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Kael 18-05-2007 21.44.38

Dove va l'amore?
 
Questo non vuole essere uno sfogo personale anche se devo dire che, se mi concentro, provo molta sofferenza nel vedere come va il mondo sotto un certo punto di vista...

Dove va l'amore?
Mi guardo in giro e vedo coppie che oggi si sposano e dopo due mesi si lasciano, vedo persone che iniziano a coltivare un hobby e dopo due mesi non gliene frega più niente, vedo uomini che adottano un cane e alle prime vacanze lo abbandonano... Vedo ragazzi che iniziano gli studi e non li finiscono, vedo lo stato che costruisce ospedali e abbandona i lavori a metà, vedo persone di talento cimentarsi in un lavoro e non portarlo a termine...

Vedo tanti, tantissimi inizi... Vedo pochissime conclusioni.

Dove va tutto il resto?
Di tanto amore che parte, di tanto entusiasmo e tanta voglia di fare che contraddistingue ogni inizio, non ne arriva che un millesimo (volendo essere generoso..) a destinazione, quelllo che porta frutti... Il resto si perde strada facendo, come la pecorella smarrita perde la guida del padrone, la sua protezione e le sue cure... Si perde e diventa selvatica, diventa odio, rancore e tanto altro...

E' un peccato vedere come viene sprecato tutto questo, tutto quell'amore sincero che parte con tutti i più buoni propositi del mondo ma che non riesce a maturare.

Dove va l'amore, quello che non portiamo a termine?
Perchè, con un piccolo sforzo, non cercare di fargli mantenere la direzione originaria?
E poi ci lamentiamo che il mondo va male e che è pieno di guerre e di odio... dry.gif

'ayn soph 18-05-2007 21.57.04

Cosa è conclusione?

Ray 18-05-2007 23.51.14

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34055)
Cosa è conclusione?

Una raccolta.

'ayn soph 18-05-2007 23.54.27

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 34060)
Una raccolta.

Di cosa?

Ray 18-05-2007 23.59.51

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34061)
Di cosa?

Domanda accademica. O stai provocando oppure non hai mai raccolto.

In ogni caso "di frutti". E' evidente che dipende da cosa hai seminato. La raccolta tuttavia è possibile solo se il seminato ha raggiunto maturazione, quindi se c'è stata alimentazione sufficiente e per sufficiente tempo.
E, alla fin fine, è il calore dell'amore a produrre frutti che si possano raccogliere per nutrirsi.

'ayn soph 19-05-2007 00.05.20

Allora, è solo voglia di capire. (dato che non provoco sarà che non ho mai raccolto, ma è importante se fosse così? Spiegalo)
Cmq è forse possibile raccogliere il frutto dell'amore?
E se era vero amore è giusto raccogliere qualcosa?
Non è forse un abbraccio l'amore?
Ma questo amore quando nasce è lo stesso a quando muore?
Oppure si trasforma?

Kael 19-05-2007 00.12.07

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34055)
Cosa è conclusione?

Oltre a quello che ti ha detto Ray (che condivido) lo si potrebbe anche vedere come la famosa freccia che colpisce il bersaglio. I bersagli li fissiamo noi. Ci sono bersagli che possiamo colpire entro un certo tempo (esempio gli studi, un lavoro, etc..) mentre per altri bersagli non c'è una vera e propria fine e quindi non può che concludersi con la morte (esempio un rapporto di coppia, un amicizia, etc..)

In ogni caso, troppe frecce vengono scagliate e pochissime giungono a destinazione (anche se l'esempio freccia non calza bene perchè è immediato mentre qui appunto si parla di costanza e di mantenere la direzione originaria che si imprime alle proprie forze, e di non lasciare che invece se ne vadano a "zonzo" subito dopo averle scagliate...)

MaxFuryu 19-05-2007 00.30.58

Personalmente ho notato una cosa, ci sono persone che hanno delle passioni e che poi le perdono nel momento in cui le devono circoscrivere in qualcosa, che sia un lavoro ad esempio, quelli che continuano sono quelli che hanno la possibilità di espanderle, lasciandone il loro naturale corso, è come se l'amore per una cosa ci da una spinta e se la blocchiamo non ci fa proseguire.
Nella maggior parte dei casi, ci sono persone che non amano nulla e appena trovano una cosa che possono fare, una cosa che vista da qualcuno che l'ha amata veramente diventa facile, ci si aggrappano e queste sono le persone che fanno più strada alla fine

'ayn soph 19-05-2007 00.33.54

Il concetto di raccolta e di bersaglio che noi abbiamo sono e restano del tutto convenzioni, niente di più.
Es., è meglio portare avanti un rapporto fino alla morte per poi constatare che era tutto una farsa, oppure interromperlo poichè due persone sono ormai così distanti (e il raccolto si fa da vicino) che non basterebbe la massa di una montagna per avvicinarli?
Chi decide cosa è bene (raccolto) per chi?

Ray 19-05-2007 00.35.50

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34066)
Allora, è solo voglia di capire. (dato che non provoco sarà che non ho mai raccolto, ma è importante se fosse così? Spiegalo)
Cmq è forse possibile raccogliere il frutto dell'amore?
E se era vero amore è giusto raccogliere qualcosa?
Non è forse un abbraccio l'amore?
Ma questo amore quando nasce è lo stesso a quando muore?
Oppure si trasforma?

