sempre un flusso continuo.

Io credo che la frase sia vera e che vada intesa nel senso che chi domanda impone , costringe ad una reazione quale che sia , costringe l'interlocutore a manifestarsi in qualche modo.
Al contrario chi si rivolge a qualcuno senza fare una domanda ma con un'affermazione non smuove nulla o meglio puo' lasciare l'interlocutore in posizione passiva.
Per questo la domanda spesso infastidisce , perche' impone all'altro un movimento anche solo dell'animo che poi si ripercuote nel corpo.
Allora se chi pone la domanda e' attento dal modo di rispondere dell'altro puo' conoscere moltissimo e prendere le sue decisioni , COMANDARE.
Ci vuole pero' allenamento e fiducia nel proprio giudizio_intuito che va affinato ogni volta di piu'.

PS. la semplice domanda di un vu' cumpra' senegalese vi costringe ad interrogarvi su molte cose dalla fame nel mondo alla vostra condizione immeritata di privilegiati , vi (CI) costringe gia' alla difesa .


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