Citazione:
Originalmente inviato da Cubo
e questo forse riesce a spiegare come la penso sul perdono a richiesta: esiste, e scatta se io riesco a percepire il percorso di miglioramento che l'altro ha intrapreso. se non lo vedo, niente perdono, riprovi domani, avanti un altro.
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Questo non lo chiamerei perdono, ma restituzione di fiducia. E' quello di cui parlavo, o tentavo, sopra.
Il perdono è qualcosa che faccio io indipendentemente dall'altro.
Il non perdono mi appare come escludere ogni altra possibilità con l'altro. Una difesa a bastioni. Non ti perdono perchè tu ....
Perdonare è come aprire alla possibilità di un cambio della direzione ma non per questo smettere di stare attenti.
Diceva qualcuno: puri come colombe e astuti come serpenti (una cosa così).
Il mio processo di scioglimento verso il torto e l'evento lo compio con me stesso e se mi faccio occorrere per farlo la dimostrazione che l'altro cambia, non sto compiendo un perdono.
Invece si può perdonare pur sapendo che l'altro non è pentito o almeno non può cambiare. Subentra però una questione di fiducia. Se non restituisco fiducia non è una mancanza di perdono. Sono due momenti diversi e distanti.
Cioè posso essere disposto alle inifnite possibilità ma non per questo farmi fregare di nuovo.
La cosa importante per me è che il perdono sposta il canale energetico da una sola linea a tutte intorno.