Nel bel mezzo di cammin della mia vita, mi ritrovai in una città oscura, che la diritta via era smarrita
Ermopoli si chiamava e vagando tra le
calle dovevo raggiungere il Castello
Girasole. Era una notte buia e buia e tempestosa ma non ero sola, con me c'era il mio amico Astral, un po'
fucsia in volto a causa del vino che gli impediva di vedere
da lì a qua.
Ci fermammo all'osteria
Genziana per riposare un po' le ossa, lui prese un tè alla
malva e io al
biancospino ma erano un po'
amarilli e ne lasciammo lì metà.
Di nuovo fuori, nella via a un certo punto sentii
Muuuu .. <<
Ghetto sentio Astral, che bestia se???>> Chiesi spaventata al mio compagno di viaggio.. << Mò non o' so! Chiamiamo
i ris????>> E pieno di paura esclamò <<
Az! alè! a Mejo che ndamooo>> Così ci allontanammo in fretta e furia.
Giungemmo alle porte di un labirinto pieno di
rose, in mezzo al quale svettatava il castello ma non ci sentivamo per niente tranquilli! Entrambi conoscevamo infatti la leggenda dell'
Orchi Dea, una creatura bizzarra metà orco e metà dea che si mangiava tutti i viandanti. Ma per fortuna la maga
Ortensia che avevamo consultato prima di partire, ci aveva svelato il segreto per aggirare il mostro: 3 grani di
potentilla sotto la lingua ci avrebbero reso invisibili ai suoi occhi e anche a quelli delle pericolose
bocche di leone che sorvegliavano i cancelli del castello. Così facemmo e riuscimmo a giungere all'entrata del maniero, dove
Alianto ci aspettava. Appena lo raggiungemmo gridammo:<<Finalmente il nostro
papà vero!! >>
Ma sul più bello ci svegliammo.. ancora all'osteria
Genziana ! Vedendo il fiaschetto vuoto sul tavolo, ci sentimmo proprio due
ranuncoli e uscimmo fuori a veder le
alpine stelle. Brillavano sopra il capo... ci volle un po' per smaltire tutto e non sentire più le
campanelle.