Gola (sette peccati capitali)
La gola e l'ingordigia, strano che non c'è un "ismo" vorrei parlare di questo che è uno dei sette peccati capitali.
E' una deviazione dal normale uso di uno dei 5 sensi il gusto oppure è altro? (avere il buon gusto di saper smettere al momento giusto si suol dire) (che poi il buon senso racconta in sintesi questi buoni sensi?) Perchè solito usare il detto quella cosa mi fa gola per identificare un desiderio verso -----> quella tal cosa Ma il problema infatti non è il desiderio ma il uso smodato (parola interessante che segnala un senza modo/moderazione senza criterio senza ordine) E il senso del gusto nelle cose ma che può subire una devianza una mancanza forse proprio di se stesso, nel senso che senza gusto non si sente il gusto e allora si continua a mangiare alla sua ricerca. Quindi segnala una mancanza, come la mancanza di superpieno che impedisce ad un liquido di trasbordare dal suo contenitore o un buco nello stesso che impedisce al liquido di arrivare al superpieno e al segnale successivo. Ragionandoci ancora è come un segnale che arriva distorto alla mente o che viene mal interpretato da essa. Il corpo deve pure dare un segnale ma se noi non lo percepiamo, ci sono i contatti da ripulire e qui torniamo al TA. Questa problema di ingordigia legato alla gola e al gusto lo ritrovo poi mascherato in altri ambiti segnale in codice per manifestare un disagio e una mancanza. Una mancanza di regole o una non digestione delle stesse come rifiuto può aver generato ciò? Il non riconoscere o non volerlo fare, come regola indispensabile ad altre conseguenti di un "buon gusto" mancante e quindi che si ripercuote in giro segnalando in ogni dove il suo errore come un segnale sonoro e luminoso che vorrebbe attirare su di se l'attenzione per una soluzione del problema. Bon mi fermo :) |
Facevo anche una considerazione sul sapore...
Mi fa gola...desidero...quel sapore....quindi un esagerazione un eccesso è poi legato alla mancanza è l'altra sua faccia. Mi fa gola oggi, mi fa gola domani, ma non me lo concedo, non lo ascolto, non gli do considerazione questo si abbatte e smette di farsi sentire pur esistendo e si traforma in un desiderio di gola girando tra le possibili uscite. Quindi credo che la gola abbia a che vedere con desideri repressi. A me così pare sino ad ora Spero di non aver detto eresie :D |
Si dice anche che è rimasto in gola di un desiderio quasi realizzato.
La gola è un passaggio fra l'esterno e l'interno e viceversa, è il mezzo di comunicazione fra dentro e fuori e non è solo riferito al cibo. Il piacere è legato al cavo orale ed al passaggio tra questo e l'esofago, poi perdiamo il senso del gusto. Lo stesso con le parole, o i suoni, vi è un gusto nel far passare l'aria dalla gola alla bocca procunciando le varie parole. Sicuramente il cibo è il primo elemento che passa per la sopravvivenza, quindi la gola ci garantisce sopravvivenza innanzitutto. Poi sempre allargando il temine della sopravvivenza al Vivere usando i talenti legati alla gola come centro energetico, per un artista è fondamentale appunto per sopravvivere uscendo dalla dimensione puramente materialistica. Parli di gusto e buon gusto Gris, questo mi richiama la memoria all'educazione o la disciplina. Finchè seguiamo l'istinto della fame in senso ampio ingurgitiamo tutto ciò che serve per colmare momentaneamente il vuoto. La ricerca verso il gusto ci permette di selezionare il tipo di fame che sentiamo e di conseguenza a selezionare il cibo inteso in senso ampio, e a tollerare la fame nell'attesa di procurarci ciò che ci serve veramente. Il senso della fame si potrebbe paragonare forse alla curiosità di cui parlava Uno in altro 3d, che spinge alla ricerca. C'è anche una modalità, una tempistica in cui avviene questo passaggio tra dentro e fuori, si può divorare o assaporare, gustare lentamente. Credo più forte è il disagio del vuoto più siamo portati a divorare, e viceversa. Finchè ci manteniamo sazi, pieni, ci neghiamo la possibilità di avanzare di un grado nell'assaggio dei vari sapori della vita sia materiale che spirituale. |
ecco brave, cotinuate cosi, che l'argomento mi interessa pure a me, visto che dico che soffro di fame nervosa, ma in realtà sto cominciando a pensare che me la sto raccontando, e sono un grande ingordo e goloso!
