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Uno 09-01-2007 12.30.57

Desiderio, la vita
 
3 Allegato/i
Il motore dell'Universo. Vi sono un'infinità di correnti di pensiero che lo vedono da punti di vista diversi, se diamo un'occhiata alla discussione già iniziata in forum possiamo averne un assaggio, ma è nulla in confronto a ciò che circola sul tema.
Iniziamo con il dire che noi siamo frutto di un desiderio, il desiderio dei nostri genitori, desiderio di avere una cosa realmente in comune, che questo sia successo con.... diciamo premeditazione, volontà forte, o come si dice "per sbaglio" comunque il loro desiderio fa si che noi siamo qui a parlarne.
Appena il loro desiderio si soddisfa nasciamo, anzi meglio, siamo concepiti, il loro desiderio si esaurisce (anche se alcuni parti continuano e si trasformano nel voler che cresciamo, siamo belli, bravi etc etc) e ce lo "regalano", ce lo passano, donano.... eh si perchè senza desiderio non viveremmo, se noi non desiderassimo vivere in pochissimo tempo il nostro corpo diventerebbe un ammasso informe di cellulle e via via.... insomma possiamo trovare mille nomi di malattie, patologie e chi più ne ha più ne metta ma volendo sintetizzare tutto si riduce alla fine del desiderio di vivere.
Qualcuno potrebbe pensare a quei casi di malattie in cui la persona da tutta l'idea di voler vivere, è vero, ma noi non siamo in grado di sapere se sotto sotto questa persona ha dei conflitti ben mascherati, non siamo in grado di quantificare se questa persona non ha desiderato vivere per molto, si potrebbe dire si è lasciata vivere, anche se apparentemente sembrava la più vitale di questo mondo, non possiamo sapere se quando accortasi della fine ha reiniziato a desiderare la vita veramente ormai fosse consumata.
Senza desiderio saremmo all'età della pietra, è desiderando il calore di una casa che abbiamo iniziato a costruirne, è desiderando di piacere ad altri che abbiamo iniziato a vestirci, abbigliarci e creato ciò che siamo oggi. Ci sono lati positivi ed altri no, il desiderio di vivere, quando presente parte da dentro, il desiderio di piacere ad altri no, è indotto, non è nostro, ci attraversa come un dardo.


Ecco come tutti hanno ragione, hanno ragione coloro che parlano di soppressione (meglio controllo, ma ci siamo capiti) del desiderio, ed hanno ragione quelli che dicono che chi non desidera è uno zombie.
In tutti i percorsi interiori il desiderio è una chiave importante, il suo controllo o il suo uso cercandone, trovandone, inventandone (da parte di un... aiuto) sono allo stesso modo una via per conoscersi ed esplorarsi, un percorso completo lavora su entrambi i fronti in momenti relativi all'individuo.
Il desiderio può essere un potente strumento per Fare, il suo uso cosciente è molto difficile, si corre sul filo con sotto il baratro dell'incoscienza, ma se si padroneggia si sfrutta per imparare a Volere prima e poi Volere soltanto.
Adesso affermo una cosa che sono certo a molti non suonerà, molti non l'accetteranno subito e forse mai, o forse si ma dimenticheranno in 5 minuti.
Come è difficile liberarsi di un desiderio indotto dall'esterno, altrettanto è difficile avere, alimentare e mantenere un desiderio proprio, compreso quello di vivere, infatti ad un certo punto termina. Non lo avete mai Osservato? Non ci Credete? Dai... vorreste farmi credere che sono più quelli che desiderano la guerra di quelli che desiderano la pace? Perchè non siamo in grado di desiderare (quindi volere e poi avere, e alla fine Essere) la pace sufficientemente perchè si realizzi? Si la desideriamo, ma ogni tanto, quando ci ricordiamo, spesso quando ne parliamo, quando vogliamo mostrarlo ad altri, in realtà dovremmo desiderarlo per noi stessi prima di tutto, una pace interna, solo quando è dentro di noi può come una lanterna irradiarsi nel mondo.

