Solo questo al volo, poi appena posso torno con il resto
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leggi bene fiori.gif |
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Se però fosse possibile evolvere senza il limite del tempo finito e della morte che può arrivare in ogni istante(cose che dovrebbero rappresentare uno stimolo ad evolvere rapidamente, ma così non è ,almeno per me ) allora potrebbe, a mio avviso, essere utile rimanere in vita fino a ottenere la massima condizione raggiungibile; una volta raggiunta e assaporata in pieno questa, paradossalmente, potrei anche tornare a poter morire, un pò come quelle stelle che durano miliardi di anni, poi all'improvviso emettono in pochi secondi un'energia pari a quella emessa da intere galassie in tutta la loro esistenza e poi si spengono definitivamente. |
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ps Scusami mi son permessa di usare il "noi" per quello che hai scritto nella parentesi ed io mi ci aggiungo perchè è così anche per me.. |
Eppure nella Bibbia si parla di un tempo in cui l'uomo era immortale, se non sbaglio, nel Paradiso terrestere nell'Eden l'uomo era immortale.
Inoltre se non dico strumpalate nel giro delle stagioni dell'anno cosmico ora dovremmo essere nel Kali Yuga non so neppure se si scrive così, c'era una stagione in cui gli uomini potevano essere immortali? Insomma sono domande che mi girano per la testa perchè se la malattia è ciò che consuma il nostro corpo e la psiche è il fulcro da dove parte il tutto mi domando se ci possa essere stato un "tempo" in cui eravamo perfetti. ??? Poi volevo domadare un'altra cosa perchè io la storia della materia spiritualizzata ancora non l'ho capita, cioè faccio fatica ad immaginare una cosa che non ho mai visto, l'accetto per fede. Gesù dopo morto si mostrò ai suoi discepoli a cui fece toccare le ferite....in un libro di Yogananda si racconta che il suo Maestro Yukteswar a qualche giorno dalla sua morte tornò e si materializzò davanti al suo discepolo che toccandolo constatò la solidità della materia che aveva davanti, a distanza di tantissimi anni c'è stato chi sosteneva di aver incontrato Fulcanelli....insomma mi domando anche se questi Uomini hanno creato un corpo che sono in grado di smaterializzare e di rimaterializzare (non vorrei essere blasfema ma mi fa venire in mente il teletrasporto di star trek ) a piacere e di muoversi in vari piani di questo nostro universo, mentre i Santi hanno lasciato il loro corpo qui con la proprietà di dissolversi molto lentamente e questo pare sia di beneficio per l'intera umanità visto che ciò che finisce nell'atmosfera finisce anche dentro di noi e nel caso di un Santo potrebbe farci solo bene, ma il Santo in questo caso non ha un corpo immortale visto che lo ha lasciato qui a consumarsi anche se lentamente? manata.gif Ho fatto un bel minestrone prima maniera se avanza ci farò le frittelle. icon_mrgr: fiori.gif |
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E' ovvio che il fatto di poter morire all'improvviso dovrebbe spingerci a dare il massimo in ogni secondo, però così spesso non accade, come se il tempo imitato, il decadimento, la morte ci frenassero ( parlo al plurale poi magari per tanti non è così), il rischio di fallire senza sapere se ci sarà un'altra occasione, forse anche il pensare inconsciamente "tanto un giorno finirà tutto, finirò anche io, a che serve dannarmi per raggiungere questa o quella cosa". In una condizioni di immortalità (ripeto è una sensazione poi non è detto che sarebbe così) questi pensieri non ci sarebbero, si potrebbe ricominciare infinite volte, freni inconsci non ci sarebbero, o magari sarebbero di altro tipo, dipende anche dalle singole persone. |
