Citazione:
Originalmente inviato da diamantea
Il limite di questa tragedia è che non rappresenta soluzione. Non descrive come trovare un'equilibrio tra le forze che si sono sprigionate dal culto di Dioniso.
Uomini e donne che si liberano dalla costrizioni della vita ordinaria, dei valori familiari con il limite del loro grado di consapevolezza liberano anche gli impulsi più distruttivi. Ombra e luce presenti entrambi con la stessa forza distruttiva e creativa. Non vi è equilibrio e soluzione.
La tragedia delle baccanti celebra entrambi gli aspetti nella loro separazione così come l'uomo normale resta separato e mescola dentro di se vizi e virtù esaltandone ora l'uno ora l'altro aspetto con uguale intensità.
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Gia' , per questo e' una TRAGEDIA .
Ma il rimedio i greci lo trovarono nel culto di Apollo .
Il Dio dell'armonia e della misura e della lontananza .
Nella storia dei culti Dioniso ed Apollo furono sempre venerati nello stesso luogo ed insieme probabilmente proprio per questo .
Perche' le due tendenze si armonizzassero insieme .
Interessante come queste tendenze diventino daimones , demoni se non armonizzati e contenuti ma vera e propria vicinanza con la divinita' al contrario se contenuti nel giusto alveo .
Apollo e Dioniso ancora oggi sono studiati e incompresi del tutto nelle tendenze psicologiche dell'apollineo e del dionisiaco .
Inizio' Nietsche ma altri continuarono come Jung che ne fece prova dell'estroversione l'apollineo e dell'introversione il dionisiaco .
Mi sa che dobbiamo approcciare meglio Apollo per comprendere il suo mondo che e' il mondo della rappresentazione della realta' che i Greci elevarono grazie al culto della bellezza ad un livello che la filosofia induista non raggiunse perche' troppo rivolta a vederla , la realta', solo come sofferenza ed impermanenza .
Non a caso la Grecia e' all'origine della civilta' occidentale per questo opposto approccio rispetto alla realta' , al mondo .
Da qui parte degenerando una volonta' di potenza e dominio sulla natura che in origine era contrastata dal culto di Dioniso che invece rappresentava l'invincibilita' delle forze naturali .