La Via del Matto
Non ne abbiamo mai parlato specificatamente, anche se il forum è pieno di spunti lasciati qua e là. Mi sono quindi preso la briga di metterli tutti insieme e di riunirli in un'unico thread, con la speranza che poi parlandone possano venir fuori altre cose interessanti...
La Via del Matto è dunque una delle poche Vie percorribili in solitaria, una Via senza Maestro, anche se poi solo in apparenza si è soli, arriva un momento in cui si trova qualcos'altro... c'è uno specifico passaggio che non si può fare in solitaria. Ciò nonostante, per percorrerla è necessaria una particolare struttura psicofisica, non da tutti. Il rischio appunto, essendo senza Guida, è proprio quello di perdersi. Il Matto rompe i legami che lo vincolano in un guscio caldo e protettivo, s'incammina sulla tortuosa Strada dell'Autoconoscenza vestito di stracci, uomo vagabondo che sfida il freddo e le intemperie senza portare nulla con sè, eccezion fatta per un fardello/fagotto che tiene legato ad un bastone che porta appoggiato sulla spalla. Mi ricollego ora a questo post di Uno: Citazione:
Come già detto sono necessarie caratteristiche psicofisiche particolari per intraprendere questa Via, e sono proprio queste che consentono al Matto di autoprovocarsi da solo la tensione necessaria. Il Matto rifiuta "a pelle" qualsiasi torpore, sfugge alla calma, a qualsiasi situazione che possa fargli dormire sonni tranquilli. La sua Coscienza urla, sbraita, gli fa provare emozioni e sentimenti che non sono filtrati da "cuscinetti ammortizzanti" e che dunque gli impongono di rinunciare a tutto e di incamminarsi alla Ricerca dell'unica vera Fonte che possa placare la sua sete.... Questo grossomodo è quello che è già stato detto qua e là in forum, giunti a questo punto trovo interessante cercare di proseguire, anche perchè essendo il Matto nei Tarocchi l'unica carta senza numero, rappresenta in qualche modo la Via che Comprende tutte le altre... |
La prima domanda che mi viene è: può un Matto ad un certo punto del suo cammino incontrare un Maestro di una qualche Tradizione e affidarsi a lui e ai suoi insegnamenti (rinunciando così ad essere un Matto)?
E se si, questo gli permetterebbe di giungere a destinazione in meno tempo? O il fatto di nascere Matto gli impone già un destino differente dagli altri, quello cioè di giungere a Realizzazione per forza di cose in solitaria? |
per me cmq un Maestro lo ha
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Io la vedo così e invece mi viene un'altra domanda: Si nasce già predisposti per questa via o la ricerca di questa dipende da una ribellione o non accettazione delle altre vie volendo sperimentare da soli ??? |
secondo me si.
nasce da ribellione prevalentemente. ma c'è un punto in cui un Maestro c'è per forza (e cmq nella via segue il "Maestro" interiore... quindi cmq un Maestro c'è) |
Un ribelle potrà agire come un matto, ma non sarà mai un Matto.
Matto nel senso del discorso, si nasce, non si diventa. Matto si è nel percorso fino alla fine di questo, continuare nell'atteggiamento una volta "arrivati" non ha senso e non è utile. Alla fine del percorso iniziatico comunque si arriva ad un punto dove in qualche maniera al Matto viene trasmesso ciò che si può solo ricevere e non attirare. Questo qualcosa che trasmette l'ultimo passaggio può anche essere un Maestro di un'altra Tradizione... in ogni caso il Matto non abbandona il suo sentiero "semplicemente" diventa un Iniziato, non è più un Matto, non abbraccia altre Tradizioni anche se come tutti gli Iniziati le comprende tutte. |
parli di "ciò che si può solo ricevere" e non attirare.
a cosa ti riferisci? |
Citazione:
Oppure c'è anche la possibilità che il Matto a metà sentiro trovi un Maestro di un altra Tradizione e "abbandoni" realmente la Via del Matto? |
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Madre Teresa di Calcutta? Questo per vedere nel concreto le caratteristiche di queste persone |
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Ne segue allora che il Matto è un predestinato... A differenza degli altri che possono in qualsiasi momento cambiare Ordine o Tradizione, il Matto nasce già per essere Matto e null'altro, non potrà mai cambiare quello che è (a parte alla fine quando lo trascenderà ma bon..) In sostanza quindi un vero Matto, anche qualora dovesse incontrare un vero Maestro lungo la Via, non potrà mai seguire una Via diversa dalla sua perchè la sua stessa struttura psicofisica glielo impedirà? Vedrà in sostanza in un Maestro quella calma e quella sicurezza che egli invece rifugge per mantere viva la sua tensione? |
Citazione:
La ribellione che spinse San Francesco a spogliarsi dei suoi averi ed entrare in convento non credo rappresenti quella "follia" che invece spinge un vero Matto nel suo sentiero. La Follia del Matto trascende la ragione, trascende il comune senso che diamo a questa parola, ma proprio per questo piacerebbe anche a me capire, nel concreto, cosa significhi questa Follia. E sebbene temo che con le sole parole sarà difficile comprenderlo, sarebbe comunque bello provarci... |
Citazione:
Anche per gli altri vale la faccenda della costituzione psicofisica e anche se una Tradizione è strutturata in modo tale da poter accogliere un certo range di diversità resta il fatto che per qualcuno, affinchè un cambiamento sostanziale gli sia di giovamento, vorrebbe dire che c'è stata una mutazione sostanziale della sua struttura. Citazione:
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No infatti, i due Santi non era adepti della via del Matto.
