Citazione:
Originalmente inviato da nikelise
Questo e' un discorso interessante .
Prova ad andare a leggere le parole delle canzoni scritte in inglese e vedrai che l'effetto '' cestino '' sara' uguale .
Sai perche' ?
Perche' finche' la musica ti suscita emozioni senza alcuna rappresentazione , storia , immagine , che la limiti resta ricchissima di mistero ed anche capace di ampliare la tua coscienza (se si tratta di coscienza ma ho reso l'idea ).
Nel momento in cui la musica e' rappresentata in un certo modo perde gran parte del suo fascino .
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Non so, leggendo anche Diam, non so...
A prima battuta ti dico di si, la musica straniera la vivo come musica al 100%, come la classica, cioè interpreto il cantato come se fosse uno strumento aggiunto, non cosa dice ma il suono delle parole.
Ma mi è capitato spesso di tradurre una canzone e trovarla bella comunque, oppure di ascoltare canzoni in inglese ponendomi nella condizione di ascoltare il cantato ed apprezzarne le parole oltre che la musica...
Anche se... non posso nello stesso momento recepire completamente la musica e le parole (nell'inglese), devo riflettere per tradurre e questo mi porta su un piano più terreno e mi fa perdere il "bello" dell'estasi dell'ascolto per cui lo faccio una volta e poi basta.
Invece con la musica italiana lo faccio sempre...
Sono sempre conscia delle parole oltre che della musica, forse troppo.. ?
Spesso mio marito mi accusa di non ascoltare la musica, di soffermarmi troppo sul cantato (sono molto selettiva sulle voci e se c'è buona musica ma la voce è squillante: boccio), forse è come si ascolta, io vengo condizionata troppo dalle parole di conseguenza l'ascolto ripetuto mi diventa pesante e per quanto mi piacca dopo un po'...