Partner ideale
Credo che tutti sappiamo, in un modo o nell'altro, che la vita è movimento e niente è statico.
Tutti sappiamo, che analogamente, le persone cambiano continuamente, ogni giorno, in base alle nuove esperienze fatte. Sia in meglio che in peggio... Insomma, nell'esteriore, niente è per sempre. E' un continuo cambiare di posizione, come in una danza. Oggi molte coppie sono in crisi (probabilmente anche in passato ma non si sapeva) e le accuse sono sempre quelle: "Sei cambiato! Non sei più quello di una volta! Ora non ti amo più, ecc.." Vien da chiedersi: ma queste persone hanno mai amato il loro partner, o ne hanno amato solo l'esteriore? Hanno amato cioè il ballerino in sé, o hanno amato i "passi" che gli hanno visto fare in quel determinato frangente della danza? E' come prendere della plastilina, modellarla in una certa forma, e adorarla. Poi quando la rimodelliamo in una forma leggermente diversa, non ci piace più e la buttiamo via... Ma non è sempre plastilina? ...e non è sempre la stessa? Quando chiedono come dev'essere il partner ideale, di solito le persone non descrivono sempre delle caratterstiche mutevoli? Possono volere accanto una persona simpatica... ma hanno la certezza che questa persona resterà sempre tale? E anche se fosse (caso improbabile) non potrebbero essere cambiate loro e non apprezzare più la simpatia, ricercando magari altre qualità? E allora che fare? Cambiare partner ogni anno, sostenendo che il matrimonio è una promessa (Sacra) che fanno fare solo per rendere infelici le persone, perchè tanto nessuno resterà sempre uguale, o c'è dell'altro, che ci sfugge? Bisogna avere un culo eccezionale (scusate il termine) per trovare una persona che ci vada bene sotto tutti i punti di vista, e che nel corso degli anni cambi perfettamente in maniera proporzionale al nostro cambiare, mantendo cosi inalterate le proporzioni... non trovate? Dev'essere simpatica oggi, casalinga fra un anno e indipendente fra due anni... tutto in base a quello che cerchiamo noi... (oggi simpatia, fra un anno affetto, e fra due anni libertà). Spesso le persone questo fanno: costringono il partner a cambiare in base alle loro esigenze. Del tipo: "cara plastilina, ieri stavi tanto bene modellata da foca... ti rimodelli da foca anche oggi? Così da scimmia non mi piaci proprio... se no ti lascio" Non vi pare tutto ciò molto illusorio? E non trovate che il bene incondizionato sia riferito proprio a queste differenti forme (condizioni) che la plastilina può assumere, ma che tanto nell'essenza essa rimanga sempre la stessa? |
Ciao Kael, non è una cosina tanto semplice infatti, non a caso assistiamo al giorno d'oggi a tantissime coppie che 'scoppiano'. Oggi c'è una maggiore indipendenza anche da parte delle donne, e questo porta ad accettare sempre meno delle situazioni che forse un giorno si sarebbero accettate con più rassegnazione, anche perchè molto spesso ci è stato insegnato(almeno a me) che si 'deve' sempre 'sopportare', che una volta sposati, la donna si deve 'adattare' al marito, e balle varie. E' chiaro che per svincolarsi da certi condizionamenti ci vogliono molta forza e coraggio.
