I problemi, anche di comprensione dei meccanismi, spesso dipendono dai tempi delle azioni più che dalle azioni stesse. Noi tratteniamo quando dovremmo spingere e lasciamo fluire quando dovremmo trattenere.
Se il mio motore non sta girando al massimo e io mi risparmio, mi riposo, ristagno, ingolfo il carburatore. Dovrei spingere a cercare il limite.
Quando sono al limite mi vien da lasciar fluire ciò che mi comprime, quel che sento come sofferenza del sistema (la classica emozione forte ma non solo) e invece dovrei trattenerla per espandere il limite.
Non è che non ci capiamo sulle azioni... di per se stesse sono pure semplici e le facciamo di continuo. Quel che è difficile è rompere i meccanismi d'abitudine che ce le fanno fare quando non dovremmo.
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