No, non credo che ci sia solo voglia di capire. C'è anche quella certo, ma se ci fosse solo quella ti prenderesti più tempo per cercare di capire invece di sparare domande di reazione. Ovvero saresti andato in te a considerare le volte che hai raccolto invece di rimandare e chiedere subito cosa. Forse ti saresti risposto da solo.

Non intendevo i frutti dell'amore. Qui si parlava dell'amore come benzina, che alimenta le attività che si imprendono e dalle quali si possono raccogliare i frutti, se l'amore è stato sufficiente e sufficientemente costante da permettere ai semi di arrivare a maturazione, come dice Kael.

'ayn soph 19-05-2007 00.39.16

Questo lo chiami amore?
E cmq i frutti non sono uguali per tutti.
Non giungono a maturazione per tutti uguali.
Non hanno un valore assoluto.




P.S.: Adesso ci sono pure tipi diversi di amore?

Kael 19-05-2007 00.50.07

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34071)
Il concetto di raccolta e di bersaglio che noi abbiamo sono e restano del tutto convenzioni, niente di più.
Es., è meglio portare avanti un rapporto fino alla morte per poi constatare che era tutto una farsa, oppure interromperlo poichè due persone sono ormai così distanti (e il raccolto si fa da vicino) che non basterebbe la massa di una montagna per avvicinarli?
Chi decide cosa è bene (raccolto) per chi?

Dai Ayn, se vuoi fare il bastian contrario dillo che non interveniamo più boccaccia:

Se la gente impianta i semi che ha e poi se ne dimentica, o non gliene frega più nulla e li lascia marcire nella terra senza dargli le cure necessarie, o ancora non ricorda più in che terreni ha seminato... non è uno spreco questo? non è un peccato? Poi ti credo che il rapporto muore... è già morto... e a quel punto effettivamente non ha più senso coltivarlo, se mai lo si è fatto...

La cosa che mi fa soffrire è che non ne abbiamo in dotazione infiniti di questi semi...
Se semini fregandotene altamente, gettando a vanvera i tuoi semi e invece di bagnare l'orto vai a ballare in discoteca o nel paese delle banane, arriverà il giorno che quando ti metti veramente d'impegno (se mai arriverà) ti renderai conto di non aver più semenza... E allora perchè non cercare di far fruttare al meglio da subito i semi che abbiamo avuto la fortuna di avere in dotazione?

abbraccio: :C:

'ayn soph 19-05-2007 00.54.16

Ma pensi che noi potremmo essere mai dei giudici giusti con gli altri se prima non ci giudichiamo?
Che ne so io di Tizio che fa così e colà, che sono entrato forse nei suoi pensieri e nella sua vita, mi sono messo i suoi vestiti e fatto il suo lavoro, oppure ho rapporti con sua moglie?



P.S.: casomai se sono limitato nella libertà di scrittura sarà il contrario.

Ray 19-05-2007 00.58.22

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34075)
Questo lo chiami amore?

Questo quale? (spiegalo)

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34075)
E cmq i frutti non sono uguali per tutti.

E perchè dovrebberlo esserlo?

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34075)
Non giungono a maturazione per tutti uguali.

Da cosa dipende?

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34075)
Non hanno un valore assoluto.

Cos'è "valore assoluto"?


Quanto ti sono sembrato arrogante? (queta è l'unica che mi interessa davvero)

Kael 19-05-2007 01.10.17

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34077)
Ma pensi che noi potremmo essere mai dei giudici giusti con gli altri se prima non ci giudichiamo?
Che ne so io di Tizio che fa così e colà, che sono entrato forse nei suoi pensieri e nella sua vita, mi sono messo i suoi vestiti e fatto il suo lavoro, oppure ho rapporti con sua moglie?

Sto parlando di onestà Ayn, di sacrificio, di amore... per quello che facciamo noi, non gli altri.
La stessa onestà, sacrificio e amore che dovrebbe avere chi mette al mondo dei figli ad esempio... e invece quanto dura? Guarda quanti sono abbandonati in tenera età, hanno genitori assenti, etc etc..

Questi bambini, nati dall' "amore", dopo breve vengono lasciati a se stessi... Il grande amore che li ha generati si perde, diventa menefreghismo, egoismo, etc... e sti bambini si perdono... magari diventano teppisti o peggio... Quell'impulso iniziale che li ha messi al mondo non viene mantenuto, si perde in altro, e l'amore si trasforma in odio...

'ayn soph 19-05-2007 08.37.03

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 34078)
Questo quale? (spiegalo)


E perchè dovrebberlo esserlo?


Da cosa dipende?


Cos'è "valore assoluto"?


Quanto ti sono sembrato arrogante? (queta è l'unica che mi interessa davvero)

La prima e l'ultima sono legate in modo inversamente proporzionale

Quello per dire che ci sono diverse tipologie di persone e non tutti possiedono e/o capiscono un valore per quello che invece considerano altri.
Il valore assoluto non è la raccolta, come può essere chi è raccolta guardi nell'ottica di una raccolta?

'ayn soph 19-05-2007 08.40.01

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 34079)
Questi bambini, nati dall' "amore", dopo breve vengono lasciati a se stessi... Il grande amore che li ha generati si perde, diventa menefreghismo, egoismo, etc... e sti bambini si perdono... magari diventano teppisti o peggio... Quell'impulso iniziale che li ha messi al mondo non viene mantenuto, si perde in altro, e l'amore si trasforma in odio...

Prima cosa che ne sappiamo se fosse stato vero amore?