Certo la 'plastillina', come dici tu, è sempre la stessa....ma è proprio quello il problema, che tu non la puoi, e non la devi, modellare a tua immagine e somiglianza, e quando capisci che i percorsi non si incontrano più, sono sempre più distanti ogni giorno che passa, che fare? Tenersela comunque, perchè non si può cambiare partner ogni giorno, questo è vero, ma a che servirebbe? Ma è anche vero che se un rapporto va avanti da anni, e in tanti anni ci si accorge che in relatà il rapporto non esiste affatto, allora ha un senso? In realtà come dici anche tu, il partner 'ideale', anch'io sono assolutamente convinta che non esista, se non come affermi, solo se si avesse un c... pazzesco, ma quei casi penso siano rari come le mosche bianche. Quindi che fare, o imparare a stare soli, e magari, se proprio non si resiste, farsi qualche avventuretta di tanto in tanto, oppure tenersi quello che si ha, anche se non ci va bene. booh.gif :C: |
Citazione:
Non ha certamente senso sopportare una situazione in cui non c'è più rapporto... ma qui il discorso è lo stesso: con chi avevamo questo rapporto? Ci eravamo relazionati ad una forma, o alla sua sostanza? E' strano vedere come basterebbe un cambiamento così piccolo, perchè la persona che amiamo non ci piaccia più, non trovate? Immaginiamo che d'un tratto perda quelle due-tre qualità che a noi piacciono tanto, e domandiamoci: l'amerei ancora? Se la risposta è no, dovremmo veramente chiederci chi (o cosa) stiamo amando... |
Citazione:
E c'è anche di peggio Kael, che magari ne potevamo vedere anche la 'sostanza', anche se non del tutto ovviamente, che per molti aspetti ci piaceva, certo, ma ci abbandonevamo all'illusione che col tempo le cose che non ci andavano proprio bene, magari sarebbero migliorate, invece poi ci si accorge che quello che va male già al principio, non può che peggiorare ulteriormente. ($) |
Si Kael, dovremmo chiederci chi stiamo amando... chi è l'oggetto del nostro amore... la forma o la sostanza.
Ma chi è il soggetto?... questa credo sia la vera domanda. Siamo noi che amiamo? E' la nostra forma (ego) o la nostra sostanza (io)che ama qualcuno? E, nel primo caso, amiamo davvero? Se il mio amore è condizionato a delle caratteristiche, tipo ti amo se e finchè sei così e colì, posso chiamarlo amore? O devo chiamarlo egoismo? Per carità, non dico che si dovrebbe amare chiunque, qualsiasi caratteristica abbia (il comandamento cristico), ma il partner ce lo scegliamo. E forse in questa scelta prende parte anche la nostra essenza... forse non è solo una scelta egoistica. Se è così dovremmo fare molta attenzione quando ci sembra che il nostro partner non risponda più alle nostre esigenze... perchè è cambiato lui, o noi, o entrambi. Le esigenze di chi? Esigenze? Se mi sembra che il mio partner non sia più alla mia altezza (perchè questo è...) forse che quello è l'indizio della crescita del mio ego... forse dovrebbe essere il momento in cui mi chiedo come mai... ma rivolto a me, non a lui, che mi fa da specchio... |
Danza
Quando si balla in coppia il segreto sta' nel tenere il ritmo... se non stai a ritmo sono dolori di piedi... ma se mantieni il ritmo... mmm... che bella musica.
Mantenere il ritmo comporta che i ballerini siano un tutt'uno con la musica... che tutti e due abbiano voglia di ballare... che amino ballare... che lei si abbandoni ai comandi di lui... che lui senta le esigenze di lei... E' un'attenzione costante con chi hai di fronte... se si perde il ritmo si cerca di ritrovarlo... Ora tutto questo non e' un dovere... ma e' l'amore per il ballo... si puo' anche non ballare... ascoltare la musica... guardare i ballerini... In verita' non si e' obbigati a ballare... bisogna capire cosa si vuole fare... Il segreto e' farsi la domanda giusta... non avere la giusta risposta... |
Eh no... l'amore per il ballo significa voler ballare... se no hai amore per la musica o per vedere gli altri che ballano, ma non per il ballo.
Come quelli che vanno all domenica a vedere le partite, non amano il calcio, spesso non ci hanno mai giocato o hanno solo tirato 4 calci (ogni allusione è puramente casuale icon_mrgr:) e vivono le... chiamiamole... emozioni... delgi altri. Per le domande e risposte prima o poi aprirò un thread... se non ci pensa qualcun altro. |
???
