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MaxFuryu 27-06-2007 01.54.19

Stati d'animo (tristezza)
 
Vorrei parlare degli stati d'animo, uso la tristezza come esempio, mi piacerebbe conoscere il vostro modo di vedere la cosa...
Mi è successo in passato di sentire una specie di tristezza interna a me, indipendente dagli episodi e dagli avvenimenti, non del tutto scollegata, ma all'epoca non riuscivo a vederne la connessione.
Ultimamente mi è capitato di dover pensare ad un fatto triste, e mi sono accorto che ciò che influenzava il mio stato d'animo non era il fatto in se stesso, è che per poter pensare al fatto in un certo modo (per capirlo) mi dovevo spostare in una parte della mente (non proprio parte, magari stato d'animo) che mi causava questa sensazione di tristezza. E' come dire che per vedere una cosa usiamo la parte che crediamo più simile al fatto magari,
Allora io penso che gli stati d'animo siano già presenti in ognuno di noi e che non è un evento a farli uscire fuori, ma che siamo noi in base all'evento, e proprio per necessità per poterlo capire.
penso che magari per questo lo stesso fatto dà reazioni diverse in base alla persona

voi come vedete la cosa?

Grey Owl 27-06-2007 08.48.29

Credo che lo stato d'animo (esempio la tristezza) non possa essere fine a se stessa... reagiamo a situazioni o a stimoli in modo piu' o meno consapevole... dire che sia indipendente dagli episodi indica solo che non ne vediamo il collegamento ma non per questo non ce'.

Si dice a volte che si sciolgono nodi emotivi... che ad un certo punto si lascia andare l'emozione, il sentimento e magari ad una osservazione "superficiale" non vi e' collegamento al "momento di vita" che si sta' vivendo.

Si... lo penso pure io... per comprendere un qualcosa non e' sufficente la sola ragione o parte di mente razionale... serve anche un parte emotiva o di cuore...

Il fatto in se stesso (come lo definisci tu) e' il modo di approccio della mente razionale... poi se l'approccio diviene pure emotivo allora il fatto e' in te stesso...

Identificarsi nel fatto per sentire il fatto lo facciamo sempre... (chi piu' e chi meno) ma non e' auspicabile.
Attraverso l'identificazione possiamo sentire (in modo automatico e meccanico) piu' informazioni...

In fondo siamo macchine che reagiscono a eventi e fatti della vita... solo che non siamo consapevoli il piu' delle volte di noi stessi... in potenza abbiamo tutti gli ingranaggi al posto giusto... ma abbiamo perso il manuale d'uso...hehehehe


:C:

RedWitch 27-06-2007 09.52.29

Citazione:

Originalmente inviato da MaxFuryu (Messaggio 35308)
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Ultimamente mi è capitato di dover pensare ad un fatto triste, e mi sono accorto che ciò che influenzava il mio stato d'animo non era il fatto in se stesso, è che per poter pensare al fatto in un certo modo (per capirlo) mi dovevo spostare in una parte della mente (non proprio parte, magari stato d'animo) che mi causava questa sensazione di tristezza. E' come dire che per vedere una cosa usiamo la parte che crediamo più simile al fatto magari,
Allora io penso che gli stati d'animo siano già presenti in ognuno di noi e che non è un evento a farli uscire fuori, ma che siamo noi in base all'evento, e proprio per necessità per poterlo capire.
penso che magari per questo lo stesso fatto dà reazioni diverse in base alla persona

Vi è mai capitato di cullarvi dentro uno stato d'animo?
Per esempio, ascoltando un certo tipo di musica si diventa tristi, malinconici.. e se ci si fa "portare via", trasportare dallo stato d'animo del momento, si sogna, ci si crogiola dentro la tristezza, come a farsi cullare, si dorme.. per poter mantenere la tristezza per associazione si pensa a cose che per noi sono tristi. Un ricordo, una situazione, insomma, si alimenta lo stato d'animo. Altrimenti credo che durerebbe molto meno.
Stato d'animo che come diceva Max varia di persona in persona.. soggettivo..