Poi cmq in generale non è detto che i figli si perdano a causa dei genitori. C'è una statistica in merito?

Kael 19-05-2007 11.05.11

Lascia perdere le statistiche Ayn, non era di questo che volevo parlare... :H

Ogni inizio, che sia un nuovo lavoro o la nascita di un figlio, parte dall'amore e non potrebbe essere diversamente. Poi che questo amore perda di intensità o venga lasciato a se stesso è un altro discorso... ma nessuno inizierebbe qualcosa se non sentisse un briciolo di amore che lo porta ad agire in quella direzione. Il problema poi è mantenerlo...

L'uomo inizia mille cose e non ne porta a termine quasi nessuna... Questo è menefreghismo o un semplice capire che non val la pena secondo te? Nel secondo caso mi vien da chiederti: e come puoi giudicare che non val la pena se, proprio perchè non finito, non sai come sarebbe venuto?

Io non sto parlando di giusto o sbagliato in questo thread, non sto parlando di morale. Parlo solo di avere il coraggio e la forza di finire ciò che si è iniziato, per poterlo così far maturare e allora, solo allora, poter avere un minimo giudizio se ne è valsa la pena oppure no. Ma se lascio sempre le cose a metà come posso capire che valga la pena abbandonarle per iniziare sempre altro?
Di questo passo inizierò mille cose e non ne finirò nessuna, di tanti "talenti" che mi sono stati dati non ne trarrò frutto e in più avrò pure buttato quelli che avevo...
Questo è un dormire bello e buono che con un minimo di sforzo, nel proprio piccolo, si potrebbe superare... Poi certo, i menefreghisti che mettono al mondo dei figli pensando di non aver la minima responsabilità ci saranno sempre, si racconteranno tante balle, in realtà non sanno mantenere fisso nella direzione originaria quell'amore che li ha spinti a concepirli e lasciano che salti di palo in frasca dove capita, oggi qua, domani la, etc..

Uno 19-05-2007 11.16.44

Scendendo in un discorso tecnico avete letto quasi tutti Gurdijeff e ci si perde al primo salto dell'ottava.... ma usando parole più vissute e collegandoci al thread Le condizioni per Lavorare (più precisamente al mio ultimo post http://ermopoli.it/portale/showpost....6&postcount=40) è che quasi sempre si iniziano cose che non sono un nostro bisogno reale.... compreso fare figli (lo so che adesso si potrebbe aprire una polemica ma non posso evitare di dirlo).
No?

'ayn soph 19-05-2007 13.29.53

Quello che volevo dire è che spesso chi inizia a fare qualcosa che poi non prosegue sicuramente crede di farlo per amore, ma non è così, tanto è vero che poi abbandona. Secondo me non c'è la persona che prima aveva amore e poi lo ritira, non lo ha e basta.

Era 19-05-2007 13.38.56

vabbè mettiamoci una nota femminile.....:strega:

Kael porta un suo modo di sentire....esempi che fanno
pensare...che ci si ponga delle domande.....

Ayn dissente quasi da tutto.....

e dov'è il problema?
Kael non vuole convincere nessuno....ha esposto....

ho pensato molto a questa frase....mi macina dentro:
La cosa che mi fa soffrire è che non ne abbiamo in dotazione infiniti di questi semi...
vero verissimo...e se pure li spreco...rimarrò senza inaridendomi.....
non siamo tutti uguali...i raccolti idem....uomini e donne pure.....
Kael però....non ne faceva un discorso personale....bensì
generale.....non si può negare che se semini a vanvera
e semini solo ortica...raccoglierai poco e quel poco
sarà ortica.....soprattutto se decidi di seminare
non guardare l' orto del vicino;)

ok ok potevo risparmiarmi la nota femminile boccaccia:

'ayn soph 19-05-2007 14.17.21

Anche io non voglio convincere nessuno (caso mai ottengo un pò di avversione).
Solo che siamo noi quelli che vengono raccolti in base a quello che abbiamo maturato e questa maturazione può comprendere benissimo dei "fallimenti", ritenuti tali da altre persone che guardano dall'alto al basso e pronti a vedere la mancanza del momento.

Sole 19-05-2007 17.36.30

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34092)
Quello che volevo dire è che spesso chi inizia a fare qualcosa che poi non prosegue sicuramente crede di farlo per amore, ma non è così, tanto è vero che poi abbandona. Secondo me non c'è la persona che prima aveva amore e poi lo ritira, non lo ha e basta.

Prendo me come esperienza, quando inizio a fare qualcosa lo comincio con tutta la spinta e l'intenzione che posso mettere, sono piena di entusiasmo, carica a mille. Metto tutto in un momento e il fuoco brucia all'istante l'ossigeno che avrei dovuto gestire fino alla fine dell'opera.
Credo che tutto ciò che facciamo lo iniziamo per amore, non faremmo nulla altrimenti, a meno che non ce lo rendano un dovere od un obbligo.
Ma allora perchè cala l'amore?
Probabilmente per le aspettive, per le distrazioni, per tutta una serie di condizioni che intervengono nel mentre che ci fanno allontanare dal momento/volontà piccola iniziale in cui abbiamo puntato la freccia, la quale non più sostenuta, subisce un urto da interferenze esterne (le distrazioni, le aspettative ecc ecc) e cambia direzione. Se ci sforziamo di mantenere il ricordo del momento iniziale e di non far interagire queste interferenze, può essere che invece la volontà/amore/interesse continui a vivere.

