Citazione:
Originalmente inviato da Kael
Non so voi, ma a me quante volte capita di voler fare qualcosa e poi lasciar perdere perchè non ho il tempo sufficiente.
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Addirittura se devo fare un lavoro grosso non inizio neppure, perchè quando decido di fare un lavoro mi piace farlo bene e sopratutto, quando inizio, se dovessi stabilire un tempo non riuscirei (al di là dell'ansia) perchè di solito mentre fai, ne escono dei relativi e quindi devi, se vuoi fare un buon lavoro, prendere in esame e risolvere anche quelli. E sono come un computer quando inizio poi sino a che non ho finito non smetto a meno che mi si obbliga. E' come se per farlo aspettassi l'ispirazione e quindi se poi sono obbligata ad interremperlo non è che lei aspetta la pausa e poi ritorna, no, la perdo e basta.
E quindi qui 15 minuti di solito me li svago essendo ansiosa, non li impegno in un lavoro fatto male ma in tempo da dedicare a me.
Per quanto riguarda il discorso da bambini...non posso prenderlo neppure in considerazione perchè la coscienza dello scorrere nel tempo è diversa. Io provo un senso di acellerazione da diversi anni a questa parte se prima il quarto d'ora esisteva e poteva essere vissuto oggi sono le settimane, i mesi e gli anni denti i quali mi sembra di scivolare senza riuscire a trovare il giusto attrito che mi aiuti a frenare la corsa.
L'unico modo che ho trovato per farlo è guardare il tempo o fissare l'orologio se lo fissi, rallenti la tua corsa in esso, forse dovrei lasciare sempre un occhio a fissarlo mentre io mi concentro su altro
Ma se invece quei quindici minuti sono immersi in un'emozione si dilatano