Citazione:
PLUTO SCRIVE:
Accettare se stessi vuol anche dire accettare gli altri per come sono...e riuscire a condividere bei momenti assieme agli amici...pensando di poter dare qualcosa agli altri...e soprattutto sorridere e ridere assieme agli amici
|
Mi ha colpito questo pezzo e su questo per un attimo porto l'attenzione.
Il "
pensare " di dare qualcosa non è la stessa cosa che "
darlo veramente ".
Il punto mi pare che sia questo.
Eggià..siamo talmente convinti di "
essere " ciò che mostriamo da non poter assolutamente scindere ciò che si E' da quello che si mostra,a patto che, come dice Sele, non si sia consapevoli .
E' ovvio, mi pare, che la confusione esista e che questa è ben conservata e nascosta dentro di ognuno.
Il discorso è sempre li: se sono convinto di essere ciò che
mostro ( ed in questo senso tale struttura assume la " originalità " ) va da se che tutto quello che ne deriva, dunque anche il "
dare " agli altri come diceva Pluto, è fittizio ovvero non reale.
Mi convinco che quelle "
azioni partono da me " quando invece sono soltanto il riflesso di una Essenza che è ben lontana, oscurata da convinzioni strutturate,dall'essere trovata!
Da ciò paradossalmente anche il sorriso è fittizio, falso; quante volte si è assunti un comportamento o si è mostrato un aspetto di convenienza, per essere ( sembrare all'occorrenza ) anche all'altezza degli altri?
Parlo, in sostanza, di un cambiamento radicale che alla fine rende tutti
" capaci " di capire se ciò che si mostra è reale o meno; rende tutti capaci di comprendere che tutto ciò che si mostra/assume in quanto estraneo va modificato, collaborando, come Ray dice, con se stessi.
A questo punto - e a m,io avviso solo a questo punto - si puo accettare gli altri per quello che " veramente " sono.
Accettarli senza modificare se stessi mi pare che da un lato sia fattibile ma non sarebbe altro, al lato opposto, che legittimare un
me stesso che di Reale possiede ben poco ma di contro molta apparenza.