Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Occhio con la cosa delle ottave a quello che noi chiamiamo suoni alti e bassi, si rischia di invertire l'ordine. Per altro più saliamo più è alta la vibrazione, anche se si riduce la "lunghezza" della corda che produce quel suono... Dio è il punto in questo caso, non la "nota" che per noi è più bassa.
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E' una puntualizzazione su qualcosa che mi era chiaro.
Mi è forse sfuggito qualcosa?
Pitagora dice che il numero uno è il punto, così come il primo Do. Se l'analogia serve ad indicare Dio, anche Dio è un punto da cui partono le vibrazioni. Più vicino a Lui sono gravi e lunghe, più lontane a Lui sono alte e brevi.
Ma Dio è sempre il punto, il centro a cui aspirare. Fin qui è chiaro.
Citazione:
Per altro questa inversione del punto di vista è forse il motivo per cui, nell'altro tread non ti batteva quel che dicevo sugli intervalli delle note (mi pare si parlasse di chakra)... se noi risaliamo verso Dio andiamo dal si al do e non viceversa...
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Qui non capisco a quale inversione fai riferimento.
E' possibile chiarie meglio?
Faccio solo una considerazione. La vibrazione va sempre avanti, non indietro, è corretto?
Per raggiungere Dio diciamo che vi aspiriamo, ci eleviamo, innalziamo la vibrazione, come qualcosa che sta sopra di noi non dietro, in una progressione di ottave. Anche l'accordatura più acuta è un progredire su una vibrazione più alta.
Eppure per raggiungere il nostro centro, l'ombelico, è come se tornassimo indietro dentro di noi, entriamo dentro, invece di uscire fuori.
Sembra un controsenso, più aumentiamo la nostra vibrazione, più ci avviciniamo al nostro centro, dentro, come indietro, da fuori torniamo dentro.