Citazione:
La domanda e' importante... piu' della risposta |
Citazione:
|
Citazione:
|
Ricomincio dall'inizio:
Estrema sintesi. Aspettattive su ciò che si vuole ricevere e limiti su ciò che si è disposti a dare. Questi sono i principali punti da cui tutto si sviluppa, vi pare? Quindi a ballare si può imparare.. almeno tecnicamente... poi sentirlo nel sangue è diverso... ma se l'aspettativa è minore del limite (di cui sopra) ecco che la cosa funziona. |
Aspettative?
Citazione:
|
Citazione:
C'è una bella differenza. Anzi, dirò di più... a funzionare sono proprio le cose che si muovono (in conformità con la vita e i suoi cambiamenti). Le certezze, essendo statiche, sono destinate a finire... e anche in fretta. |
Un bellissimo post, con delle bellissime risposte.
Cercherò di seguirlo attentamente perchè merita qualche riflessione, anche se credo non darà una risposta al "problema". Amare significa certamente accettare la persona in tutti i suoi oscillamenti. Nessuno ( e aggiungo per fortuna) non è una icona fissa ma una bellissima variabile. Non possiamo quindi pretendere dal patner un qualcosa differente perchè sfocierebbe tutto in un grande egoismo come qualcuno ha notato. Il dialogo è certamente la giusta medicina per evitare meraviglie ... o inaspettati colpi di scena nel rapporto. Concedersi quei 20 mm al giorno tutti per la coppia dove si condivide tutto senza doversi vergognare. Chi è statico a mio parere non va verso l'evoluzione, qualasiasi essa sia. Il patner ideale esiste, nel momento in cui ammettiamo queste possibili variabili. Se è un amore profondo, un amore che era destinato a vivere ... sopravviverà con un sorriso ai cambiamenti della vita magari evolvendo insieme. Forse sono una romantica, non lo so ... voglio sperare sia cosi! Credo che amare qualcuno sia una prova di grande altruismo, come quando si decide di avere un figlio, non per placare una crisi ma perchè si ha voglia di occuparsi di una persona senza cercare poi di talpargli le ali. Non è facile, è forse la piu grande prova a cui siamo dovuti in questa vita. |
Citazione:
Versione semplificata per Gufetto (la prossima ti faccio il disegnino boccaccia: ) Aspettative - se ne hanno meglio funziona + se ne hanno e più c'è il rischio dell'intoppo Limiti sul dare più sono alti (cioè siamo meno limitati nel dare) è meglio và più sono bassi (cioè limitiamo fortemente ciò che diamo) e peggio va |
Grazie.
Citazione:
|
Citazione:
Quel ci vada bene sottolinea perfettamente il concetto di aspettativa... Nella nostra testa cioè "decidiamo" come dev'essere quella persona, CREIAMO la forma che vogliamo farle assumere... e lei per meritare il nostro amore deve "andare bene" nello stampo. Questo però non è amore... è un meschino usare l'altro per soddisfare i propri comodi. E col tempo, cambiando noi cambia anche lo stampo che plasmiamo, aspettandoci quindi che anche la persona che sta con noi si adatti. A tal punto, notiamo come la sostanza abbia per noi ben poca importanza... essendo attaccati alla forma, ci basta essa sia riempita... se di oro o di fango poco importa... Ovviamente, una certa dose di "aspettativa" è inevitabile, altrimenti saremmo realmente come Cristo, sposati col Padre che tutto comprende... Come diceva Ray comunque, per la legge dei simili, una forma può amare solo una forma... così come un Io può amare solo un Io. Finchè non sapremo amare un individuo nella sua sostanza, saremo ben lontani dall'essere una "sostanza" anche noi... e questo dimostra ancora una volta come gli altri ci fanno da specchio e ci aiutano a capire molte cose di noi stessi... |
Citazione:
Una delle possibili chiavi per leggere meglio sta roba è ricordarsi che l'aspettativa verso gli altri è una proiezione di quella verso noi stessi... che "mettiamo" negli altri perchè non la "reggiamo" dentro di noi... non siamo abbastanza adeguati a soddisfarci e pretendiamo che lo faccia l'altro. Bon... è sempre ego... togliere le aspettative (rinunciarvi) è la prima opera di svuotamento dello stesso (svuotamento non eliminazione)... |
Vabbè, ovviamente non intendevo che bastasse rinunciare alle aspettative per essere come Cristo... mi riferivo che nella specifica qualità gli saremmo simili.
