Cosa resterà
Cosa resterà
Su pezzi di carta lucida Corpi e colori Che non torneranno Barattolo vuoto Di miele dai mille sapori Scomparsi in un battito d’ali Verso l’oblio Poi Altri pezzi di carta lucida Corpi e colori Barattoli pieni Di miele dai mille sapori Irriconoscibili Briciole di pane Beccate da uccelli rapaci In un sentiero inutile Desiderio inconscio di restare e di ricordare bruciate dal fuoco dell’odio o bagnate da fiumi di dolore sul cuore della sofferenza inutile retaggio di ombre che si alternano tra notte e giorno. |
Entriamo in questo mondo
Con un cuore di burro Durante la vita il burro scioglie Perché prendiamo tutto troppo sul serio È un gioco! È un gioco! Tutto un gioco! Spiegatelo ai vostri figli! Affinché il loro cuore non si sciolga Prima del tempo Insegnategli che il burro può cambiare forma Non necessariamente sciogliersi. Dite loro: vivi e gioisci! Tutto è e sarà come quando andavi sullo scivolo Si sale e poi giù di corsa con l’aria sul viso Dagli occhi qualche lacrima, qualche timore, ma poi.. Ancora si sale e poi di nuovo giù! Alle volte un ginocchio sbucciato per non aver saputo frenare in tempo. Ma la il tempo della mamma ti cura tutte le ferite. Sei di nuovo pronto per salire. Non permettere mai al ricordo della sbucciatura Di impedirti di risalire sullo scivolo. Quando sei in alto ti senti padrone del mondo Senti di avercela fatta Sei stato in gamba Ma forse lo sarai di più quando scendendo Riuscirai a trovare la gioia di voler risalire Senza mai fermarti e mai guardarti indietro. La mamma ti guarda con tutto l’amore che ha provato nel darti alla vita. Ama lo scivolo come lei ama guardarti ogni giorno! |
Ghiandole ghiandoline
Nervi nervetti E tutto circola Poi credi di dire la tua La forza, i muscoli, il cervello Ah ah ah Chi comanda? Si muove tutto dentro Ed è che mi muovo fuori Mi illudo di Essere Ah ah ah Chi comanda? Io, tu, egli Ma chi? Chi sente chi? Scoperta la menzogna Una verità si delinea Come in una matrioska Una dentro l’altra Movimenti che si alternano Tra tanatos ed eros In cerca di un antidoto d’Amore. |
Hypnos e Thanatos
Hypnos e thanatos...
Amo la poesia... Comunica emozioni e sentimenti... Immagini silenziose... Buona giornata |
Citazione:
IBICO A primavera, quando l'acqua dei fiumi deriva nelle gore e lungo l'orto sacro delle vergini ai meli cidonii apre il fiore, e altro fiore assale i tralci della vite nel buio delle foglie; in me Eros, che mai alcuna età mi rasserena, come il vento del nord rosso di fulmini, rapido muove: così, torbido spietato arso di demenza, custodisce tenace nella mente tutte le voglie che avevo da ragazzo. (560 AC circa - 525 AC circa), poeta grecoleggo.gif |
Ispirazione
"Nuovamente Eros,di sotto alle palpebre, languido,
mi guarda coi suoi occhi di mare; con oscure dolcezze mi spinge nelle reti di Cipride inestricabili. Ora io trepido quando si avvicina, come cavallo che, uso alle vittorie, a tarda giovinezza, contro voglia, fra carri veloci torna a gara." (Quasimodo) Cala nel silenzio la ragione e s'avverte la verita' il vociare continuo della mente come crepitii di legno di vite nel fuoco lasciano scie luminose nel buio della notte ed illuminano fatui ricordi di antichi racconti le ombre danzano immemori del domani... (scritta cosi' come' venuta...) |
fiore.gif
Alla ricerca di una casa vuota il mio domani di mattoni refrattari che è qui e adesso mentre cucino nel silenzio col fuoco attenta |
Elogio della follia
Questa poesia e' stata utilizzata per pubblicizzare un'auto...
