Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Dipende se uno vuole seguire l'egoismo (non in senso negativo) o una morale.
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Ecco , sta tutto qui, indagare sulla volontà di Caia è un pagliativo, serve solo a far tacere la coscenza .
L'ago della bilancia , per quanto riguarda me pende molto meno dalla parte della morale perchè hai tolto il "negativo" all'egoismo .
Quote:
Che abbiano costruito insieme o che siano beni posseduti da prima, nel bene o nel male due persone hanno diviso anni di vita (quanti sarebbe importante, 1 anno non vale come 30 ovviamente) e sarebbe giusto che l'unico erede sia chi ha diviso gioie e dolori.
La sorella Tizia avrebbe voluto dividere di più gioe e dolori ma non ha potuto?
E' comunque stata una decisione di Caia anche se influenzata da Sempronio.
Poi la legge è quella che è, le necessità pure e penso che Tizia o Nereo in seconda battuta prenderanno quello che potranno.
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Tizia non ha grandi problemi economici , ma è preoccupata per quelli del figlio ancora precario e in procinto di mettere su casa . Accettando lei l'eredità della sorella , in linea di massima , i beni entrerebbero nel suo patrimonio per poi transitare in quello del figlio alla sua morte . Rinunciando dà a quest'ultimo la possibilità di goderne immediatamente .
Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Dimenticavo, non ho risposto direttamente alla domanda:
Io in linea di massima, filosoficamente, lascerei l'eredità al marito perchè è giusto così, ma se avessi grandi necessità economiche quanto meno ci penserei e forse coglierei l'occasione "piovuta dal cielo".....
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Su questa occasione "piovuta dal cielo", null'altro?
SEmbra quasi dare la sensazione di non poterci rinunciare ......