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Il problema però si presenta quando quello che mangiamo ci fa male e ce la prendiamo con chi non ha cucinato bene. Tu sei anche bravo a scegliere il menu, apparecchiare la tavola e invitare le persone a patto che portino il cibo! diavolo.g: |
Terminologicamente la golosità altro non è se non la gola intesa come l'ingordigia di cibo e bevande , ma nel senso che comunemente si da alle parole mi sembra ci sia differenza tra l'essere goloso di qualcosa e l'essere ingordo....il primo non necessariamente sfocia nel secondo.
L'ingordo è colui che si ingozza senza potersi riempire, che sembra mosso da una fame divorante, l'ingordo ingurgita di tutto , siamo nella quantità . Il goloso gusta il cibo che gli piace , sceglie di mangiare il cibo che più stuzzica il suo palato , soddisfa il gusto senza per forza perdere del tutto il senso della misura , prevale la qualità . La golosità ha una direzione , l'ingordigia si estende , si spalma. Dante ha messo i golosi all'inferno ,nel terzo cerchio, sono tormentati da una pioggia incessante formata da grandine e neve , mentre in vita sono stati avidi di cibi raffinati , qui sono costretti a stare nel fango maleodorante , a cibarsi di questo e vengono dilaniati da cerbero. Ray? help .... sono i golosi o i viziosi nel terzo girone dell'inferno? Mi sono ricordata che i golosi stavano in purgatorio .... |
Mi sono venuti alla mente dei modi di dire che legano il cibo al sapere, alla cultura , come essere "affamati" di conoscenza , avere "sete" di sapere , avere "fame" di informazioni , "divorare" libri , "bersi" una storia, "masticare" una lingua , "digerire" una materia , ascolare storielle "appetitose" , fare battute "acide" , "assimilare" un concetto......
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Il goloso usa la gola e l'ingordo viene usato, il goloso usa il senso del gusto l'ingordo non l'ha o l'ha distrubato, deviato, rovinato se no non sarebbe conciato in quel modo non caccerebbe giù di tutto e di più mentre uno può essere goloso ma non proprio per questo saper scegliere spinto da quel cibo piuttosto che da quell'altro lo vedo legato alla mente al conoscere/curiosità. In uno ci vedo selezione mentre nell'altro caos istinto come un nodo da sciogliere altrove. Mentre ieri stavo ragionando su quello che dieva Diam sulla gola come passaggio dal fuori al dentro e viceversa...questo cosa è importante...con la bocca si conoscono le cose da bambini con il gusto si sceglie e la gola è il canale di trasmissione dati al dentro....quindi torna il discorso sopra se c'è gusto può esserci golosità, selezione, educazione al gusto stimola la golosità ma non per questo necessariamente ci sarà ingordigià mentre l'ingordo secondo me è mancante di tutto quello che ha il goloso. Poi ha parlato di voce, canto...le corde vocali hanno li la loro sede in gola l'ugola è all'inizio della gola, vibrazioni tutto ciò per poter manifestare armonia ha bisogno di cura, educazione, dieta, ordine, tecnica, allenamento, regole.....insomma tutta una serie di accortezze per poter far uscire in questo caso qualcosa di bello e perchè non pensare che valga anche in entrata? (domanda retorica) La gola viene attraversata dal respiro aria fredda e calda in essa si alternano da l'idea ancora una volta di più di luogo di armonia di equlibrio di bilanciamento di attenzione ....indice di quanto sia importante quello che entra e quello che esce da essa... |
Non credo che la gola sia legato solo al cibo, ma a ben altro.
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Nel Purgatorio, che è un Inferno ribaltato, i golosi li ritroviamo quindi quasi in cima, nel sesto girone. La loro espiazione, che li renderà puri, è data da fame e sete, e loro la patiscono con lietezza perchè sanno che li purificherà. Sono talmente scarni e "consumati" da risultare irriconoscibili ed a consumarli è proprio l'esalazione che viene da cibo e bevanda a cui devono rinunciare. Dettaglio piuttosto interessante. In ogni caso, se nell'inferno i golosi stavano nella categoria degli incontinenti, nel Purgatorio stanno nella categoria di coloro che hanno avuto amore smodato dei beni terreni, assieme ad avari e prodighi e ai lussuriosi. |
M'è già passata la fame!
