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Sole 27-11-2006 11.52.02

La Gnosi
 
La tradizione Gnostica affonda le sue radici nei pensieri e nelle idee dei padri di ogni tempo e luogo. Dalle prime religioni Iraniane, alla Vedica ed anche in quella Israelita (e per conseguenza anche nel Cristianesimo “moderno”), nel percorso che compie nei secoli si sporca di interpretazioni e dialettiche umane, modellandosi a volte come Religione, a volte come Pensiero Filosofico. Diventa così comune credere che la Gnosi si sviluppi seriamente ed acquisti importanza solo dopo l’avvento del Cristo. Questo perché moltissimi autori Cristiani si scagliarono contro i movimenti gnostici preesistenti i quali acquisirono vigore e forza dall’avvento del Messia. Questi antignostici cristiani portano alla luce molti scritti, anche se solo per farne apertamente una critica di sdegno e non veridicità, ma grazie a loro possiamo averne testimonianza..
In realtà, direi, che la Gnosi esiste con il Concepimento del Tempo e dello Spazio, e che ha sempre avuto grande importanza. Volendo riferirsi anche solo al significato della parola stessa: Gnosi che viene dal greco “gnosis” e vuol dire Conoscenza. Ma di Cosa e di Chi? Queste domande possono trovare una risposta semplice e sintetica in Maestri come Pitagora e poi Platone che definivano la Gnosi come: contemplazione e studio dell’Infinito e dell’Eterno.

L’insegnamento Gnostico rimase per secoli chiuso in sette (cerchi) pronte ad accoglierlo.
Il passaggio che avviene nei primi secoli tra la Gnosi “antica e la “moderna” è un ponte che collega le Conoscenze e le unifica sotto il segno della salvezza, questo ponte si chiama Gesù. Egli stesso, gli ultimi ritrovamenti copti lo confermano, ha studiato all’interno di una delle sette maggiormente radicate e radicali tra gli Israeliti: gli Esseni. E’ proprio Lui, e gli scritti ce ne portano testimonianza, che diffonde il pensiero gnostico in maniera completa e su diversi livelli di comprensione.
Gesù si rende Gnosi e la Trasmette affinché tutti possano prenderne.
Prove di tali affermazioni le possiamo cercare anche nella tradizione Cattolica all’interno di uno dei Vangeli approvati e divulgati dalla Chiesa: il Vangelo di Giovanni. Esso viene definito un Vangelo Gnostico perché contiene gran parte, forse l’essenziale, del Pensiero di questa dottrina (che forse è enormemente sbagliato definire dottrina). Di fatti l’autore espone in maniera romanzata la Cosmogonia gnostica e l’insegnamento che porta alla liberazione/salvezza dell’uomo, per arrivare ad uno stadio di semi-Dio.
Secondo tale insegnamento è solo la Conoscenza che può liberare.
Bisogna diventare Conoscenza.

Avvicinandosi alla Gnosi dei primi secoli dopo Cristo (quello che per intenderci fu causa di persecuzione e nomine eretiche e che portò alla crociata contro gli Albigesi, famoso il massacro dei Catari) è importante tener ben presente che il linguaggio, le similitudini utilizzate i nomi per definire accadimenti e Divinità, gli eventi e le strutture tutte del creato sono simboli rapportabili agli uomini che leggevano in quel tempo. All’interno dei movimenti iniziatici i livelli di divulgazioni dell’insegnamento erano snelliti e più diretti. Si può vedere chiaramente questo nei Vangeli Apocrifi pervenutici grazie ai ritrovamenti dei codici di Nag Hammadi, laddove Tomaso parla ancora per versi ed aforismi del suo Maestro Gesù Cristo, Filippo diventa più fluido e chiaramente Gnostico. Invitando il lettore ad approfondire la Conoscenza del Se.
Se oggi volessimo fare un parallelismo tra il pensiero gnostico antico ed un Maestro moderno, potremmo prendere l’insegnamento di Gurdijeff. Nei suoi trattati si ritrovano spesso riferimenti sia alla cosmogonia Gnostica che alla ricerca dell’Essere. Chiaramente però, le parole di G. sono adattate al tempo in cui ha divulgato, così come in futuro cambieranno ancora per adattarsi all’uomo che leggerà e alla scienza che pian piano scopre quanto ha in comune con le antiche Scienze Sacre.
Questo per dire che ogni cosa va astratta e mai presa per simboli assoluti che vanno invece trascesi. Così per ogni epoca esiste un modo di divulgare e trasferire la Conoscenza ed esiste un Uomo che si rende Gnosi. Nessuno direbbe che Gurdjieff era uno gnostico ma si può affermare che fosse un Uomo di Sapere e dunque aveva con lui la Gnosi. Questo intendo per Essere Gnosi. Se si accostano i diversi insegnamenti si ritroverà sempre la Fonte comune in tutti. Non ci sarà mai contraddizione.




