Diapason 432 HZ
Non ne so assolutamente niente, so solo che pare di questi tempi giri in rete che accordare gli strumenti a questa frequenza dia come risultato una musica che riequilibra gli squlibrii fisici. Si racconta che cantare su queste frequenze faccia vibrare l'interno in modo da espandere le capacità espressive e che agisca a livello emozionale...:@@
La cosa mi incuriosisce non credo agli elisir... però un tempo la musica, un tipo di musica riusciva anche ad abbattare muri, quindi non chiudo mai porte. ( icon_mrgr:) Però conosco la musica di Mozart e il potere che hanno alcuni brani di acquitare la mia mente... quindi sarei curiosa di saperne di più. Qualcuno ha delle info in merito? :C: |
Il discorso dell'accordatura è un po' complesso (pian piano si può fare) e coinvolge quella materia che in musica si chiama "armonia".
In ogni caso adesso, con il sistema temperato, si accorda a 440 Hz. 440 è la frequenza del LA... il LA successivo è a 880 e in mezzo l'ottava viene divisa in dodici semitoni equidistanti. Tuttavia non era sempre così e la frequenza di accordatura nel tempo si è alzata. Mozart, per dire, accordava a 415, che è l'accordatura barocca che si usa ancora nei conceti di musica, appunto, barocca. Comunque ance la divisione in dodici semitoni equidistanti è relativamete recente (ed è fondamentalmente stonato)... le cose anticamente stavano un po' diversamente. Entreremo nella fattispecie se serve. Non saprei dire se 432 sia proprio proprio IL suono... però è probabile che si avvicini di parecchio all'accordatura antica, basata su certi strumenti. Sappiamo dalla Tradizione che il tentativo di certi strumenti era la riproduzione di certi suoni connessi a determinati "misteri", dando orgine alla Musica Sacra. |
Ho letto qualcosa ma non so se sono in grado di riportarla per pare che Keplero già ai suoi tempi avesse parlato dell'armonia dell'unverso collegata alla musica, li si parlava del Do 256 Hz e della spirale logartimica quindi della Geometria Sacra.
Il nostro sistema solare è basato su questa geometria e che si paragona anche alla musica e i suoi spazi e il suo registro di sistema. insomma che se il sistema solare non rimanesse su corrispettivo di Do 265 Hz il tutto salterebbe in aria. Il Do 265 corrisponderebbe al La tra 427 e 432, per cui il 440 usato ora paragonato al nostro sistema solare non parebbe idoneo perchè sballerebbe l'armonia tra la musica e le leggi dell'Universo. |
Una domanda se posso, il nome delle note non lo abbiamo dato noi? Cioè può avere senso parlare i frequenze di diapason e metterci in mezzo il nome?
Faccio un esempio: che io suoni delle note che vibrano a frequenza 265 quindi 280 e 320 (ho messo dei numeri a caso) e che le stesse le chiami do, re e fa oppure sol, la e do cosa cambierebbe in sostanza? |
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In ogni caso butto là due informazioni, se non c'entrano fa nulla, se c'entrano approfondiamo. Come ho detto prima la frequenza da associare alla nota di partenza, il La, è cambiata nel tempo, ma in realtà non è cambiata di granchè se consideriamo lo spettro sonoro. Ma allora da dove deriva? Da tempi antichissimi, su questo c'è certezza. Pare che Pitagora avesse stabilito l'esatta lunghezza e spessore della corda che genera la base di riferimento e pare che egli abbia arguito la notizia da conoscenze ancora più antiche, in parte orientali, e forse ci ha messo del suo. Se volessimo dare uno sguardo esoterico alla cosa non sarebbe difficile immaginare la quantificazione di un qualche Suono Basilare, anche se riferito all'orecchio umano e all'umana voce... in ogni caso la nota centrale sulla voce è basata: pare sia emissibile da tutti i timbri. I nomi delle note sono invece molto successivi e frutto di una convenzione. Quando si è reso necessario aggiungere una notazione letterale a quella musicale si è partiti dalla nota centrale (il nostro La) e la si è chiamata A e di seguito le altre note in cui è divisa un'ottava (B, C, ecc). Questa notazione è ancora largamente usata in molti paesi. Nel medioevo - e forse qui c'è qualche altro zampino esoterico - si sono dati dei nomi latini alle note: ut, re, mi, fa, sol, la, si. Dobbiamo questi nomi a Guido d'Arezzo e rappresentano la prima sillaba dei primi versetti di un inno. Nel XVII secolo la prima nota fu cambiata in do a causa forse della difficoltà di pronuncia. |