Sembra quasi un momento fermo nel tempo ma in mutamento verso l 'alto invece che in avanti o indietro.

griselda 19-05-2007 18.05.33

all'apertura si parla d'amore ma l'uomo comune che gira nella massa mica sa che vuol dire. Esso si muove convinto di amare ogni cosa che fa non rendendosi conto di agire sotto degli impulsi non riconosce la sua meccanicità, manco la vede.
Io per prima per molto tempo credevo di amare tutto ciò che facevo.... non capivo...non vedevo....non mi rendevo conto....c'era solo una sofferenza di base. ( e neppure ora, meglio chiarire)
Poi arriva qualcosa che ti stupisce o ti provoca qualcosa da quel momento scatta il desiderio di comprendere di capire diventa un bisogno a quel punto arriva anche il libro che ti spiega le ottave... o altre cose e le dinamiche del dormire...ed anche leggendole se non hai dentro di te quella spinta quel desiderio forte....non vai avanti oltre il libro...
Questa la premessa un po' lunghetta e magari inutile.
Quello che voglio dire è che prima di intraprendere qualsiasi cosa ci si dovrebbe domandare perchè lo si vuol fare se è davvero così importante, se siamo in grado di prenderci tutte le responsabilità del caso e non soltanto andare dietro a degli istinti. Ma se dormi tutto questo o ti è stato insegnato dai genitori e lo hai visto come esempio in loro oppure (ed è un buon punto di partenza) lo devi imparare. ( oppure qualcuno ci nasce, ma non so perchè non è il mio caso)
Si è un peccato tutto questo spreco ma nessuno è nato maestro si dice, o imparato. Quindi ci vuole buona volontà sia per imparare che praticare. Per imparare ad un amare in un modo che non sia frutto di un istinto fine a se stesso. E come per tutte le cose che scrivo parlo per me che non so cosa sia Amare ma che sto tentando di imparare ad amare ciò che già ho scelto smettendo di perdermi dietro ad altri amori per cose che poi finirebbero là dove nel tempo ne ho abbandonate altre.

'ayn soph 19-05-2007 20.58.20

Secondo la mia visione l'amore è qualcosa che è diverso da quello che scatta ad es. per una passione che ti prende e poi sparisce. Questo amore va sempre dritto verso la meta, non si scoraggia per gli insuccessi, non è egocentrico ma soprattutto è attaccamento verso tutti i progetti veri che si possano pensare.
Non si spegne dietro la pigrizia, non abbandona una famiglia per altre "occasioni" e se pure non riesce a vivere un bel rapporto non molla e aggiusta le situazioni dando sempre prospettive giuste, di indipendenza e autonomia e di libertà di chi sta intorno.

Ray 20-05-2007 07.28.29

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34092)
Quello che volevo dire è che spesso chi inizia a fare qualcosa che poi non prosegue sicuramente crede di farlo per amore, ma non è così, tanto è vero che poi abbandona. Secondo me non c'è la persona che prima aveva amore e poi lo ritira, non lo ha e basta.

E non potevi dirlo subito ? boccaccia:

Spesso è così, si iniziano le cose per istinto o per paura o per reazione e ci si racconta che è amore.
Ma non è sempre così, a volte si inizia davvero per amore, anche cose piccole come il leggere un libro o fare le pulizie di casa. Poi però si interrompe e non si riesce a finire perchè la spinta iniziale finisce. Il che vuol dire che la benzina è finita un po' prima e si è proseguiti ancora un pezzetto per inerzia.
Inoltre è dato anche il caso di un misto dei due. Si inizia per istinto o paura o quel che è e ci si mette anche un po' di amore.
Poi non è che lo si ritira, finisce e stop. L'amore ha una vibrazione che pochissimi sono in grado si mantenere a lungo e credo solo i Santi costantemente... prova ne è che l'innamoramento stesso finisce. E quello è indiscutibilmente amore, solo che dura un tot, finchè siamo apaci o finchè ci dimentichiamo.
La domanda di Kael era: e dove va a finire, dato che non ci sono i frutti?

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34101)
Secondo la mia visione l'amore è qualcosa che è diverso da quello che scatta ad es. per una passione che ti prende e poi sparisce. Questo amore va sempre dritto verso la meta, non si scoraggia per gli insuccessi, non è egocentrico ma soprattutto è attaccamento verso tutti i progetti veri che si possano pensare.
Non si spegne dietro la pigrizia, non abbandona una famiglia per altre "occasioni" e se pure non riesce a vivere un bel rapporto non molla e aggiusta le situazioni dando sempre prospettive giuste, di indipendenza e autonomia e di libertà di chi sta intorno.

Anche questo potrebbe non essere amore, ma meccanicità. Attaccamento verso i progetti, non abbandono e aggiustamento delle situazioni possono essere comportamenti dati da una certta struttura psicologica o possono anche essere dettati dall'istinto. Insomma possono essere, per qualcuno, più facili dell'abbandono.
Non è stabilibile a mio avviso in termini generali quando ci sia amore e quando no. Anche se la costanza nelle cose, se imparata per disciplina, credo possa avvicinarci ad esso.

Come diceva Uno, l'ottava richiede degli shock per poter continuare dritta, senza di essi cambia direzione e non completiamo mai le cose. L'amore forse contiene in se la possibilità di questi shock, infatti si dice che l'amore andrebbe sempre rinnovato e che, per esempio, i rapporti dovrebbero essere re-iniziati ogni giorno.