Non farò l’elenco di tutti gli scrittori e pensatori dello Gnosticismo post Cristiano ma ne menzionerò solo due, le cui idee si somigliano e che hanno segnato fortemente il movimento.

Basilide l’Egiziano fu il primo in ordine cronologico tra i più famosi ed importanti padri della Gnosi Cristiana. Una delle concezioni più alte di questo autore è la sua visione ed interpretazione della Fede che vede come la forma più alta di Conoscenza, la Fede è una Essenza. In questa visione delle cose egli ritiene che chiunque abbia Fede possa ricevere la salvezza, ed è libero di farlo da solo senza intermediari… chiaramente eretico.
Da lui, si dice che i Manichei, circa cento anni più tardi,abbiano preso le basi per il loro pensiero religioso. Infatti l’insegnamento di Basilide (e della Gnosi in generale) si basava sul principio Dualistico delle Sigizie e da queste lui vedeva la sorgente della questione del bene e del male . Purtroppo di questo autore resta ben poco, i suoi testi furono bruciati dai critici Cristiani del primo secolo, intorno al 120/150 d.c..

Valentino è sicuramente il massimo esponente tra gli autori e pensatori gnostici di tutti i tempi. Anche di lui non si hanno estratti, ma grazie ai suoi allievi conosciamo di che natura fosse il suo pensiero e soprattutto sappiamo che esso fu influenzato fortemente dalla mitologia Egizia e Pitagorica. Sembra quasi che volesse riscrivere, unificando insieme, tutto il pensiero occidentale. Come volesse riunire di nuovo la separazione avvenuta tra il mondo Ellenico ed Egizio.
Prenderemo lui come guida per il viaggio verso l’Uomo e il suo Ritorno, attraverso il suo racconto.

Semplificando al limite la complessa Teogonia Gnostica raccontata da Valentino, egli ci fa sapere che in Principio Esisteva un solo Essere, un Essere Eterno e Divino, inconoscibile. Egli emanò il suo Raggio che si divise in due creando una coppia di Eoni (detta Sigizie): Nous e Aletheia , che a loro volta creano un’altra coppia di Eoni: Logos e Zoe che creano altra coppia di Eoni: Anthropos e Ekklesia. Le tre coppie di Eoni creano altri piani sottostanti con altre coppie di Eoni fino alla più lontana dal Principio Primo di tutte le cose: l’Eone Sophia. Tutti insieme formarono il Pleroma, Nel Pleroma imparavano, conoscevano, si espandevano. Ma Sophia disperata perché così lontana dalla Fonte Originale pur di conoscere il Padre decise di agire come Lui e creò anch’Essa, ma troppa era la sua brama e troppo l’orgoglio che creò un Essere orribile e inferiore detto Arconte. Ella creò il Demiurgo che a sua volta creò altri Arconti inferiori a lui, credendosi così il Signore e Unico Essere Emanante, infatti talmente era enorme la distanza tra Lui e l’Eterno che non aveva memoria di ciò che fosse prima e si sentì Lui stesso il Non-Generato. Gli Arconti erano indegni della bellezza radiosa degli Eoni e mostruosi alla vista del Pleroma. Erano lontani dal Padre e dalla Verità, così credettero anche loro che davvero il Demiurgo fosse il Padre e a lui obbedirono, il suo nome è Yahweh. Così divenne il padre del mondo della Materia e Signore dei suoi abitanti. Sophia accortasi dell’abominio fatto pianse per questa colpa e per la imperfezione creata fu costretta fuori dal Pleroma e sempre più lontana dalla Luce. Ma gli altri Eoni, commossi dal suo pianto e pentimento chiesero al Padre di provvedere a Lei. Il Padre allora incaricò gli Eoni Pensiero e Verità (Nous e Aletheia) di emanare altri due Eoni con lo scopo di sistemare e ridare grazia all’Arconte creato da Sophia per ridonare a Lei la Salvezza.
La Sigizia creò così gli Eoni: Cristo e Spirito Santo che discesero e diedero la Conoscenza a Sophia che smise il suo lamento. Separarono i due mondi con una soglia. Sophia fu divisa in interna ed esterna. L’esterna rimase alla soglia del mondo di sotto e la interna si mise alla soglia del Pleroma. Così il Demiurgo non si accorse della fuga di Sophia e non potè seguirla scoprendo così il Pneuma e infestandolo con la sua impurità.
Fu posto poi dal Padre l’Eone Limite a Guardia della Soglia dei due mondi che furono così chiusi l’uno all’altro.
Il Signore del mondo inferiore è il Demiurgo.
Spirito Santo entrò in Cristo che divenne Uno e si unì in coppia a Sophia come Sposo. Divenendo così Cristo e Sophia la Porta verso i piani più alti del Mondo Superiore.
Il Demiurgo è dunque ignorante dei piani superiori, del Pneuma, e per sopravvivere crea materia e per sua stessa natura vela la Luce. Esso la contiene ma manifesta buio non potendo vedere se stesso. L’Angelo della Luce è cieco di Se.
Conoscere Se Stessi acquista dunque un significa più ampio ed esce dal simbolismo per entrare e penetrare la natura profondo dell’essere umano.
Gli Arconti così separati ed ignari del Mondo Superiore, presero possesso e dominio dei mondi inferiori, della materia più densa e fredda il cui Padrone e Signore era il Demiurgo creato da Sophia. Essi si rivolgevano ad una Sophia esterna, apparente, mentre la parte Luminosa di Sophia era tornata all’interno del Pleroma.
Chiunque volesse oltrepassare la soglia del Pleroma doveva affrontare l’Eone Limite oltre il quale incontrava la Vera Sophia (interna). Solo attraverso di Lei era possibile poi accedere alla pienezza della Luce. Sophia è la Conoscenza. Attraverso la sua purificazione è poi possibile continuare il viaggio verso il Padre.
Ma per oltrepassare la Soglia era necessario essere puri e forti.

