Discussione: Sofferenza
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Vecchio 27-07-2006, 00.09.55   #54
Uno
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Sopra ho scritto
Citazione:
sia punto di vista genetico che sia nella sua forma più materiale o meno, vi sono le stesse possibilità di attaccamento ai figli, la differenza principale sostanziale è in quei nove mesi di stretto contatto corporeo e nella culturalizzazione delle dinamiche,
Mi rendo conto che nella parte meno materiabile non è provabile strumentalmente (con gli strumenti della tecnologia di oggi), già a livello psicologico nello studio delle catene di dicendenza famigliari, come emerso in minima parte dal post di LB il fenomeno è conosciuto.... ma a livello biologico se è vero che il materiale di costruzione in quantità si avvale della struttura materna senza la metà della mappa ed indirizzo di progettazione del papà allo stato attuale il bambino non nascerebbe, anzi... non scientificamente posso affermare per osservazione e conoscenza diretta che la forza genetica è quasi sempre maggiore da uno dei due genitori e non è sempre la madre.
Adesso però direi di finire con la "barricata" uomini e donne che non era mia intenzione alzare quanto demolire, volevo solo porre l'accento sul fatto che non ci sono motivi fisiologici di nessun tipo per cui la mamma soffre diversamente se non di concenzione mentale, cosa che per motivi diversi può accadere anche al papà.

Ok Coccinella ritiro la battuta, era per sdrammatizzare, se è vero che tutti coloro che appaiono nei libri ai nostri occhi sono pensatori, ve ne sono alcuni che non si sono limitati al pensiero e comunque siamo d'accordo che nessuno merita di essere eletto Bibbia, mi prendo volentieri l'occhio per occhio etc etc sapendo in seguito di non nominare come è mia normale abitudine nessuno
Non emetto giudizi sulle tue strategie, ma sarei un ipocrita e falso buonista, se facessi finta di non vedere o non dicessi quello che vedo e che conosco bene (son presuntuoso che ci vuoi fare?) sulle dinamiche che muovono l'animo umano.
Se siamo qui, se qui ci incontriamo è per poter conoscere attraverso gli altri come funziona oggettivamente l'umano per vedere se ne possiamo trarre qualche vantaggio, il mio metodo per mettere a disposizione l'esperienza da me fatta non è raccontare episodi della mia vita, posso farlo se capita, ma conosco i limiti di questo modo e non posso sempre utilizzare la prima persona se questa coinvolge altri.
Poi alle fine delle nostre chiacchierate virtuali ognuno può rimanere dell'idea che preferisce come è giusto che sia, si possono comprendere nuove angolazioni o rimanere solo su quelle che avevamo in partenza, come ogni combattente della battaglia vita ho subito delle perdite, alcune addirittura consapevolemente, tramite distacco senza morte, di persone a me molto care (per non dire con legami di sangue), conosco il dolore e la sua manifestazione sotto varie forme anche se chi mi conosce (anche bene) può pensare che io sia come l'anatre con la piume su cui tutto scivola, questo è ciò che mostro in realtà sfrutto pur senza cercarla ogni grammo di sofferenza, ho imparato che posso distaccarmene a piacimento, parecchi anni fa sono stato istruito già a ciò che oggi viene venduto in seminari , quei giochi di prestigio in cui ti fai sparire un mal di testa in due minuti, o cose più gravi in più tempo, però mi è stato mostrato anche cosa posso fare se vi rinuncio, se utilizzo il distacco nel modo giusto e solo quando serve per "operare" in me o nell'ambiente.
Per essere completo devo incarnare ogni cosa, bene e male, più decido di andare avanti e più deve crescere la mia sopportazione, anche nel bene... non sembra ma ci vuole resistenza anche per reggere il bene, e da un certo punto in poi non ho avuto più sorprese in tal senso, in altri ambiti ogni secondo che vivo è una scoperta, ma su di me e ciò che posso reggere, su quello che vado a incrementare come resistenza no.
A scanso di equivoci non sto parlando di superuomo... di semplice uomo (come genere) qual sono e qual molti si dimenticano di essere tante sono le sovrastrutture che circondano l'umanità in attesa di risveglio.

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