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Alla tua domanda risponderei che per continuare a vivere sempre nello stesso modo l'immortalità non la cercherei... La vita sembra avere un meccanismo ciclico, si nasce...si cresce...si procrea...i figli diventano grandi e noi si finisce...la natura ha completato il suo compito...far diventare il mondo immortale attraverso la vita mortale di tutti gli esseri. E' un po' come avviene alla pianta dell'agave, vive per circa cento anni, il tempo necessario per far crescere un fiore bellissimo da cui, attraverso i semi, perpetuare la specie, poi muore! dry.gif |
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"...l'amore è osservanza delle sue leggi; il rispetto delle leggi è garanzia di immortalità e l'immortalità fa stare vicino a Dio" Sapienza 8,18 poche parole che sono andata a ricercare perchè mi colpirono diversi anni fa, se il rispetto delle leggi è garanzia di immortalità significa che fuori da ciò non esiste garanzia, quindi non è per tutti... |
Secondo me l'unica cosa che può spingere a lavorare su me stessa e a migliorare è pensare che qualcosa di me resta. Se avessi la consapevolezza che tutto quello che sono in questa vita sparirà, si dissolverà non esistera più, non avrei tanti motivi per andare avanti. Pensare che invece posso fare qualcosa per impedire questo mi dà l'impulso, la spinta per fare fatica. Non riesce a bastarmi nulla di quello che posso avere in termini materiali, non mi bastano nemmeno tutte le emozioni che posso provare. Devo avere una speranza verso l'eterno, mi va benissimo anche l'idea che rimanga altro dalla mia personalità come la avverto ora, una scintilla, una scia, basta sia qualcosa in grado di elevare la condizione instabile, fragile della materia spazzabile in un secondo.
.Perchè è così, basta un attimo, un secondo e non ci sei più. Le persone vivono come se non dovessero mai morire, si attaccano a tutto come se la materialità fosse davvero un sostegno. Ma davanti alla morte nulla regge, nè case, nè auto o ricchezze varie, si arriva alla vecchiaia e la maggior parte se ne va implorando un altro secondo. In oriente invece alcuni monaci quando sanno che stanno per morire, si siedono e aspettano. C'è una bella differenza e voglio credere sia quella la strada, lavorare e migliorare, magari anche nell'illusione se serve a dare un senso al mio esserci. Perchè senza l'idea dell'immortalità verrei inghiottita dall'impotenza e la materia mi sovrasterebbe, già così faccio fatica a reggermi, figuriamoci se non avessi nemmeno quel lumino dentro. Un lumino per cui dovrei fare almeno la fatica di meditare dieci minuti al giorno con costanza... Invece no, sono anch'io come tanti e vivo pensando di avere tutto il tempo che voglio davanti. Vorrei convincermi che l'immortalità è per tutti ma qualcosa di indefenito ma ben radicato mi dice di no. |
Come si legge in questi brani della prima lettera di S.Paolo ai Corinzi 20-28, l'immortalità è per tutti, altrimenti non sarebbe servito il sacrificio di Cristo:
"Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo; poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza. Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi. Però quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti." e più avanti: "Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità. Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge. Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi sempre nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore." Visto in altra visuale tutto tornerà a Dio, a parte quelli che peccano contro lo Spirito, penso che l'Inferno sia per quelli, che sono senza speranza di redenzione... |
Stella, dici che da quei passi si deduce che l'immortalità è per tutti, ma da cosa esattamente lo deduci? I passi non dicono certo che tutti sono immortali, il che significa che ci si deve diventare. Anche il risorgere allla fine dei tempi presuppone che prima si muoia.