-Nella mitologia greca, nell’Orfismo in particolare, esiste un inno a Mnemosine (anch’essa un Eone) che indica la strada che l’Anima deve percorrere per arrivare inviolata e nascosta
fino all’acqua della memoria. –

E’ interessante menzionare a questo punto un passo del Vangelo di Giovanni che facendo parlare il Cristo dice: Io sono la Porta: se qualche uomo entrerà e sarà presso di me, lui sarà salvato e potrà entrare ed uscire, e troverà il suo pascolo.
Per poter entrare ed uscire è necessario essere Padroni dei mondi di sotto ed accettati nei mondi di Sopra. Questo può essere realizzato solo attraverso il Cristo unito in sposo a Sophia. Il Sapere e l’Essere diventano Uno.





Bisogna far notare che nonostante la mancanza di memoria dei mondi di sotto i suoi abitanti provengono comunque dal Padre e ne contengono la Corrente Vitale anche se non lo sanno. Ma tutto ciò che nei piani inferiori arriva come emanazione di luce del Padre arriva anche come distruzione del Demiurgo. Ed è questa Forza che l’Arconte Signore usa per mantenere il suo mondo e la materia per non essere distrutto. Le forze dunque che mette in atto sul suo piano di azione vertono proprio ad allontanare le sue creature, fonte della sua stessa esistenza, dal Padre e dalla Luce. Ma a questo punto egli sembra sapere del Padre, ma in realtà l’unica cosa che sa è che esiste se stesso e può saperlo solo attraverso le sue creazioni.
Così nei culti solari di ogni tempo quando il Sole veniva identificato con il Dio, gli uomini facevano parlare la Luce in loro e tendevano le braccia alla salvezza Sole/Cristo ma allo stesso tempo le emanazioni solari passando sulla terra, emettevano sia il Raggio Cristico ma anche le interferenze Demiurgiche e gli uomini che le subivano cominciavano ad umanizzare il Sole, immaginandolo in idoli e sacrifici umani. L’errore umano indotto dal Demiurgo per la sua sopravvivenza deriva dalla stessa emanazione e dal non controllo dei mondi inferiori ma soprattutto dall’ignoranza dell’uomo verso se stesso. Tutto questo rafforzava il potere dell’Arconte che pose i suoi angeli inferiori sotto le sue leggi, creò l’uomo e lo pose sotto le sue leggi e comandamenti. Creando un ordine di mantenimento.