Trovo che sia molto evocativa... “Elogio della follia” Erasmo da Rotterdam "Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell'uomo più passione che ragione perchè fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un’eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia." Riporto il capitolo 14 in cui probabilmente e' stato tratto il brano sopra... 14 - LA PAZZIA PROLUNGA LA VITA Paragoni ora chi vuole questo mio beneficio con le metamorfosi operate dagli altri Dèi. E non sto a ricordare quello che fanno quando li possiede l'ira; parlo di coloro che godono di tutta la loro benevolenza: li trasformano di solito in alberi, uccelli, cicale, e perfino in serpenti, come se il diventare altro non fosse proprio un morire. Io, invece, restituisco il medesimo uomo al periodo migliore della vita, al più felice. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, e vivessero sempre sotto la mia insegna, la vecchiaia neppure ci sarebbe, e godrebbero felici di un'eterna giovinezza. Non vi accorgete che gli uomini austeri, dediti a studi filosofici, o impegnati in faccende serie e difficili, in genere sono già vecchi prima di essere stati davvero giovani, e questo per le preoccupazioni e per il costante e teso dibattito mentale, che un po' alla volta esaurisce gli spiriti e la linfa vitale? Al contrario, i miei bei matti sono tutti grassottelli, lustri, senza una ruga, proprio come quelli che chiamano porcelli d'Acarnania, immuni, per certo, da qualunque disturbo senile, a meno che non si trovino a subire in qualche misura il contagio dei saggi, come capita, poiché la vita non consente mai una completa felicità. Valida testimonianza di tutto questo è il diffuso proverbio secondo cui solo la Follia è capace di prolungare la giovinezza, altrimenti fuggevolissima, e di tenere lontana la molesta vecchiaia. Sicché, non a torto, si è fatto l'elogio del detto popolare del Brabante: mentre altrove, di solito, l'età porta saggezza, qui più s'invecchia e più matti si diventa. Non c'è popolazione, infatti, più incline di questa a un giocondo abito di vita e meno portata ad avvertire la tristezza della vecchiaia. Loro vicini, e dal punto di vista geografico e da quello del costume, sono i miei Olandesi - e perché, poi, non dovrei chiamarli miei, se mi sono così devoti da essersi meritato un soprannome [di folli] di cui non si vergognano per nulla, che anzi ne traggono il loro vanto principale? Vadano pure gli stoltissimi mortali a cercare le Medee, le Circi, le Veneri, le Aurore, e non so quale fonte che restituisca loro la giovinezza, quando io sola posso, e sono solita farlo. Sono io che possiedo quel filtro miracoloso con cui la figlia di Memnone prolungò la giovinezza di Titone suo avo. Sono io quella Venere per la cui grazia Faone ringiovanì a tal segno da essere amato follemente da Saffo. Sono mie le erbe, se ve ne sono, miei gli incantesimi, la fonte che non solo risuscita la giovinezza svanita, ma, meglio ancora, la mantiene per sempre. Perciò, se siete tutti d'accordo su questo, che niente è meglio della giovinezza, e niente più odioso della vecchiaia, vi rendete conto, io credo, di quello che dovete a me, che, fugato un male tanto grande, conservo un così grande bene. |
Non l'ho mai letto, lo farò prossimamente: mi piace!:)
La pazzia è di esser ciò che non si è Figlia di compromesso e menzogna Per non voler lasciare ciò che non si ha Ma che si vuol possedere Mentre la gioia del cuore appassisce Come un bimbo mal nutrito Sperpero di linfa vitale tra pigrizia e paura Nate da un incubo Tra finzione e realtà. |
A volte la miseria ti porta ad avventarti sul cibo senza neppure esserti lavato le mani, senza aver salutato i commensali, poi alzando lo sguardo ti accorgi di esserti comportato in modo inappropriato allora con un inchino domandi venia e ti allontani in silenzio. Ma nel cuore sai che ti comprenderanno perché, forse, sarà capitato anche a loro, anche se magari in un’altra vita.