Amore potrebbe anche essere dare senza aspettarsi di raccogliere... le lenti dell'amore potrebbero farci vedere le cose in modo da saper distinguere quando un rapporto va aggiustato e quando lasciato andare e così via.

Tornando alla domanda iniziale, dove va l'amore? Credo che vada comunque nelle cose che inziamo, assieme alle altre cose che ci mettiamo come gli istinti. Se ce n'è abbastanza (di amore) da fare frutti allora abbiamo una raccolta, ma anche qui, potremmo non avere raccolta per fattori che non dipendono da noi e potrebbe anche essere che arriviamo a conclusione ma non raccogliamo subito o non raccogliamo noi.
Se invece si interrompe per esaurimento può essere che restino le altre cose come gli istinti e può anche essere che bastino a concludere, anche se è rarissimo.
Quello che ci abbiamo messo però ce lo abbiamo messo, non credo vada perso del tutto o sprecato. Si forma in noi un ritorno, un'immagine, un ricordo (non so bene come chiamarlo) che farà parte di un'altra semina e se e quando ce ne sarà abbastanza forse raccoglieremo. Purtroppo è molto raro... in effetti spesso ci sembra amore e invece era un calesse...

Kael 20-05-2007 14.04.52

Io ho parlato di amore (scritto minuscolo) proprio per parlare dell'amore umano. Siamo in "esperienze" e non mi sognerei mai di parlare di Amore con la A maiuscola qui (casomai lo posso fare in esoterismo)

Proprio perchè umani il nostro amore non è perfetto... è perfettibile, come tutto il resto di noi stessi. E se allora si parla di un finto amore, che appena inizia così finisce, un fuoco di paglia insomma, sarebbe il caso di chiederci cosa avvenga realmente...

In fin dei conti, anche dal punto di vista umano, qualsiasi azione è mossa/spinta dall'amore. E' vero che spesso è la paura, l'istinto, l'egoismo a farci muovere, ma questo è sempre amore. Amore per se stessi. La paura è amore per la propria sopravvivenza, così come l'istinto di conservazione. Se l'uomo non amasse la vita, come del resto gli animali, non si prenderebbe nemmeno la briga di respirare...

E infatti questo "amore istintuale" è l'unico a mantenere la direzione originaria... non ci si stufa di respirare, di mangiare o di bere... Lo si fa da quando si nasce fino alla fine della propria vita (e anche lì quando si muore c'è un calo di desiderio per la vita..)
Ma tutto il resto?
Tutti gli innamoramenti, le passioni?
"Passione" è un termine che oggi è stato parecchio distorto, il pathos originariamente era un sentire dell'anima orientato verso una sofferenza, anche se non intesa come negativa.
Falsi bisogni ha detto Uno... concordo.

Ma se l'uomo inizia mille cose e non ne porta a termine nessuna, cos'è che ama veramente? E mi sto riferendo anche ad obblighi che siamo tenuti a rispettare, ad esempio il lavoro per portare a casa la pagnotta, si potrebbe alimentarlo e farlo nel migliore dei modi invece che lamentarsi e andarci svogliati per il resto della vita...

Insomma, si è "costretti" ad amare e a seguire i propri impulsi più o meno istintuali di qua e di là... ma si può anche scegliere di amare e arrivare fino in fondo in quello che si inizia, basta metterci del proprio nel mantenere la rotta che ci eravamo prefissi.

'ayn soph 20-05-2007 14.17.54

tutti discorsi validi indubbiamente ma è verosimile pensare che chi non ce l'abbia questo amore, possa farselo venire come per incanto? Se non ci si nasce oppure non lo si acquisisce per la strada è possibile fare un miracolo per regalare un alito di amore?

RedWitch 20-05-2007 14.39.35

Credo che nessuno sia completamente privo di amore, non fosse altro per quel che diceva sopra Kael.. l'amore per la vita (anche quando nonci accorgiamo di averlo..)
Farselo venire come per incanto a mio avviso non è proprio possibile.. bisogna comunque lottare per trovarlo..
se vado al lavoro svogliata, fatico il doppio e rendo poco.
Se vado al lavoro svogliata ma nel momento in cui lavoro, faccio quel lavoro come se fosse l'unica cosa esistente per me in quel momento, le prime volte faticherò, poi la fatica si trasformerà.. fino a quando non arriverò ad amare quello che faccio. Sempre che io riesca a mantenere una discilplina e non mi fermi a mezza via.. e il lavoro diventerà di nuovo una pesante incombenza.. insistere anche se si cade credo che possa essere una buona via..
E' possibile regalare amore? il proprio.. si puo' trasmettere credo.. possiamo percepire l'amore di un altro questo sì..e puo' scaldare il cuore per alcuni momenti.. poi pero' bisogna muoversi.. fiori.gif

griselda 20-05-2007 15.30.04

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 34119)
Io ho parlato di amore (scritto minuscolo) proprio per parlare dell'amore umano. Siamo in "esperienze" e non mi sognerei mai di parlare di Amore con la A maiuscola qui (casomai lo posso fare in esoterismo)

Proprio perchè umani il nostro amore non è perfetto... è perfettibile, come tutto il resto di noi stessi. E se allora si parla di un finto amore, che appena inizia così finisce, un fuoco di paglia insomma, sarebbe il caso di chiederci cosa avvenga realmente...