Come è possibile che l’uomo possa riuscire a vincere le forze degli Arconti ed arrivare a passare la soglia?
In effetti anche se la Materia è fredda, dura e lontana dal Padre, come abbiamo detto, conserva la Corrente Vitale che emana da Lui. Questa corrente sin dall’inizio discende per emanazione e si divide nelle sigizie, in femminile e maschile. Scende fino oltre il Pleroma e resta tuttavia pura. Quando il potente Arconte continua a creare oltre l’astrale inferiore, continua ad aumentare anche le sue Leggi di mantenimento e prigionia..
Così l’Energia Vitale resta imprigionata nelle leggi dei mondi e nel corpo umano troppo freddo per farla alzare verso il cielo. L’uomo così comincia a credere nella divisione di tutte le cose. Bene e male, maschile e femminile come se le energie fossero due. Appare allora il serpente dalla lingua biforcuta e dal doppio pene a mostrare agli uomini il vero. Autorigenerandosi egli mostra ad Adamo ed Eva che devono creare un unico essere di loro stessi.
Così scoprono di essere divisi e lontani. Ma non capiscono e si vergognano. Per imitazione allora tentano di creare un essere unico procreando, usandosi l’uno dell’altra, ma anche loro generano materia su materia, credendo di poter unire ciò che era diviso nel frutto creato. Così ancora sotto le Leggi del Demiurgo errano, credendo che la procreazione sia il mezzo per la liberazione, collaborano invece al mantenimento della legge del piano inferiore.
Da qui l’idea degli gnostici di non procreare esseri umani ma di unirsi nell’Essenza al Padre.
Un esempio importante furono i Catari. Vivevano in comunità miste perfettamente integrate, officiavano e non c’erano separazioni di ruoli tra uomini e donne, ma non c’era nessun tipo di fornicazione.
Sotto questo aspetto è possibile ricavarne anche uno dei più importanti e misteriosi precetti Rosacruciani (nonché alchemici): le nozze mistiche. Unione del femminile e del maschile.
Se si vuole, l’Eone Cristo e l’Eone Sophia sono il massimo livello interpretativo del letto nuziale dello Sposo e della Sposa.
Così Integrata dall’iniziale separazione degli Eoni, la Corrente Vitale può risalire al Padre attraverso l’Anima, che diviene il mezzo della salvezza. Ma l’Anima fa un lungo e difficile viaggio per potersi nascondere agli Arconti Guardiani delle Soglie dei piani inferiori. Per iniziare il viaggio deve prima rafforzarsi, deve costruirsi un mantello di luce, deve imparare a conoscere quella luce che gli arconti non sanno distinguere per ignoranza. Deve ingannare i loro occhi e sensi. Lo stesso Demiurgo è ignaro dalla luce.
Quando l’anima ancora nel corpo dell’uomo riesce a vestirsi abbastanza da nascondersi completamente, allora riuscirà ad arrivare alla Soglia ed affrontare l’Eone Limite. Egli aprirà la Porta. L’Anima sarà salva.

Una parte del Vangelo di Maria racconta questo viaggio dell’anima che incontra i diversi Guardiani Arconti, orribili creature che chiedono all’anima dove vada, Lei dà le sue risposte e passa. Nell’ultima parte dice: “Esse (le potenze) domandarono all’anima: da dove vieni, assassina degli uomini? Dove sei incamminata, superatrice degli spazi? L’anima rispose e disse: Ciò che mi lega è stato ucciso, ciò che mi circonda è stato messo da parte, la mia bramosia è annientata e la mia ignoranza è morta. In un mondo sono stata sciolta da un mondo, in un typos da un typos superiore, dalla catena dell’oblio, che è passeggera. D’ora in poi io raggiungerò, in silenzio, il riposo del tempo, del momento, dell’eone. “

Come costruirsi l’anima è la gnosi stessa che lo insegna. La ricerca interiore la conoscenza di noi stessi. Attrraverso la Gnosi ci si salva dicono gli gnostici di ogni tempo e Gesù diceva: attraverso di me (Cristo) è la vita.

Dal Vangelo di Filippo: A quanti hanno tutto non è forse necessario che tutti conoscano se stessi? Alcuni, se non conoscono se stessi, non gioiscono di quello che possiedono. Ma quelli che sono pervenuti alla conoscenza di se stessi ne gioiranno.
Non soltanto non riusciranno ad afferrare l’uomo perfetto, ma non riusciranno a vederlo, poiché se lo vedessero lo afferrerebbero. Nessuno riuscirà a ottenere questa grazia in alcun modo, se non rivestendosi della luce perfetta e divenendo egli stesso luce perfetta. Colui che si rivestirà di questa, entrerà nel Regno. Questa è la luce perfetta ed è necessario che con ogni mezzo diventiamo uomini perfetti prima di uscire dal mondo.

Questo il mito gnostico.

Tornando con i piedi in terra, possiamo riportare questo mito semplicemente a noi stessi.
Se osserviamo bene tutto questo è ciò che accade all’interno di noi e fuori di noi. Con questo racconto noi possiamo intravedere il macrocosmo e il microcosmo con tutte le loro Leggi; dove il Micro è l’Uomo sottoposto alle Forze degli Arconti: desideri, passioni, pigrizia ecc ecc .. ed il Macro è l’Universo stesso con le sue Leggi anche Lui. Dove il Sole è la nostra Fonte di Calore e il Sole nero è la mancanza di Luce.

Mi permetto un commento personale.
Esistono ad oggi congregazioni che si definiscono chiese gnostiche o scuole che insegnano la gnosi. Io non credo che la Gnosi possa essere chiusa in rituali, credenze ferme al mito e in preghiere fatte solo per un senso di appartenenza. La gnosi è dentro la corrente divina che scorre nelle vene dell’uomo è qui che va ricercata. Laddove c’è una sovrastruttura che si identifica con la Gnosi, lì c’è la Sophia inferiore.


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