Il desiderio reale e potente è movimento, che sia nel regno della materia più grossolana o in quello della mente, se desidero comprendere un'argomento la mia mente si muove, prima si volge verso questo nuovo (o vecchio ma prima non considerato) soggetto, lo osserva poi se lo desidera va verso di lui ed infine lo abbraccia, quindi il desiderio interrompe la staticità e l'immobilità.
So che questo è contro ciò che sta filtrando da canali orientali manipolati, il messaggio di questi ultimi anni è che dobbiamo combattere la frenesia cercando l'immobilità, ma perchè dovremmo stare solo immobili? Siamo vivi o no?
Invece a volte è necessario fermarsi per dei cicli, questo si, tutto ha dei cicli, come come la natura, come un motore, come i pixel dello schermo che mi permette di comunicare con voi..... solo con l'alternanza di movimento/immobilità si esiste, cioè si esce dall'informe non creato, e questo bisogna desiderarlo.


Una canzoncina (o filastrocca non so) recita "i sogni son desideri", vero, vedendo in questo caso il sogno come una realtà potenziale non ancora (e forse mai) concretizzata, il sogno concretizzato corrisponde al desiderio realizzato.
Questo allarga la visione dell'universo desiderio, ci da alcune indicazioni su come si può lavorare sul desiderio non indotto ma nostro, dipende da che tipi siamo, per esempio verbali, figurativi, cinestetici/tattili etc etc.
Devo anche dire che come un cane che si morde la coda (o un seprente, tipo l'oroborus) per poter desiderare così, non indotti intendo, bisognerebbe anche sapere quello che si vuole e questo è affare di pochi, comunque qui può venirci incontro la saggezza innata interna se siamo capaci di ascoltarla oppure dobbiamo trovare una mano, questo esula dal discorso e non lo affronterò ora.
Mettiamo di aver capito cosa vogliamo, di cosa abbiamo bisogno, possiamo iniziare a creare il sogno, nel nostro interiore universo nel modo che meglio conosciamo in quel momento (perchè c'è un'ordine di potenza nei modi in cui si può sognare, ma è inutile cercarlo innaturalmente, facciamo come in questo momento ci viene naturale) diamo forma al sogno, significa letteralmente prendere del materiale che abbiamo a disposizone, chi parole, chi immagini etc... e lo strutturiamo, organizziamo in una forma concreta seppur non ancora reale (diciamo non ancora nobile), è solo nella nostra mente, quando i particolari sono ben curati possiamo dargli vita, con un soffio come una bolla di sapone lo facciamo uscire nel mondo reale (ehi è una visione poetica e metaforica, non intendo che vi mettiate a soffiare... o anche ma sapendo la valenza simbolica).
"Urca... ma Uno ci sta raccontando del pensiero positivo e stupidaggini varie" ? In un certo senso si ma pure no.... perchè adesso dico pure i retroscena che di solito si tacciono.
Ci sono dei rischi nel fare queste operazioni con volontà, conoscete il detto che chi sa è responsabile, primo c'è il rischio di rimanere nei sogni e nei desideri senza mai concretizzarli (questo capita anche a chi non sa, ma ci mette meno forza), senza mai arrivare alla bolla di sapone che parte, al soffio, secondo ( e anche collegato) il desiderio e il sogno consumano nostra energia, quel famoso materiale che abbiamo a disposizione non è infinito come vogliono farci credere, se continuiamo ad aumentare e/o alimentare sogni inespressi questi continuano ad assorbirci.... mentre con la realizzazione c'è il ripristino energetico... se il desiderio è nostro, se il desiderio è indotto non c'è soddisfazione che tenga... pensate ad una storia di coppia, se desideriamo una donna (o un uomo) e la amiamo quando soddisfiamo il desiderio, quando stiamo insieme stiamo benissimo (poi entrano altre dinamiche la noia per esempio, indotta, oppure un nostro cambiamento rispetto a quello che eravamo) ) , se invece c'è un'attrazione sessuale indotta da voglie non nostre, da stimoli sui giornali, tv, media etc.... possiamo soddisfare quel desiderio (indotto) ma dopo 2 minuti siamo da capo e siamo stanchi, esempi limite, ma lo stesso vale con gli acquisti o altro.
Desiderate ma con giudizio.

Uno 01-08-2009 12.09.11

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