Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Ho sentito un aforisma che attribuivano a Kierkegaard (io non ne sono sicuro, ma probabilmente non mi è mai capitato sotto mano) che più o meno diceva così:
"La più grande sofferenza è ricordare il futuro che non si avrà."
A prima vista può sembrare esagerato dire "la più grande" ma è praticamente impossibile trovare una sofferenza che non origini da questa.
Ci fa soffrire tutto quello che è diverso da uno stato di non sofferenza simile a ciò che abbiamo già provato. Potremmo anche accedere a stati ancor migliori, ma finchè non li assaggiamo non ci causa sofferenza non poterli avere... quindi niente ricordo.....
È un grande tema, che ne dite?
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Si sa cosa lasciamo ma non sappiamo mai a cosa andiamo incontro.
Ma anche che è difficile salire ma ancora peggio perdere la posizione a cui si è giunti.
Qualunque posizione è sempre meglio dell'ignoto.
Nello specifico la frase nerettata mi fa pensare alla persona a cui è stato detto che ha poco da vivere, quel futuro che non avrà lo fa soffrire ancora di più
Ma senza esagerare basta considerare la giovinezza che si perde e che non si può più avere ...quel futuro che non si avrà
Se tutto ciò che abbiamo vissuto non torna non potrà mai essere nel futuro e quindi soffriamo in continuazione se non ci ancoriamo al presente e solo a quello, sarà il presente a portarci qualcosa di nuovo nel futuro e ad eliminare la sofferenza