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Vincent Van Gogh (1853-1890) da un lettera a Theo
Per agire nel mondo, occorre morire a se stessi…L’uomo non sta sulla terra solo per essere felice, neppure per essere semplicemente onesto. Vi si trova per realizzare grandi cose per la società, per raggiungere la nobiltà d’animo e andare oltre la volgarità in cui si trascina l’esistenza di quasi tutti gli individui. A che sarei utile, a che potrei servire? C’è qualcosa dentro di me, ma cos’è? L’uomo è uno straniero sulla terra e la sua vita un viaggio scosso dalle tempeste Cos’è disegnare? Come ci si arriva? ê l’atto di aprirsi un passaggio attraverso un muro di ferro invisibile che sembra trovarsi tra ciò che si sente e che si può. Preferisco dipingere gli occhi degli uomini che le cattedrali, perché negli occhi degli uomini c’è qualcosa che non c’è nelle cattedrali, per quanto maestose e imponenti siano. Vorrei dipingere uomini e donne con un non so che di eterno, di cui, una volta, il simbolo era l’aureola e che noi cerchiamo nell’irraggiarsi stesso e nella vibrazione delle nostre colorazioni. Tutto è allo stesso tempo realtà e simbolo Soffrire senza lamentarsi è l’unica lezione da imparare in questa vita A momenti, come le onde disperate si infrangono sulle scogliere indifferenti, un desiderio tumultuoso di abbracciare qualcosa… Nella mia febbre cerebrale o follia, non so come chiamarla, i miei pensieri hanno navigato molti mari ê difficile lasciare un posto prima di dimostrare in qualche modo di averlo sentito e amato Conosci, Theo questa espressione di un poeta olandese: "sono legato alla terra da legami più che terrestri"? Non vivo per me, ma per la generazione che verrà La natura è il miglior modo per comprendere l’arte; i pittori ci insegnano a vedere. Se varrò qualcosa più in là, la valgo anche adesso, perché il grano è grano, anche se i cittadini all’inizio lo scambiavano per erba. Ebbene, per il mio lavoro rischio la vita e vi ho perso metà della mia ragione. L’uomo è uno straniero sulla terra e la sua vita un viaggio scosso dalla tempesta. La nostra vita è come il cammino di un pellegrino. Una volta vidi uno splendido dipinto, rappresentava un paesaggio di sera. Sulla destra, in lontananza, una fila di colline che sembravano blu nelle brume della sera. Al di sopra di quelle colline, lo splendore del tramonto, le nuvole grigie striate d'argento, d'oro e di porpora. Il paesaggio è una pianura coperta d'erba e d'erica, qua e là le cortecce bianche delle betulle con le foglie gialle perché è autunno. Attraverso il paesaggio scorre una strada che porta a un'alta montagna, molto, molto lontana e, sulla cima della montagna, una città su cui il sole al tramonto getta una luce di gloria. Sulla strada cammina un pellegrino, ha un bastone in mano. Egli sta camminando già da molto tempo ed è stanco. Incontra una donna, una figura in nero che fa pensare alle parole di San Paolo: "Anche se triste, tuttavia sempre lieta. Quest'angelo di Dio è stato messo lì per incoraggiare il pellegrino e per rispondere alle sue domande; e il pellegrino chiede: 'Questa strada è sempre in salita?'. E la risposta è : 'Sì, fino alla fine'. Il pellegrino chiede ancora: 'Il viaggio durerà tutto il giorno?'