Questa situazione mi riporta al discorso della copia, del secondo foglio di cui si parlava nell'Opera al Nero. E' una me che esegue l'azione, la esegue nell'ordine impartito, si mette d'impegno, parte proprio da dove dormivo io, ma non ero io, o perlomeno così sembra. Eppure qualcosa dentro di me lo sa e me lo dice che sto barando, ovvero vede il trucco, sembro essere io, sto facendo l'azione, ma è un trucco, di fatto io dormo e non ho compiuto l'azione, cerco di metterci più forza, più impegno per rendere più credibile ciò che è invece un trucco. Il tutto si ripete fino a quando mi sveglio sul serio e compio l'azione nella sequenza dettata: mi sveglio accendo la luce mi alzo e apro la porta... questa sequenza dovrebbe avere un senso, un significato.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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