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Il termine "incontinenza" mi riporta alla discussione sul trattenere...
L'ingordo è uno che non riesce a trattenere l'impulso di ingurgitare e spinge di continuo il cibo anche oltre il limite della sazietà. Riflettevo... se la gola come chakra indica passaggio tra dentro e fuori la manifestazione del trattenere o spingere appartiene a questo centro? |
Sto vedendo che questa incontinenza oltre alla correlazione del trattenere che dice Diamantea, c'è anche, anzi sicuramente un collegamento, ai pensieri automatici e alla nostra inconsapevolezza e scarsa volontà. Alla fine in teoria che colpa ha se uno non sa contenersi?
I bambini si fanno la pipi addosso, di conseguenza chi ha una volontà bambina, non riesce a contenersi davanti a cibo e bevande. Apparentemente poi avarizia e gola sembrano sconnesse, in realtà invece l'avaro da poco, ma vuole anche troppo, per cui io vedo una bella connessione tra gola e avarizia, come pure tra superbia ed invidia. |
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Ed in effetti crescere vuol dire sottostare a tutto ciò che ho scritto sopra...mentre il bambino vede un confetto e zack allunga la manina e lo mette in bocca, trova la nutellona e zack le dita dentro e sono portati a fare indigestione (ma non tutti ) gli istinti in lui hanno il sopravvento poi la crescita favorisce o dovrebbe la ragione la differenza tra un adulto ed un bambino o dovrebbe stare nel saper usare il buon senso, il giudizio tutte cose che vanno forgiate con il fuoco della resistenza Quote:
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Posto che nell'inferno e nel purgatorio i vizi e quindi i rispettivi peccati sono gli stessi , la cosa che fa la differenza è il rapporto con il vizio . Osservavo che il vizio era il medesimo , c'era incontinenza , solo che, come hai giustamente precisato, nell'inferno i dannati sono totalmente dominati dal vizio e quindi destinati a restare prigionieri del peccato eternamente , sono nell'immobilità . Nel purgatorio si parla di cammino e quindi mobilità , di purificazione , l'uomo attraverso l'espiazione si libera dal vizio. |
Ma l'inferno è eterno o è come il purgatorio?
In ogni caso anche chi è attaccato ai beni terreni, è pur sempre un incontinente. |
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Tuttavia possiamo osservare - ed è una conseguenza di questo pentimento - che nell'inferno sono tutt'uno coi loro vizi, nel purgatorio vi si distaccano. Quindi è proprio differente il rapporto col propriio "peccato". |
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PS: Ma quando riprendi con la divina commedia ? |
Mi da un fastidio abissale menzionare l'inferno il paradiso e il purgatorio forse sarà per questo che non ho mai letto la divina commedia e scusa Ray nemmeno il tuo immagino bellissimo articolo...questo è un sintomo della rabbia che ho contro "la cultura dell'inferno" poichè l'inferno lo si vive qui in terra e basta ed avanzava invece che instillarlo nelle menti di bambini innocenti....vabbeh scusate lo sfogo ma quel che voglio dire riguarda la gola nella vita di tutti i giorni....se non si impara a trattenersi i guai iniziano non di certo nella fase in cui il corpo è al massimo, la nostra macchina biologica all'inizio funziona a meraviglia poi se non ti trattieni è chiaro che succede con le auto a cui tiri il collo e non fai tagliandi vari e le dovute revisioni etc se non ci si trattiene si usura la macchina, ma non solo si arriva ad un età in cui l'usura porta irrimediabilmente a doversi trattenere e se non lo si è mai fatto si somma sofferenza ad altra sofferenza.
Quindi il purgatorio è per chi peccando si è accorto di andare verso l'inferno e di esser peccatore e per questo motivo il pentimento lo porterà a cercare di rimediarsi sostando nel purgatorio da purga purgare che vuol dire sofferenza fatta per volontà propria e non subita come quella dell'inferno |
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Vincendo la pigrizia...basta guardare come purificavano le ferite una volta o con il sale che disinfettava ed ha lo stesso simbolo del fuoco un bel triangolo....o con tecniche che fanno soffrire....il corpo che soffre nei digiuni mangia se stesso e il dolore purifica e guarisce.... |
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