Uccido una donna.
Mi trovo col mio ex marito, come fossimo giovani e fidanzati nel tetativo di ricominciare da capo. Viaggiamo in autobus e abbiamo tante cose da dirci. Mi aiuta a rimettere ordine nella casa dei miei che vivono in uno stato di abbandono, ma è come al solito difficilissimo, hanno stravolto l'assetto dei mobili, e l'hanno adattata alle esigenze di persone che non hanno più una vita sociale.
Ritorno a casa mia sola e al buio apro la porta, entro e mi trovo una intrusa davanti, che di lì a poco mi ucciderà. Faccio due calcoli , è più forte di me, più determinata, ha lo sguardo di chi ora ha deciso di finirmi. D'istinto afferro un bastone, anzi una sorta di tridente con due lame soltanto, affilate e robuste, so che non avrò possibilità di scampo ma ci provo a difendermi. Ha inizio una lotta, lei non ricordo se ha un arma o se avrebbe colpito solo con le mani, mani come armi; ecco che scanso i suoi colpi e porto a mia volta il bastone verso di lei, fendendo l'aria e aspettando da un momento all'altro di essere colpita a morte. Non accade ancora e provo a puntarle contro la mia arma con una strateggia, ora in viso ora più in basso poi ancora su, come per confonderla e distrarla, e accade che la colpisco a morte nella gola. Ho paura, ora non vorrei mollarla, sono consapevole di provare ciò che spesso si vede nei film, cioè la voglia di accanirni per essere sicura che sia morta, o per scaricare del tutto la paura che ancora ho addosso. Le infilo le lame nel petto e poi nell'addome...butto giù il bastone ed è tutto finito. |
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Una tirannia fortissima che si è rivelata per quello che è, una micidiale fonte di malessere che non ho potuto bloccare perchè non ne vedevo l'origine. Due donne, due me stessa che non possono e non vogliono convivere più, alla fine l'altra si è fatta uccidere, e dalla roccia ho avuto il coraggio di buttarmi. Ora le scelte di conseguenza, cambierò casa (e tenore di vita), e il luogo dove lavoro, legati entrambi ai miei genitori e al mio ex; a suo tempo loro avevano costruito loro per me. Un saltone nel buio, nessuna certezza se non quella che qualunque cosa sarà migliore perchè la immagino diversa da questa che è già diventata insopportabile. Grazie Ray |
Nel sogno della commissario donna c'è già questo assassinio in cantiere, sono tre le parti di me. Una me che si incontra con la parte indmenticabile del mio ex che come al solito mi induce a vedere belle cose che non sono vive, come un bellissimo gufo gioiello al posto di una bimba vera, subito allora lo mollo e vado nel mio ambiente perchè devo dare conto a colei che ha intravvisto la mia predisposizione ad annientare la tiranna che mi ha indotto in tutti questi anni a fare una vita che è stata la mia forse per metà a malapena.
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Non posso fare a meno di associare il colpire al ventre al mio sogno Ambra con la spremitura del mio ventre, come la non produttività di altro al di fuori di ciò che abbiamo dato.
Non so cosa c'entra ma mi preme forte. |
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