Discussione: Distacco
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Vecchio 12-06-2011, 06.23.02   #59
nikelise
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Non mi è chiarrissmo quello che dici:



Qui sembra che il vero, originario amore, è tale solo se non viene vissuto, se resta immanifesto.




.
E' proprio cosi' , meglio e' quello che volevo dire .
Del resto l'hanno detto tutti da Gesu' a Platone nel Simposio .
La morte di Gesu' ed il ritorno al Padre cos'e' se non l'annullamento di tutto cioe' che c'e' di umanodi degradato ed un ritorno all'unita' rappresentata dal Padre ?
L'Amare , l'altruismo vero al massimo livello raggiungibile e' interiore e smisurato ed e' solo in quel momento in cui si ricostruisce l'Unita' tra noi ed il mondo , metaforicamente si abbraccia il mondo ,si riunisce essenza e fenomeno , e' l'estasi .
Estasi raggiungibile da tutti per brevi attimi senza alcun ritiro od ascesi e che sicuramente ciascuno di noi ha gia' provato qanche solo per alcuni attimi .
Non appena questo Amare viene diretto su qualcuno o su qualcosa inevitabilmente quest'Unita' si spezza .
Ed e' a questo punto che subentrano le differenze d'Essere di ciascuno di noi , differenze d'Essere che fanno si che ciascuno manifesti a suo modo quel riflesso di divino che e' solo interiore e smisurato : chi con attaccamento nelle varie intensita' chi con una parziale interiorizzazione .
Questa parziale interiorizzazione con cui si vive nel mondo un rapporto d'amore con una persona o con una cosa o con un valore e' il distacco .
Ma sempre si e' nel rapporto con persone e cose , sempre nella manifestazione , sempre in una realta' spirituale degradata rispetto quella interiore smisurata .

Allora vengo all'altro punto .
Non ho detto che l'attaccamento fa vivere piu' intensamente come non ho detto che il distacco e' un non vivere l'amore .
Ho detto proprio il contrario l'attaccamento e' una forma di amare piu' distante da quella originaria interiore , il distacco gia' piu' vicina seppura ancora non coincidente con quella .
Se e' vero che il distacco fa vivere piu' intensamente la vita rispetto all'attaccamento e' anche vero che c'e' il rischio di una logica del tutto o niente che alla fine porta ad una negazione della vita .
Se non riesco a tradurre nella vita quella situazione di totalita' ed estasi interiore originaria tanto vale rinunciare , tanto vale ritirarmi in me stesso , non ne vale la pena .

E' invece necesario un lavoro finissimo di sintesi tra vissuto interiore ed espressione , manifestazione .

Ultima modifica di nikelise : 12-06-2011 alle ore 06.39.12.
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