Quello che secondo me esce è che, da Cristo, l'immortalità è una possibilità di tutti, ma non certo una certezza. Tocca conquistarsela. Il che immplica la possibilità di fallire. Inoltre i vari discorsi sul rendere incorruttibile ciò che è corruttibile, mi sembrano in linea con quello che dicevo sulla redenzione della carne e sulla sua possibilità di diventare immortale qualora riuscisse ad accogliere pienamente lo spirito. Cosa che comunque la trasformerebbe... altro messaaggio veicolato dai passi che citi. D'altra parte, anche se l'immortalità fosse per tutti, questo non significa che sia di tutti. |
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Concordo con te che dobbiamo lavorare su noi stessi per migliorare continuamente sulla strada di questo Amore, ma non ti sembra che se Cristo non applicasse il perdono che ci ha insegnato non sarebbe un Amore perfetto ? Quello che verrà sconfitto sarà il peccato, cioè ciò che porta alla morte... Chiaro che lo dobbiamo scofinggere in questa vita, ma solo i santi ci riescono e non credo che il paradiso sia solo per loro, quindi, ribadisco la mia opinione in proposito, e cioè che solo quelli che peccano contro lo Spirito, cioè non credono in Cristo come il Figlio di Dio, non saranno perdonati.... In particolare queste parole : E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti" fiori.gif |
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Altre Tradizioni, non se affidabili o meno, parlano di catene evolutive e quindi l'immortalità si potrebbe vedere come possibilità di accedere a nuove catene, in altri sistemi, e quindi il giudizio di Cristo si avrebbe per questo sistema solare; una volta accolto in pieno il Suo Spirito dovremmo poter (ho letto poco di certe cose, potri anche aver capito male) accedere a nuovi livelli con nuovi "Spiriti reggenti" e così all'infinito. |
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Love :) |
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Non poteva rimanerci? O rientrarci ? |
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leggili e poi ti dico la mia... Love :) |
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Io temo la risposta icon_mrgr:, ma amo la fantascienza che pur parlando di cose reali (nessun uomo può inventare quello che non esiste) ce le colloca in un'altra realtà. |
Devo ancora prendere dei post indietro, piano piano ci arrivo ma vorrei dire una cosa qui
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E se non tutti moriranno "Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati" Cosa muore o non muore in tutti? E' la seconda morte quella che ci interessa qui per capire le parole di Gesù :) |
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Basterebbbe cercare e si troverebbe il link del sito (visto che non ne posso mettere qua) da dove scaricare gratuitamente i libri. Albero della conoscenza sarebbe appunto la conoscenza. Cioè la sapienza scientifica. I creatori avrebbero fatto di tutto per far restare Adamo ed Eva allo stato di non conoscenza. Ma qualcuno avrebbe disobbedito a queste direttive (Lucifero? è diverso da Satana.... ) e cominciò ad insegnare le basi scientifiche. Data la grande intelligenza i due umani cominciarono ad apprendere velocemente (ecco... l'uomo è divenuto come uno di noi... Genesi) . E per evitare che riuscissero anche ad arrivare anche all'albero della vita e quindi dell'immmortalità (tramite la genetica) sarebbero stati cacciati dall'Eden (Giardino-Laboratorio). Citazione:
Love :) |
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Devi se vuoi spiegare , usare i tuoi parametri , non i miei per poi usarli a tuo fine . |
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Per piacere evitiamo di ritornare sull'argomento, te lo sto chiedendo per piacere. Se per te è più importante mettere un link che parlare con noi e dirci quello che senti vero... allora caso mai ne riparliamo. :) |
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Love :) |
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Di questa prima resurrezione Gesù dice: Luca 20, 34-36 Gesù rispose: "I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio". Citazione:
Apocalisse 20, 11-15 "Vidi poi un grande trono bianco e Colui che sedeva su di esso. Dalla sua presenza erano scomparsi la terra e il cielo senza lasciar traccia di sé. Poi vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Furono aperti dei libri. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei libri, ciascuno secondo le sue opere. Il mare restituì i morti che esso custodiva e la morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere. Poi la morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. E chi non era scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco." Quindi la seconda morte riguarda tutti quelli che non sono scritti nel libro della vita, cioè quelli che hanno adorato Satana anzichè Dio, in pensieri, parole e opere di male. Inoltre, riguardo la risurrezione, c'è questo passo nel Vangelo di Giovanni 5,24-30: In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso; e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato." Questo conferma il fatto che siamo noi tutti gli artefici del nostro destino, nel fare la volontà di Dio, lavorando sui noi stessi e restando connessi a Gesù Cristo, ed in questo modo si passa dalla morte alla vita già qui in questo mondo, in quanto tanti sembrano vivi ma sono già morti dentro.... |