griselda 27-06-2007 10.29.08

Citazione:

Originalmente inviato da MaxFuryu (Messaggio 35308)
Allora io penso che gli stati d'animo siano già presenti in ognuno di noi e che non è un evento a farli uscire fuori, ma che siamo noi in base all'evento, e proprio per necessità per poterlo capire.
penso che magari per questo lo stesso fatto dà reazioni diverse in base alla persona

Credo di si, sempre che abbia ben compreso a cosa ti riferisci.
A me intristiscono sempre le stesse cose che ad altri non portano lo stesso effetto. Ad esempio capita sempre per la stessa cosa anche se si presenta in forme diverse. Quella tristezza che se si lascia agire e prende il soppravvento porta inesorabilmente verso l'autocommiserazione e alla depressione. Alla base c'è una non accettazione di quello che è invece di quello che vorremmo che fosse.
La musica credo tocchi quelle corde le solletichi sino a riproporre quello stato d'animo di chi lo aveva quando la compose, una trasmissione.
Sono ferma per quanto riguarda l'uscirne e cerco di spiegarmi. Se sono triste perchè non accetto qualcosa, magari di non aver raggiunto un obbiettivo nonostante gli sforzi fatti che faccio? Mi arrabbio e con chi nel caso? Oppure accetto e mi blocco? Oppure cosa? Ci riprovo dicendomi :non essere triste che è inutile e applicati di più che prima o poi ci riuscirai? In questo caso mi sposto nel futuro e creo un'altra aspettativa, se rimango nel presente devo solo lavorare lasciando stare il passato che mi intristisce, ma la botta c'è stata come la assorbo ed elimino? Insomma ho fatto il solito minestrone ma spero di esser stata abbastanza chiara perchè vorrei capire. fiori.gif

cassandra 27-06-2007 15.50.31

Montale diceva che l'uomo coltiva l'infelicita'per avere il gusto di combatterla a piccole dosi..
Anche per me gli stati d'animo sono sempre collegati a degli avvenimenti,nel caso della tristezza e non solo...per poterla vincere,bisognerebbe imparare a conviverci..ascoltarla..capirla..per poi riuscire a trasformarla, in modo da cambiare il senso di malessere che trasmette.fiori.gif

MaxFuryu 27-06-2007 18.11.22

mi riferivo a un qualcosa di diverso...tipo come piccole e tante sfumature in una persona, e se tutte fossero collegate a qualcosa, senza motivo allora non si sarebbe niente?

Shanti 28-06-2007 00.06.43

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch
Per esempio, ascoltando un certo tipo di musica si diventa tristi, malinconici.. e se ci si fa "portare via", trasportare dallo stato d'animo del momento, si sogna, ci si crogiola dentro la tristezza, come a farsi cullare, si dorme..

Sicuramente vale quello che hai aggiunto dopo, cioè che lo stato d'animo varia da persona a persona, questo per dire come mi capita a volte di vivere la musica. Non è che se ne ascolto un certo tipo divento triste fino a crogiolarmi in questo stato d'animo, ma è come se la usassi per tirare fuori qualcosa che mi preme e che non riesco a far uscire. Se sento che c'è qualcosa che non va e mi butto in mille cose per non pensarci e lo caccio in fondo per non affrontarlo ecco... questo per me è dormire. In questo senso un certo tipo di musica mi inchioda lì e me lo fa guardare, è come se mi sciogliesse un blocco di ghiaccio che ho nel cuore: subito è tristezza ma poi è uno stare meglio fiori.gif

Ray 28-06-2007 05.26.35

Quindi, se ho capito bene, Sha usa la musica come la rotellina della radio per sintonizzarsi sulle stazioni... cosa che forse è collegata con quanto diceva Max.


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