Io non giustifico l'ottimismo, però l'essere positivi si, che è diverso. Diciamo che l'ottimismo a mio avviso deriva dall'ingenuità, ma può derivare anche dal sopravalutare le proprie capacità e da una certa superficialità.
Ad esempio apro un negozio come va va, tanto spero che va bene, è ottimismo puro.
Il pessimista invece non spera più in nulla, si fa prendere dallo sconforto e spesso è cinico, non si aspetta nulla di buono dalla vita, oppure spesso manca di autostima.
Si parla di Fede, Speranza Carità, sono tre virtù teologali e non parla di atteggiamenti neutri o trascesi.
Entrambe ci fanno capire che comunque uno deve andare verso un atteggiamento più positivo alla vita.
La speranza non è l'illusione dell'ottimisma, ne la disperazione del pessimista. La fede non è la creduloneria dell'ottimista, e la dubbiosità del pessimista. La carità non è ingenuità dell'ottimista o il l'aridità del pessimista.
Si la posizione sembra centrale, sebbene però poi si deve tendere al positivo.
Se l'esempio è troppo romanticamente religioso, ve ne faccio uno più pratico.
il bilancio annuale di un azienda è in negativo o in positivo, se invece sta sullo 0, comunque è sempre un risultato negativo anche se neutro.
Quindi il fatto che io stia sullo 0, o su una posizione neutra tra i due, non vuole dire che sia positivo o negativo.
Ecco un altro paradosso per Ray, essere neutri è una cosa positiva o negativa?
Comunque convengo con voi, bisogna sapere vedere il bene ed il male. Pensa che brutto se vedessimo solo il male, non ci accorgeremo della bellezza del mondo, e pensa ad un ragazzo puro che vede solo il bene, e non discerne che quello sconosciuto sull'auto potrebbe essere la sua fine.
Se intendete questo, con trascendere tutti e due, allora si sono daccordo con voi.
Però poi ritorna sempre il discorso che occorre contenere il male e mostrare il bene, alla fine il momento della scelta si propone sempre, e non possiamo evitarla.
p.s per Luke: la tua firma è un personaggio del signore degli anelli?