In fin dei conti, anche dal punto di vista umano, qualsiasi azione è mossa/spinta dall'amore. E' vero che spesso è la paura, l'istinto, l'egoismo a farci muovere, ma questo è sempre amore. Amore per se stessi. La paura è amore per la propria sopravvivenza, così come l'istinto di conservazione. Se l'uomo non amasse la vita, come del resto gli animali, non si prenderebbe nemmeno la briga di respirare...

E infatti questo "amore istintuale" è l'unico a mantenere la direzione originaria... non ci si stufa di respirare, di mangiare o di bere... Lo si fa da quando si nasce fino alla fine della propria vita (e anche lì quando si muore c'è un calo di desiderio per la vita..)
Ma tutto il resto?
Tutti gli innamoramenti, le passioni?
"Passione" è un termine che oggi è stato parecchio distorto, il pathos originariamente era un sentire dell'anima orientato verso una sofferenza, anche se non intesa come negativa.
Falsi bisogni ha detto Uno... concordo.

Ma se l'uomo inizia mille cose e non ne porta a termine nessuna, cos'è che ama veramente? E mi sto riferendo anche ad obblighi che siamo tenuti a rispettare, ad esempio il lavoro per portare a casa la pagnotta, si potrebbe alimentarlo e farlo nel migliore dei modi invece che lamentarsi e andarci svogliati per il resto della vita...

Insomma, si è "costretti" ad amare e a seguire i propri impulsi più o meno istintuali di qua e di là... ma si può anche scegliere di amare e arrivare fino in fondo in quello che si inizia, basta metterci del proprio nel mantenere la rotta che ci eravamo prefissi.

Ad esempio questo tuo post mi è molto più comprensibile di quello iniziale ed ad esempio io invece faccio ancora confusione quando devo aprire un thread su dove vada messo o no. La stessa cosa quando ho inziato qualsiasi cosa la iniziavo convinta del mio amore per quella o per quell'altra cosa e poi che cosa succedeva? Andava nel dimenticatoio quell'amore si assopiva. Davanti ad una difficoltà pensavo che non fosse amore pensavo ad un calesse icon_mrgr: e mollavo, mi arrendevo forse subentrava la pigrizia o la bassa autostima ( pensavo che non ero in grado di farlo) che cmq per me sono poi alla fine collegate. E l'amore che all'inizio c'era si spegneva ma se vado a vedere sotto forse ce ne è ancora invece ma l'apparente impossibilità di non farcela a volte fa si che sia più semplice dire: non amo più.
Nella mia vita ho notato che le persone arroganti amano di più anche se sembra un paradosso. Perchè la loro autostima è altissima e questo fa si che portino a termine qualunque cosa perchè la vivono come una sfida alla quale non possono rinunciare e dalla quale non possono essere sconfitti. Si amano talmente tanto che per quell'amore sarebbero disposti a tutto. Ma alla fine hanno un problema pure loro perchè fanno fatica ad amare chi non ce la fa senza cercare di capire il perchè che a loro risulta non esserci.
E' possibile secondo voi?
P.S. non mi riferisco a persone qui del forum

Ray 20-05-2007 16.45.50

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 34123)
Nella mia vita ho notato che le persone arroganti amano di più anche se sembra un paradosso. Perchè la loro autostima è altissima e questo fa si che portino a termine qualunque cosa perchè la vivono come una sfida alla quale non possono rinunciare e dalla quale non possono essere sconfitti. Si amano talmente tanto che per quell'amore sarebbero disposti a tutto. Ma alla fine hanno un problema pure loro perchè fanno fatica ad amare chi non ce la fa senza cercare di capire il perchè che a loro risulta non esserci.
E' possibile secondo voi?
P.S. non mi riferisco a persone qui del forum

Non credo che l'ostinazione, la cocciutaggine e la caparbietà, dovute alla enorme resistenza ad ammettere di avere un'esagerata opinione di se, si possa chiamare amore, neanche con la a minuscola.
Viceversa la bassa autostima nasconde sempre un'altissima opinione di se... il pensare di non essere in grado non esiste. Esiste invece il convincersi, mentendosi, di non essere in grado, ed è una scusa per non fare sforzi.
Quel che può starci è il non sapere se si è in grado o no. In questo caso però, non c'è alcun motivo per non provarci, anzi c'è un motivo in più per sfrozarsi.

griselda 20-05-2007 18.02.19

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 34124)
Non credo che l'ostinazione, la cocciutaggine e la caparbietà, dovute alla enorme resistenza ad ammettere di avere un'esagerata opinione di se, si possa chiamare amore, neanche con la a minuscola.
Viceversa la bassa autostima nasconde sempre un'altissima opinione di se... il pensare di non essere in grado non esiste. Esiste invece il convincersi, mentendosi, di non essere in grado, ed è una scusa per non fare sforzi.
Quel che può starci è il non sapere se si è in grado o no. In questo caso però, non c'è alcun motivo per non provarci, anzi c'è un motivo in più per sfrozarsi.

Questo lo capisco e lo condivido in pieno.

dafne 19-02-2009 09.36.15

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 34087)
Scendendo in un discorso tecnico avete letto quasi tutti Gurdijeff e ci si perde al primo salto dell'ottava.... ma usando parole più vissute e collegandoci al thread Le condizioni per Lavorare (più precisamente al mio ultimo post http://ermopoli.it/portale/showpost....6&postcount=40) è che quasi sempre si iniziano cose che non sono un nostro bisogno reale.... compreso fare figli (lo so che adesso si potrebbe aprire una polemica ma non posso evitare di dirlo).
No?


