Trovo corretto aver precisato questo, infatti più su avevo cercato (maldestramente) di isolare l'idea di tele-lettura dei pensieri altrui. Se parliamo quindi di quella facoltà innata che abbiamo tutti e che più o meno abbiamo agevolato e/o sviluppato, la quale ci permette il contatto basale, atavico con l'altro; concordo sul fatto che quotidianamente abbiamo prove di questa facoltà.
Ho notato che nel silenzio della conversazione, durante le pause della discussione, la mente è piena di idee e pensieri che non sono stati indotti dalla sola parola o lettura. Quindi è facile intuire che da qualche via alternativa essi sono giunti a noi.
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