. E la risposta è: 'Da mattina fino a sera, amico mio '. E il pellegrino continua la sua strada, triste eppur sempre lieto. A primavera un uccello in gabbia sa bene che c'è qualcosa a cui potrebbe servire, sente benissimo che ci sarebbe qualcosa da fare, ma non ci può far nulla, e cos'è questo? Non si ricorda bene, ha idee vaghe e dice: "Gli altri fanno i loro nidi e portano fuori i loro piccoli e li cibano" e poi sbatte il suo capino contro le grate della gabbia. Ma la gabbia resiste e l'uccello impazzisce dal dolore. "Guarda che fannullone", dice un altro uccello che passa lì davanti, "quello è un tipo che vive di rendita ''. Eppure il prigioniero continua a campare, non muore, fuori non appare nulla di quel che ha dentro, è in buona salute, e di tanto in tanto è allegro sotto i raggi del sole. Ma poi viene il tempo degli amori. Ondate di depressione. "Ma ha poi proprio tutto quel di cui ha bisogno?'' dicono i bambini che si prendono cura di lui e della sua gabbietta. E lui sta appollaiato con lo sguardo proteso verso il cielo, dove sta minacciando un temporale, e dentro di sé sente ribellione per la sua sorte. "Me ne sto in gabbia, me ne sto in gabbia, e non mi manca niente, imbecilli! Ho tutto ciò di cui ho bisogno! Ma per piacere, libertà, lasciatemi essere un uccello come gli altri!". Così, talvolta, un uomo che non fa nulla assomiglia a un uccello che non fa nulla. |
brava Grifiori.gif si torna a scrivere poesiebacini.gif
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abbraccio: fiori.gif bacini.gif
Si la Poesia albero.gif :C: |
L'ombra della luce.
Non si tratta di una poesia ma bensi' del testo di una canzone di Franco Battiato...
Difendimi dalle forze contrarie, la notte, nel sonno, quando non sono cosciente, quando il mio percorso, si fa incerto, E non abbandonarmi mai... Non mi abbandonare mai! Riportami nelle zone più alte in uno dei tuoi regni di quiete: E' tempo di lasciare questo ciclo di vite. E non mi abbandonare mai,,. Non mi abbandonare mai! Perchè, le gioie del più profondo affetto o dei più lievi aneliti del cuore sono solo l'ombra della luce, Ricordami, come sono infelice lontano dalle tue leggi; come non sprecare il tempo che mi rimane. E non abbandonarmi mai... Non mi abbandonare mai! Perchè, la pace che ho sentito in certi monasteri, o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa, sono solo l'ombra della luce, :) ... a me mi piace!!! (dalla pubblicita' del caffe'...hehehehehehe) |
è comunque poesia secondo me
Di Passaggio Passano gli anni, i treni, i topi per le fogne, i pezzi in radio, le illusioni, le cicogne. Passa la gioventù, non te ne fare un vanto: lo sai che tutto cambia, nulla si può fermare. Cambiano i regni, le stagioni, i presidenti, le religioni, gli urlettini dei cantanti...... e intanto passa ignaro il vero senso della vita. Si cambia amore, idea, umore, per noi che siamo solo di passaggio. L'Informazione, il Coito, la Locomozione. Diametrali Delimitazioni, Settecentoventi Case. Soffia la Verità nel Libro della Formazione. Passano gli alimenti, le voglie, i santi, i malcontenti. Non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume, né prevedere i cambiamenti di costume. E intanto passa ignaro il vero senso della vita. Ci cambiano capelli, denti e seni, a noi che siamo solo di passaggio. Battiato pure a me mi piace fiori.gif |
Le sacre sinfonie del Tempo
Seguo la scia di Battiato con un'altra sua bella "poesia" fiori.gif
Le sacre sinfonie del tempo Le sento più vicine le sacre sinfonie del tempo con una idea: che siamo esseri immortali caduti nelle tenebre, destinati a errare; nei secoli dei secoli, fino a completa guarigione. Guardando l'orizzonte, un'aria di infinito mi commuove; anche se a volte, le insidie di energie lunari, specialmente al buio mi fanno vivere nell'apparente inutilità nella totale confusione... Che siamo angeli caduti in terra dall'eterno senza più memoria: per secoli, per secoli, fino a completa guarigione. |