Ho ripreso questo post e questa discussione (grazie Kael abbraccio: ) perchè penso sia molto attinente a quello che stiamo scrivendo ultimamente.

Chiederci cosa stà capitando alla società in fondo è anche utile per capire che capita a noi.

La frase nerettata mi ha colpito, forse perchè ogni giorno di più mi rendo conto di essere nel 98% della mia vita il prodotto di pensieri, desideri e manifestaszioni altrui.

Le condizioni per lavorare portano a una reale spinta, a una motivazione che deve partire da noi, dal profondo. Se invece la spinta parte dalla superficie (da un bisogno assorbito da qualcun altro) ecco che la spinta perde forza perchè, credo, lontana dalla sua fonte originaria (l'altro che ha riversato su di noi il suo bisogno)

Ma come fare per liberarsi, ammesso di averli visti, dei bisogni degli altri?

E' forse quello che scrivevi dall'altra parte capo? Quel "spezzare le catene del passato"?

Uno 20-02-2009 02.43.16

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 65231)

Ma come fare per liberarsi, ammesso di averli visti, dei bisogni degli altri?

E' forse quello che scrivevi dall'altra parte capo? Quel "spezzare le catene del passato"?

Si in senso cognitivo-razionale è questo in sintesi

dafne 20-02-2009 20.52.34

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 65245)
Si in senso cognitivo-razionale è questo in sintesi


e in senso emozionale?

filoumenanike 21-02-2009 01.11.01

mi piace introdurmi in questa discussione, spero di non farlo a sproposito, ho cercato di leggere un pò tutti i vari commenti...il titolo, dove va l'amore?, mi fa capire che l'amore, con la a minuscola, ha un inizio e quasi sempre una fine! e per amore non si intende solo il sentimento tra uomo e donna ma anche l'amore-passione per una qualsiasi cosa cui diamo inizio, un lavoro, uno sport, un'attività sociale ecc. solo che partiamo con entusiasmo, poi perdiamo i colpi alle prime difficoltà e l'"amore" l'interesse viene meno. dafne afferma che spesso agiamo sotto la spinta di altri, genitori..mariti.., e dunque occorre liberarsi dalle catene del passato.
a questo punto io credo che tutti ci portiamo dietro l'imprinting iniziale e in base a quello operiamo le prime scelte, non sempre nostre ma dettate dall'inconscio, solo la maturazione dei nostri pensieri, l'imparare a conoscere le proprie esigenze reali, quanto più ci è affine, ci darà la consapevolezza di amare con sicurezza, di operare cernite che ci allontanano anche emotivamente dal passato, ci togliamo di dosso il primo vestito e ne indossiamo uno nuovo quello dettato dal nostro amore, dovremmo fare come i serpenti...mutare pelle! solo così daremo un senso alla nostra vita e la difenderemo dalle critiche, dagli attachi esterni, dai benpensanti, da tutto quel mare di ovvietà che riempiono la vita di gente insicura e maldicente!
potrebbe anche capitare di fare figli contro la nostra volontà, mi rivolgo ad uno, ma una volta genitori il percorso interiore cambia, non c'è più libertà di agire, da attori della propria vita si diventa vittime passive dell'amore incondizionato, istintivo verso i figli, almeno fino a quando sono piccoli, l'esigenza di curarli e di accudirli e di farli crescere bene, diventa amore che non passa e si sa perfettamente dove va, va verso il compimento della nostra responsabilità di genitori.

dafne 21-02-2009 09.37.29

Cambiare vestito dici,sarebbe bello ma mi sa che non è poi così facile fiori.gif
Fosse un abito intero, un vestito, sarebbe già bello ma mi sembra che, per restare in metafora, noi ci si vesta di più cose e di più strati, canotte, maglietta, camicia, maglione , giacca e poi calze calzettoni gonna o pantaloni, insomma, più capi.

Nel tempo ci cambiamo uno o più di questi, magari cambiando la giacca con quella della nonna, o della mamma o dell'amica del cuore crescendo e così via con ogni capo.

Alla fine chissà quante volte abbiamo creduto di esserci cambiati ma invece di aver su qualcosa di nostro abbiamo su ancora quello che ci ha dato qualcun altro.
Non so se si capisce scusa.gif

Anche fare figli (questo argomento ti colpisce sempre molto vero? abbraccio: ) può capitare che per mille motivi diversi non era esattamente ciò che volevi o, magari, non in quel momento.
Quello che scrivi è un pò inquietante "vittime passive dell'amore incondizionato", oltre al fatto che a mio sentire ti contraddici nelle parole. Come si fà ad avvicinare la condizione di una vittima all'amore incondizionato?
Passività e amore fanno già a botte vicino di loro ma se ci metti anche la vittima...

Lo confermi anche, sempre secondo me, quando dici che non si è più attori della propria vita mentre prima avevi scritto che può capitare di diventare genitori contro la propria volontà, ora, se accade contro la propria volontà puoi dire che quello era attore della propria vita?

Scusa, non vorrei sembrarti pesante ma non riesco a capire bene cosa vuoi dire e l'argomento in sè (dove finisce l'amore-spinta) m'interessa parecchio fiori.gif

:C:

filoumenanike 21-02-2009 12.18.03

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 65258)
Cambiare vestito dici,sarebbe bello ma mi sa che non è poi così facile fiori.gif
Fosse un abito intero, un vestito, sarebbe già bello ma mi sembra che, per restare in metafora, noi ci si vesta di più cose e di più strati, canotte, maglietta, camicia, maglione , giacca e poi calze calzettoni gonna o pantaloni, insomma, più capi.