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credo che la risposta è tra queste righe, dobbiamo evolvere, trasformare ciò che è terreno in spirituale, trasformare un corpo corruttibile che se muore così si decompone in un corpo incorruttibile attraverso il sacrificio della carne che dovrebbe significare rendere sacro il nostro corpo, e questa dovrebbe essere la cottura alchemica, giusto? |
Prendo solo questo pezzo, il resto poi
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Che poi, per certi versi, la morte del corpo può considerarsi la terza, vosto che c'è una specie di morte anche alla fine del nero, ma credo che molti non la considerino tale perchè è una specie di finta morte e quello che torna è quello di prima. Ci piglio, sto fuori, un misto delle due? |
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Sta fuori dal discorso , la carne dev'essere il limite che si deve di continuo superare . Con la morte finalmente ce la togliamo di mezzo questa carne che poi rappresenta il nostro piano , il nostro stato dell'essere. Un'altra cosa , su quanto diceva Stella , molte moltissime delle riesumazioni di Santi intatti sono state spiegate con trattamenti del corpo. Non so se questo dato della trasformazione della carne gia' su questo nostro piano non sia nient'altro che un'altra leggenda. L'alchimia che ne parla , ne parla solo per metafora della trasformazione interiore non della carne in altro. |
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Il termine "carne" non va inteso in senso letterale, ma nel significato attribuitogli dal mondo culturale nel quale è nato. Nella Bibbia la parola "carne" ("basar" in ebraico) non è contrapposta a "spirito" (come avviene nella cultura greco-romana), ma indica l'uomo tutto intero: la sua fragilità, le debolezze, i limiti di creatura, ma anche tutta la ricchezza delle relazioni con gli altri e con il mondo. Quando diciamo di "credere la risurrezione della carne" affermiamo che l'uomo risorge nella sua totalità: con il bene seminato nell'esistenza terrena, le relazioni intrecciate, le esperienze esaltanti sperimentate nella vita vissuta all'insegna dell'amore, di cui il corpo riporta la memoria, come le ferite nel corpo risorto di Cristo. Se è vero che la carne porta la memoria delle nostre azioni. ogni corpo testimonia la vita vissuta. |
Faccio un passo indietro per riprendere ciò che avevo detto avrei preso dopo e che ora è utile prima di proseguire sulle cose tecniche.
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Sono nati? Si sono nati, prima di questi corpi che stanno digitando sulla tastiera non esistevano delle identità chiamate Ray, Uno etc... o comunque ammesso che esistessero degli omonimi non erano questi in oggetto (prima che qualcuno sottilizzi icon_mrgr:). Quindi sono nati e così come sono devono morire, perchè ciò che nasce prima o poi muore che sia pure tra 1 milione di anni. Però se Uno fosse un attore su un palcoscenico che recita una commedia ed io in realtà fossi un'altro (esempio Brad Pitt) le cose cambierebbero. Uno nella commedia comunque terminerebbe di esistere alla fine della sua parte (morirebbe trasportando il tutto nella vita) ma in me Brad Pitt esisterebbe anche Uno*... nel ricordo però. Qui c'è un punto in cui dissento rispetto a molte interpretazioni essoteriche moderne e/o comunque a quello che si capisce di solito di esse. Si dice, grosso modo, qualcosa tipo al fatto che Uno deve mettersi da parte, Brad Pitt non più identificato in Uno deve ricordarsi di recitare e a volte addirittura qualcuno afferma che la personalità Uno deve essere sdradicata e cose simili. "Io" dico che Brad Pitt si deve ricordarsi di essere Brad Pitt, ma in quel momento che è sul palco, quel palco è anche Uno, non ha senso, anzi è controproducente non finire quello che deve fare Uno solo perchè mi sono accorto di essere in realtà prima/anche Brad Pitt. La morte iniziatica è quando Uno muore come identificazione totale (che non si ferma solo a ciò che si definisce psicologico, non c'è una divisione così netta tra psiche e fisico) cioè l'individuo Sa di essere Uno ma anche/prima, Brad Pitt. Quel Sa non vuol dire convincersi, suggestionarsi etc... cambia completamente il modo di rapportarsi al mondo (anche fisicamente) anche se tutto sommato il mondo quasi non se ne accorge. Non serve fare cose eclatanti o diventare qualcosa di particolare, tutto sommato anche le figure che si sono rivelate particolari non lo sono diventate in virtù della trasformazione, lo erano già prima, dopo hanno solo continuato. *= un discorso diverso è per gli attori di riserva, si preparano alla parte ma in realtà spesso non entrano mai sul palco, nella rappresentazione, pur essendo presenti. Non pensate ad ingiustizie perchè rimanere in riserva è una scelta personale, non del regista che comunque da a tutti la possibilità di recitare. Arriviamo alla prima morte, quella comune che tutti conosciamo e che è indipendente dalla morte iniziatica, comunque anche il corpo fisico dell'iniziato muore, la differenza c'è subito dopo, se ha completato la preparazione è in grado di affrontare l'impatto dello Spirito e nessun fuoco più lo brucerà ne sarà giudicato mancante (non è un giudizio di qualcuno verso qualcuno ma adesso è inutile approfondire) e messo a disintegrarsi nello stagno di fuoco (seconda morte) perchè le particelle possano, in altre forme andare all'inferno, cioè tornare in questo mondo, attraverso lo stagno (specchio orizzontale). E' anche corretto che all'inferno (come in paradiso) si rimane per l'eternità, ma adesso è troppo lungo scriverlo in una forma comprensibile, quando ci torno (magari oggi pomeriggio) ci provo. Mi fermo conscio di aver messo troppa roba. |
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In realtà i nostri corpi sono vivi secondo il metro di paragone che conosciamo, per esempio rispetto ad un pezzo di legno, ma non sono realmente vivi secondo il siginficato reale di questa parola perchè non riescono ad essere permeati abbastanza dallo Spirito, siamo sempre ad un livello minimo, che da un certo punto di vista si può definire morte. Quindi redenzione delle carne e resurrezione (dalla morte alla vita) sono intesi come processo da compiere qui ancora in vita. --------------------------------- Nike non è una leggenda cambia la luminosità anche se non è percepibile strumentalmente, non dalla scienza oggi almeno, e altre "cosette" |
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Questo però, e anche quello che hai detto prima, non toglie la mia domanda sulle tre morti contate con quell'altro sistema: una alla fine di ogni Opera. Con la precisazione che, se l'Opera al rosso viene completata, la morte corrispondente (quella fisica) può venir attesa ad libitum (o meglio ad necessitatem). Al di là che comunque aspetto ulteriori chiarmenti anche su quello che avevo detto prima, ho l'impressione che ancora qualcosa non mi torni. |
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Difatti non avevo capito neppure cosa intendevi con attori di riserva che non entrano mai in scena non capisco chi sono e perchè non entrano. Help me! Provo a proseguire ma ormai la pellicola si è incastrata il fotogramma si è bruciato e la macchina gira a vuoto. piango.gif Mi sto domandando se devo postare ugualmente o no? nonso.gif |
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lo Spirito dovrebbe essere il regista( facente parte di una compagnia teatrale) che però ha bisogno dei vari attori (Luke, Uno, Griselda) ecc per veder manifestata realmente la storia che aveva in mente. Per gli attori di riserva ho il dubbio se essi siano persone esistenti che però non seguono con consapevolezza la parte che era stata decisa per loro e si limitano a veder scorrere la vita come comparse senza manifestarsi appieno o se siano possibili incarnazioni dello Spirito che però poi scelgono di non entrare per niente in scena, rinunciando all'esperienza della materialità. P.S. Immortalità significa che un determinato attore è entrato talmente in sintonia con quella compagnia teatrale , che può divenire egli stesso regista ed eventualmente tornare a fare l'attore quando lo ritiene opportuno, in questo o in altri teatri? |
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L'attore è lo Spirito, il regista dirige i vari attori, quindi è Dio.
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Scusa se ho incasinato ancora di piu fiori.gif P.s. Ho letto ora la risposta di Ray, credo sia chiarificatrice della metafora di Uno |
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«Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni». Come se il regista sapesse già la parte che ciascuno farà, senza nulla togliere alla libertà di scelta individuale. Citazione:
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attori di riserva... potrebbero essere le esperienze delle vite passate ma non torna con la seconda parte del discorso o forse le vite future se questa non va a buon fine... non so, non mi viene nullanonso.gif Citazione:
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