Il troppo
La troppa gioia diventa tristezza,
il troppo vino... ubriachezza. Mi è capitato più volte di provare tanta allegria, magari serate passate con gli amici, piene di risate, poi di colpo quando resto sola...avverto un sottile velo di tristezza e non so spiegarmi perchè. |
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Però non so se sono collegate le due cose che hai scritto, per ora non vedo il nesso. Certo è che come tutte le cose che raggiungono l'apice poi ridiscendono, il down che esiste anche con quelle sostanze chimiche esaltanti che poi finito l'effetto ti sparano a terra di nuovo. Ah ecco forse il nesso consiste nel rimanere sull'onda senza superare il limite, l'apice che porta inevitabilmente al down, ma non sono capace quindi non so che dire. icon_mrgr: p.s. si dice che il troppo storpia o stroppia. |
mia nonna ci diceva sempre quando da bambine ridevamo troppo "attente! tanto riso tanto pianto" e in genere dopo tanto chiasso ce le prendevamo perchè disturbavamo troppo gli adulti.
Ora credo che è dovuto all'equilibrio di cui ha bisogno l'universo, e teoricamente se ne dovrebbe uscire da questa sorta di compensazione solo se viviamo quei momenti come un testimone, l'essere al di sopra della felicità o della tristezza |
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___________ Ma quant'è troppo? |
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Mi capita soprattutto in feste tra amici molto numerosi, organizzo la serata a casa mia, preparo ogni particolare per star bene, siamo affiatati da tempo e ognuno porta un cibo da dividere con gli altri, ci si racconta fatti spiritosi, si suona un pò di musica allegra, si balla e si ride come si riesce a fare solo da piccoli...il culmine della festa tende poi a scemare, chi raccoglie le sue cose, chi stanco, sfinito si addormenta davanti al camino, mio marito suona canzoni sempre più tranquille, un pò malinconiche, tra l'altro le più belle, insomma la festa è finita, tornano i pensieri, si formano piccoli crocicchi, chi parla dei genitori che stanno poco bene, chi ha problemi con qualche figlio... Quando diventa troppo? forse quando al culmine della serata ci si libera da tutti i legami razionali per tornare tanti bambini adulti che riescono a ridere per i racconti sfortunati di caccia di un amico, delle vicende assurde capitate in un viaggio avventuroso mettendo a nudo i nostri difetti e scherzandoci sopra, le disavventure matrimoniali sottoposte allo scherzo di tutti, quasi ridimensionandone la portata, nel momento in cui il fatto si ridicolizza...perde, infatti, la sua drammaticità! A fine serata, verso le tre o le quattro del mattino vado a letto con un senso di svuotamento, a volte provo una senso di benessere...altre no, mi prende la malinconia, che dire, non so proprio spiegarmelo! |
Intendevo quanto è "troppo" in generale, una specie di definizione.
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quando va oltre ciò che sei .
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forse sarebbe meglio dire.
quando è in eccesso rispetto al mio equilibrio. è troppa quando per ingollarne altra devo forzare me stesso. |
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in realtà mi sento in me sia quando vivo nella quotidianità che quando mi ebbro della gioia di stare con gli amici a ridere e scherzare, sono sempre io in manifestazioni diverse, non contrastanti, non c' è dicotomia tra il me giornaliero e il me che si diverte. Di fatto la gioia eccessiva che, in qualche modo, scatena le parti meno allo scoperto, esaurisce quasi tutte le energie positive risparmiate...forse ($) |
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Lo stomaco (di stefano icon_mrgr: ) invece può aumentare la sua capacità e la aumenta proprio buttando dentro più pasta di quella che facilmente o normalmente gestirebbe. Certo, se parliamo dello stomaco e della pasta forse non è una cosa sana, ma se trasponiamo la cosa nella domanda di Filo, forse adesso possiamo risponderle. O ci manca ancora qualcosa? |
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Forse se nel quotidiano ci si vedesse con la stessa ironia non ci sarebbe tanto maliconia quando gli amici se ne tornano ognuno alla loro vita..... Perciò in questo non ci vedo un troppo, ci vedo invece una verità che forse prendiamo troppo sul serio le cose che ci accadono nel quotidiano. In altra ottica il troppo può significare che abbiamo straforato, una medicina se presa in dosi massicce comporta delle controindicazione e produce l'effetto contrario o ci fa star male dove volevamo star bene. p.s. Mi hai fatto venire una nostalgia di certe serate con gli amici in cui si rideva si scherzava e si giocava, si ascoltava musica fino al mattino e da queste serate mi sentivo ricaricaricata e felice... ora non li vedo più perchè ho cambiato città e qui non ho una cerchia di amici come prima, peccato. :C: |
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diciamo che era un eccesso rispetto a quanto fa normalmente (quindi la sua capacità)
se uno lo fa normalmente non sente particolare differenza rispetto al modus normale ne sente svuotamento successivo. perchè di suo è già "pieno" non so se mi sono spiegato bene |
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Quindi è come se si fosse reduci da un'ubriacatura, che provoca allegria ma che altrettanto velocemente può trasformarsi in tristezza e maliconia. |
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