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Quindi mi chiedevo dove sta la differenza del cambio diapason se oggi posso scrivere anche in quelle tonalità o vibrazioni? forse nel nostro sistema temperato manca il terzo semitono dato che la ripartizione non è più sui quarti ma sui semitoni (poi lasciamo ora il fatto di diatonico o cromatico) ma forse è soltanto attribuibile a questo fatto e non tanto al cambiamento del diapason o ragiono male? |
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Prima del nostro sistema "moderno" detto temperato, al tempo di Bach come saprai (o forse no) vi era un sistema a quarti di tono, un esempio pratico. Oggi abbiamo una successione centesimale che in semitoni è la seguente: do-do#-re-re#mi, prima di questo sistema avremmo avuto: do-do#-reb-re-re#-mib-mi quindi 6 quarti di tono (o insomma pressappoco) contro i 4 semitoni di oggi, ma a prescindere dai numeri quello che ci interessa sono le vibrazioni delle frequenze, il contrasto o se vogliamo la parte mancante sarebbe stata la diversa concezione e soprattutto i diversi rapporti intercorrenti fra le note stesse e dentro un intervallo di ottava. Non so se ho spiegato meglio o ho peggiorato icon_mrgr: |
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Può darsi benissimo che non sto vedendo una cosa ovvia, le mie conoscenze musicali sono molto superficiali, quindi se mi spieghi bene te ne sarò grato. |
Forse sto complicando le cose e allora ci riprovo: il sistema pitagorico che era quello originale era impostato su determinati canoni o anche armoniche che invece si sono dimostrati non coerenti con il nostro sistema attuale di suddivisione scientifico in 12 semitoni. Vi erano delle discrepanze fra i rapporti delle frequenze delle stesse note in ottave differenti. Anche il sistema Zarliniano (successivo al Pitagorico) presentava delle piccole differenze tra note omofone.
Insomma per farla breve il fatto dell'intonazione del La a 432 Hertz o a 440 non farebbe la differenza sostanziale infatti oggi si possono accordare gli strumenti anche a 432 (dove è possibile) o tagliarli all'origine (per quelli a fiato o per il piano, credo) invece la sostanza è (per quello che ho capito) che nei sistemi precedenti a non funzionare erano i rapporti interni che si creavano tra intervalli e intervalli o addirittura nelle ottave successive. |
Qui lo dico e qui lo nego (anche perchè non ho tempo voglia di fare e scrivere tutti i calcoli) le note musicali terrestri del momento sono il rapporto tra la situazione cosmologica del momento e la frequenza della terra (che è a sua volta il rapporto tra la situazione cosmologica e la vita in essa).
Quindi per usare termini terra terra, la stessa identica musica (frequenze) che magari 3000 anni fa poteva suscitare determinati effetti, dall'umore delle persone a veri e propri effetti tangibili sulla materia etc..., oggi non ha gli stessi effetti, tranne che, parzialmente, su persone non accordate con i tempi. |
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Sono lontano? |
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A quanto ho capito si dice che gli 8 Hz sono la frequenza degli ultrasuoni che emottono i delfini e che l'orecchio umano non riesce a percepire ma che hanno comunque un effetto benefico sul cervello perchè pare mandi in sincronia gli emisferi creando le fatidiche onde alfa e theta e che migliorano lo stato psicofisico delle persone. Questo pare essere stato sperimentato da alcuni ricercatori.
