Inconscio
 

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Abbiamo preso come analogia la terra per vedere i due mondi: interno ed esterno dell'uomo. Il richiamo al v.i.t.r.i.o.l. è forte.
Se il fuori è la crosta del mondo il dentro è il nucleo, l'essenza, il fuoco.

Tutto ciò che è fuori dell'uomo è manifestazione.

Questo fuoco interno forgia l'uomo che sappia diventare il fabbro. Come la lava che fuoriesce dalla terra forma la crosta terrestre, la lava che cristallizzandosi, raffreddandosi diventa roccia.. la prima manifestazione cosciente esterna. La lava che blocca delle vie e ne apre altre... chiude la bocca del vulcano o la fa eplodere..
Dal nucleo della terra a salire il calore diminuisce fino a fuori e indurisce la materia... così l'inconscio è il nucleo dell'uomo che interiormente conserva la sua natura, il suo vero Essere. L'Essere, l'Essenza, senza tempo e spazio, senza forma fino in fondo nel buio dell'abisso ... ma se siamo all'inverso quel scendere nel buio dell'abisso inconscio è un risalire all'Universo perchè se dalla terra risale il fuoco per cristallizzarsi allora noi scendiamo allo Spirito. Infuochiamo la materia.
La materia ci fa fuggire dalla discesa e ci fa vedere la paura del buio... ma quel buio è il fuoco.

La vita in ogni cosa presente nell'Universo parte dal suo centro, dal "cuore".
Questa energia o forza creatrice emana dal centro verso l'esterno, andando via via materializzandosi sempre più, così come la terra ha il suo centro incandescente e poi la crosta dura e fredda all'esterno composta da roccia (roccia che poi altro non è che lava solidificata..)
Anche nelle piante o negli alberi avviene lo stesso: nel punto più centrale scorre la linfa vitale, poi quest'energia creatrice va materializzandosi, diventando sempre più solida nei vari "cerchi" del tronco, fino alla più dura e spessa corteccia.

Questo per dire che tutto nasce da dentro, per andare poi verso fuori.

Per analogia, vien da pensare che l'inconscio rappresenta quella energia creatrice "potenziale" che ancora non si è manifestata, che ancora aspetta di uscire... L'inconscio, manifestandosi all'uomo sotto forma di visioni oniriche, rappresenta questa forza che un domani si manifesterà sotto forma di eventi/situazioni/vissuti...

Se è vero infatti che la lava di oggi diverrà la roccia di domani, o che la linfa dell'albero diverrà domani la sua corteccia, o che ancora le idee di oggi diverranno le invenzioni di domani, allora anche l'inconscio può diventare ciò che un domani bisognerebbe vivere...
Stando a ciò, se l'uomo sapesse vedere al suo interno, in profondità, potrebbe vivere/sperimentare oggi (in coscienza) quello che magari lo attenderebbe fra un tempo lontanissimo (all'esterno)... Come dire, potrebbe diventare il signore del suo destino, liberarsi cioè di ciò che lo attende (perchè già vissuto) e decidere autonomamente....

Sono daccordo quindi che scendere nell'abisso del proprio inconscio equivale a risalire all'Universo...