L'importante comunque, ai fini del discorso (rapporto di coppia), sarebbe arrivare ad averne meno di quanto siamo in grado di dare... allora il rapporto funzionerebbe. |
Citazione:
L'ideale sarebbe quindi non avere affatto aspettattive? O averne il meno possibile, è questo che intendi? Dare senza aspettarsi nulla in cambio... Qui siamo già nella santità, che penso in un rapporto di coppia, un'amore così totale e disinteressato solo in rari casi possa accadere. |
Citazione:
Quindi Kael... mica è detto che senza nessuna aspettativa non potremmo stare lo stesso in coppia, certo non è una situazione che si trova facilemente icon_mrgr: |
Citazione:
effettivamente è sempre plastilina ma come detto, più la si è " riempita " del contenuto che si preferisce, o che quanto meno le si è attribuito un significato che spesso travisa la sostanza che, della plastilina, ne caratterizza il contenuto, più questa forma rispecchia il ciò che desidero. Vorrei soffermarmi anche su un altro aspetto ossia, è vero che meno aspettative si pongono " nella storia " più questa assume connotati positivi ma è anche vero che riconoscendo il " mio limite " - che nello specifico è rappresentato dal riconoscere l' impossibilità di modificare l'altro e quindi la necessaria e costruttiva mancanza di potere nei suoi confronti;dunque rispetto in un certo senso del partner che si è " scelto " - posso vivere il rapporto, al di la delle tensioni pure presenti, in maniera tranquilla. A questo punto possiamo dire che la mancanza di aspettative, in altri termini il vivere " la storia " alla giornata potrebbe portare ad obiettivi concreti che posseggono una intensità " costruttiva " di base? Sono daccordo parzialmente con Haamiah: Citazione:
|
Non vedo nulla di santo nel dare gratis.
Se voglio dare do, e ho il mio ritorno nel fatto stesso di aver dato. Se non voglio dare non do, e non ho nessun ritorno. Vale per me e vale per il partner... anche se, se nessuno dei due da nulla mi sa che non possimao parlare di partner. Se invece do con l'aspettativa di ricevere, quindi il ricevere è il motivo del mio dare... l'aspettativa pre-esiste al mio atto di dare... beh qui ci vedo molto di egoico... e mi perdo ogni possibile ritorno del solo fatto di dare, che è molto più ampio dell'aspettativa, ma non lo so finchè non rinuncio ad essa. Iniziare a togliere le condizioni del mio sentimento (ti voglio bene e sto con te se e solo se si verificano una serie più o meno ampia di condizioni - partner, parenti, figli, gentori o quel che è -) non può fare altro che aumentare la quantità e la qualità del mio sentimento stesso... se non è un ritorno questo... |
Dare e basta
...mmm anche io non lo vedo come un qualcosa che implica una santità.
Dare è sempre bellissimo, certo ... una piccola parte di noi (per alcuni grandissima) desidera poi il riscontro ... ma se non c'è egoismo nel rapporto non deve essere per forza cosi:H |
Beh solo il Santo sa dare amore puro senza aspettare nulla in cambio... o quasi... ma comunque non riceve dall'umanità.. nell'amore umano c'è sempre un'aspettativa di ritorno a volte è molto ben nascosta ma c'è.
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 23.47.06. |
Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271