Quindi essendo, il 432 un multiplo di 8 questa frequenza può essere usata per ottenere gli stessi effetti benefici. Ma se Uno ha detto che bisognerebbe fare i calcoli tenendo conto di diversi fattori sempre in evoluzione tra loro direi che questa del 432 è una bufala essendo un numero fisso. Sempre se non ho capito male io eh.:@@ |
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Infrasuoni sono inferiori a 20 Hz (16 vibrazioni al secondo ) Mentre gli ultrasuoni che sono onde meccaniche sonore partono da 2MHz Nel mezzo c'è il suono udibile |
Ho trovato il verso di Guido D'Arezzo, è un inno dedicato a San Giovanni Battista. Lo metto adesso, perchè mi è stato detto da un insegnante di teoria musicale questa cosa, e ora che leggo sta discussione mi rendo conto.
1.(UT) QUEANT LAXIS 2.(RE)SONARE FIBRIS 3.(MI)RA GESTORUM 4.(FA)MULI TUORUM 5.(SOL)VE POLLUTI 6.(LA)BII REATUM 7.(S)ANCTE (I)OANNES. Da qui abbiamo la scala di Do. Poi Ut era il vecchio Do ma crea problemi, in musica lirica, perchè un vocalizza di un minuto con UT, era veramente cacofonico. Sul perchè è stato sostituito con Do, c'è una diatriba. Ecco la spiegazione, quello che è trovato "particolare" è che sia stato scelto un inno a S. Giovanni Battista, ma non sapreii se ci sono veri riferimenti esoterici. |
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Il Si fu introdotto nel 1600 circa dall'iniziale che citi dell'inno Sancte Ioannes. Citazione:
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Significa che con la voce non puoi ripetere ut per un minuto con un vocalizzo, perchè non puoi tenere la T, non so se mi spiego.
Le vocali puoi tenerele quanto vuoi, le consonanti no. Quindi se io canto un Do, la o finale posso tenerla anche per 3 minuti, con la T non lo posso fare. Questo Ut nei vocalizzi finali creava un sacco di problemi! Invece mi domando come hanno scelto la distanza tra le varie note, visto che per esempio tra Mi e fa, non si sale di un tono ma di un semitono, e stessa cosa tra si e do. |
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http://ermopoli.it/portale/showthrea...ell%27ottav a |
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Non so cosa c'entra con il discorso ma mi è sembrata una curiosa coincidenza. |
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Grazie Griselda per i link.
Diamantea, vedrò un attimo, di chiedere a qualcuno pure io. In ogni caso l'ottava è composta da 12 semitoni, di cui 5 i tasti neri e 7 quelli bianchi. Ritorna il sistema dei chakra che dicevate con Griselda, in quanto per alcuni i chakra sono 12, per altri sono 7. Le affinità ci sono, certo poi bisogna magari approfondire meglio. |
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Sono andata a curiosare in giro per Web, ed ho trovato un sito in cui si parla dell'importanza di accordare a 432, il discorso iniziale di Gris.
Un piccolo calcolo matematico e la differenza con il 440 è di 8Hz, sempre un otto o un'ottava. L'accordatura 432 si usava con il sistema dell'esacordo seguendo la scala naturale ma senza l'ottava, e per coincidenza finiva con il La che per convenzione è il suono diapason di riferimento. In effetti la voce umana è facile calare di semitono rispetto l'intonazione dello strumento temperato, è uno dei pericoli maggiori per l'orecchio musicale. Come ha detto Uno cambiano le frequenze della terra e del cosmo, e persone non accordate ai tempi si sentono disturbati da questa frequenza più acuta. Ho visto che ci sono correnti di pensiero che accomunano un certo tipo di persone che poi che lanciano veri e propri appelli e a volte li ritroviamo anche qui in forum con tentativi di proselitismo di vario tipo. |
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