Se un Matto incontra un Maestro di un'altra Tradizione può anche trarne vantaggio prendendo degli spunti ed insegnamenti, ma non potrà mai entrare in quella Tradizione. Questo a molti fa credere di essere sulla via del Matto, in realtà non sono tanti che calcano realmente questa strada, sono pochissimi. Un Matto trova indizi strada facendo e li segue come una cane da tartufi, indizi che poi sono Segni lasciati in giro da Maestri del passato, a volte come dicevo sopra gli capita di incontrare un Maestro e lo stesso ne trae indicazioni... ma la forza del Matto è la passione incontrollabile che lo spinge nella Ricerca, passione che è simile a quella di un genio in un campo, solo che qui parliamo del Campo dei Campi. Uno che segue la Via del Matto è capace di stare due giorni a meditare su un simbolo, a disegnarlo ovunque, a cercarne storie ed analogie o molte altre cose. Certamente finchè è in ricerca non da senso alla comune vita, è come invasato... da li il termine Matto che sotto certi punti di vista ha molto in comune con il lato patologico della parola, in realtà è ben diverso, |
Quindi "invasato" nel senso di passione incontrollabile...
Ne segue, penso, che proprio perchè " attiva" quella tensione, questa lo porti ad un limite, come dire, particolarmente intenso. Un confine raggiunto il quale potrà, da solo, avere le risposte che Cerca su quel simbolo, tornando all'esempio che hai fatto. Ancora, è forse quella sua passione incontrollabile che lo rende restio, verso la figura di un Maestro ed anche alla stessa riconoscibilità del primo nei confronti del secondo. Come se, appunto, invasato non sia in grado di " sentire" l'autorevolezza di un Maestro e per questo cercare l'attrito che da altro punto di vista potrebbe ulteriormente contribuire a mantenerlo in tensione. |
Ho capito pochino. icon_mrgr:
Però da quanto ho letto sono portata a pensare che sia un Via naturale, non imposta. Come si rende conto il Matto di essere Matto e di essere su una Via? Non so se è chiaro, perchè a me non lo è. Se è nato così, lui Cerca per default, ma sa di Cercare? Oppure qualcosa lo spinge come una curiosità inconscia che lo spinge inesorabilmente senza che lui possa in alcun modo metterci rimedio, come se fossa il suo unico vero desiderio per cui è disposto ad abbandonare tutto ma mai il suo modo di essere e quindi la sua strada di ricerca? Mi fermo perchè già tutto questo mi pare molto. nonso.gif |
quello che è il matto è più o meno rappresentato dalla parabola del figliol prodigo.
il Matto è il figliol prodigo (più o meno) |
Citazione:
:C: |
a un certo punto si rende conto di essere su una Via (la Sua)
quando fermandosi si ascolta e comprende. e comprende anche le altre Vie seppure ne rimane distante. Può entrare in contatto saltuario con qualcuna di esse, può prendere insegnamenti e spunti ma non finirà MAI per essere "suddito" di nessuna di esse. difficilmente compreso, spesso frainteso all'interno di esse, ha scelto una via differente |
Citazione:
La differenza forse è che come dici tu, un Matto in quei momenti è completamente invasato e non può assolutamente smettere finchè non ne esce, mentre un Padre Pio conservava quel minimo di razionalità per restare ancorato alla comune vita, e smettere a comando in casi di emergenza? |
Leggendo il thread un esempioche mi è venuto in mente di qualcuno che potrebbe aver percorso la via del Matto è Jodorowski, almeno è l'impressione che ho avuto leggendo i suoi libri molti dei quali autobiografici. Può essere?
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Citazione:
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Domanda: è giusto dire che il Matto origina una Tradizione?
Come avete già detto nei tarocchi, ha il numero 0, che solitamente viene usato come origine degli assi... Altra domanda: potrebbe essere sinonimo di quello che Gurdjieff/Ouspensky definisce obyvatel? EDIT: in questo topic ci sono interessanti spunti sull'argomento in questione. |
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