..e se ci piace ci piace! icon_mrgr: fiori.gif fiori.gif fiori.gif
Le Aquile Non Volano A Stormi Giorni e mesi corrono veloci la strada è oscura e incerta e temo di offuscarmi non prestare orecchio alle menzogne non farti soffocare dai maligni non ti nutrire di invidie e gelosie In silenzio soffro i danni del tempo le aquile noon volano a stormi vivo è il rimpianto della via smarrita nell'incerto cammino del ritorno Seguo la guida degli antichi saggi mi affido al cuore ed attraverso il male a chi confessi i tuoi segreti? ferito al mattino a sera offeso salta su un cavallo alato prima che l'incostanza offuschi lo splendore In silenzio soffro i danni del tempo le aquile non volano a stormi vivo è il rimpianto della via smarrita nell'incerto cammino del ritorno shizukani tokino kizuni kurushimu murewo kundewa tobanai taka furuki oshiewo tadotte kokoronomamani konokanashimiwo norikoete |
Citazione:
... a volte mi chiedo se battiato ci fà .. o ci è .. icon_mrgr: |
forse ci fa e forse ci è!;)
bel personaggio direi non credi? |
Citazione:
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Per quello che ho letto...
Per quello che ho letto in giro... Battiato e' affascianto dai Sufi... di tradizione mussulmana.... ricordo un reportage in tv in cui Franco Battiato assisteva ad una danza dei Derscivi... o almeno credo si chiamino cosi' quei danzatori con la tunica bianca e in testa un cappello tipo fez allungato... girano su se' stessi con movimenti che ricordano quei carillon con la ballerina che gira su se' stessa...
Penso che Franco Battiato abbia avuto un periodo molto profondo di ispirazione... ha creato musiche in poesia bellissime... Come per tutte le creature sensibili si passa dal profondo alla superficie di se stessi come in una eterna danza che non ha mai fine... |
…e la sera sedersi accanto al fuoco ad ascoltare racconti di chi tanto ha vissuto e visto. Perdersi tra le fiamme del fuoco che saetta e strepita quasi felice di ascoltare e bruciare le immagini che ognuno di noi crea dentro di se ascoltando parole vive.
Assaporare quanto sia bello riposarsi dopo una giornata trascorsa a procurarsi il cibo ed a riempirsi gli occhi, le orecchie ed il cuore, di tutto ciò che esiste. Addormentarsi spossati al canto dei grilli e sognare di essere ancora nei boschi e camminare lungo sentieri tracciati da un passato che mai muore. Sentirsi liberi dentro di vivere felici di ciò che serve veramente. E volare lontano pur rimanendo fermi. |
L'Angelo
C'è un Angelo che veglia su di noi,
che prega per noi, che ci sta accanto anche se non lo vediamo. C'è un Angelo che veglia su di noi, che prega per noi, che ci aiuta a tirar fuori l'anima. C'è un Angelo che veglia su di noi, che come un faro ci illumina la strada, che usa una luce ne troppo forte ne troppo fioca. C'è un Angelo che veglia su di noi, che ci sussurra parole di consolazione, che ci accarezza il capo e ci scalda il cuore. C'è un Angelo che veglia su di noi, che ci aiuta a non cadere nel burrone, che ci tiene per mano. C'è un Angelo che veglia su di noi, che ricorda anche per noi, che ci fa ritrovar cose perdute. C'è un Angelo che veglia su di noi, che non dorme mai, che esiste per aiutare noi. C'è un Angelo che veglia su di noi, che ci sta accanto nel momento del bisogno, che non si tira mai indietro. C'è un Angelo che veglia su di noi, che prega per noi, ringrazio Dio di averlo messo accanto a me, e ad ognuno di noi. Abbiate pazienza avevo smesso, ma si vede che ho perso il pelo ma non il vizio, stasera va così. icon_mrgr: |
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