Discussione: Divinita' e Daimon
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Vecchio 12-11-2011, 23.50.51   #127
diamantea
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Questo mito esplora le orgini, la differenziazione fra il sè e l'altro.
Dioniso guarda alle sue radici, la sua vera origine, vuole dimostrare di essere originato da un dio è alla ricerca della sua vera identità.
Dioniso conosce il conscio e l'inconscio mentre Penteo si scontra con ciò che non sa di se stesso, di sua madre, della gente di cui egli è re, la massima autorità, colui che agli occhi degli uomini è come un dio; il proprio incoscio, la propria ombra, ombra che Dioniso sembra conoscere bene e accettare, usare per arrivare alla sua origine, alla sue radici, alla sua identità.
Dioniso sa di essere figlio di un dio, lo sente dentro come verità e per questo lotta strenuamente.

Quello che mi torna alla mente sempre è che quando non si ha nulla da perdere si lotta con più forza. Un uomo quando non ha nulla da perdere? Quando è disposto a rinunciare a tutto, anche all'identificazione di colui che possiede.
Perseo è un re, è legato al controllo della città, controllo del suo desiderio sessuale verso la donna e delle donne della città, di tutto ciò che è conscio, visibile, tangibile, conosciuto. L'inconscio è tenuto a bada con le regole, la morale.
Dioniso è un dio, non è legato ai beni terreni perchè aspira ad altro. Tutto diventa mezzo per arrivare al divino.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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