Nel tempo ci cambiamo uno o più di questi, magari cambiando la giacca con quella della nonna, o della mamma o dell'amica del cuore crescendo e così via con ogni capo.

Alla fine chissà quante volte abbiamo creduto di esserci cambiati ma invece di aver su qualcosa di nostro abbiamo su ancora quello che ci ha dato qualcun altro.
Non so se si capisce scusa.gif

Anche fare figli (questo argomento ti colpisce sempre molto vero? abbraccio: ) può capitare che per mille motivi diversi non era esattamente ciò che volevi o, magari, non in quel momento.
Quello che scrivi è un pò inquietante "vittime passive dell'amore incondizionato", oltre al fatto che a mio sentire ti contraddici nelle parole. Come si fà ad avvicinare la condizione di una vittima all'amore incondizionato?
Passività e amore fanno già a botte vicino di loro ma se ci metti anche la vittima...

Lo confermi anche, sempre secondo me, quando dici che non si è più attori della propria vita mentre prima avevi scritto che può capitare di diventare genitori contro la propria volontà, ora, se accade contro la propria volontà puoi dire che quello era attore della propria vita?

Scusa, non vorrei sembrarti pesante ma non riesco a capire bene cosa vuoi dire e l'argomento in sè (dove finisce l'amore-spinta) m'interessa parecchio fiori.gif

:C:

ti capisco, mi sembri ossessionata dall'indossare sempre vestiti non tuoi...eppure per quel poco che ti conosco, mi sembri una donna cosciente di sè, con idee tue che tenti di portare avanti, nonostante tutto e tutti, certo non è facile conoscersi a fondo ma tentare di sezionarci è già un fatto molto postivo, sono convinta che la nostra personalità si forma giorno per giorno, facciamo emergere nel caos che abbiamo dentro quello che più si addice a noi e non agli altri, certo alla fine siamo il risultato di molti componenti, di molti strati, quello che conta è che sei tu ormai consapevole ad indossare quello che più ti aggradaabbraccio:
"vittime passive dell'amore incondizionato"
è una frase che tento di spiegare, se resto incinta senza averlo voluto...sono vittima di me stessa, passiva in quanto non ho agito volontariamente...quando poi divento madre ed ho un bambino tra le braccia l'amore che provo è senza condizioni, mi sento di non poter entrare a patti con nessuno, è più forte di tutte le altre esigenze...e anche se mi costasse sacrificio, non lo disconoscerei mai, perchè l'amore per i figli è istintivo, forte e durevole come nessun altro sentimento:@@
parlo ovviamente di figli che hanno bisogno di diventare grandi, di vivere la propria infanzia senza traumi, senza genitori complessati che riversino su di loro i propri malesseri, l'infanzia è un momento delicato che siamo in dovere noi genitori di tutelare, di proteggere anche da noi stessi fiori.gif

filoumenanike 21-02-2009 12.29.58

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 65258)
non si è più attori della propria vita mentre prima avevi scritto che può capitare di diventare genitori contro la propria volontà, ora, se accade contro la propria volontà puoi dire che quello era attore della propria vita?

:C:

tento di spiegare meglio quanto ho detto, sì, io penso che quando si vive si è sempre attori della propria vita ma se ci capita di diventare genitori contro la nostra volontà cosciente, inconsapevolmente potremmo aver agito in tal senso e dunque saremmo attori senza saperlo, l'iter cambia, coscienti e non coscienti, ci dobbiamo assumere un compito serio, quello di prenderci cura dei figlibacini.gif

Kael 21-02-2009 14.00.36

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 65254)
potrebbe anche capitare di fare figli contro la nostra volontà, mi rivolgo ad uno, ma una volta genitori il percorso interiore cambia, non c'è più libertà di agire, da attori della propria vita si diventa vittime passive dell'amore incondizionato

La libertà c'è eccome invece. Il fatto che esista un senso etico, un senso del dovere, non vuol dire che non si può far come molti e cioè fregarsene dei propri figli. Anche se mi trovo per le mani un figlio che inizialmente non volevo, posso scegliere se dargli tutto me stesso o no, e se non riesco a non dargli tutto me stesso vuol dire che ho già scelto, magari non razionalmente, ma la libertà c'è sempre.

Ricordo ancora una volta che la vera libertà non è fare quello che si vuole, ma Volere quello che si fa... Vista in quest'ottica la vita ci mette costantemente di fronte a scelte o situazioni spiacevoli, che preferiremmo non affrontare, ma nel momento in cui arrivano possiamo sempre scegliere se farle comunque con amore o se invece controvoglia. Un uomo che riesca davvero a far coincidere la volontà col dovere è un uomo libero che non conosce costrizioni...

PS: Vittime passive dell'amore incondizionato? Se è amore veramente incondizionato saremo felici, non vittime... 8-)


Citazione:

almeno fino a quando sono piccoli, l'esigenza di curarli e di accudirli e di farli crescere bene, diventa amore che non passa e si sa perfettamente dove va, va verso il compimento della nostra responsabilità di genitori.
Su questo concordo, del resto è facile "rigare dritti" su cose per noi estremamente importanti, è sulle piccole che ci perdiamo continuamente e non portiamo a termine niente.... Ma prova a sostituire quel "l'esigenza di curarli" con "la loro esigenza di essere curati"...
Così assume un significato completamente diverso no? fiori.gif


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