Da quel giorno i due si videro più spesso. E parlarono senza limitazioni. L'uomo fece conoscere al dio le cose di cui gli aveva raccontato e il dio fece conoscere all'uomo le cose divine.
Il dio offrì anche all'uomo di andare a vivere nel suo regno, ma l'uomo preferì restare tra gli uomini. Anzi prese ad insegnare quello che sapeva a quelli che lo desideravano, ma solo a quelli che lo desideravano veramente.
Il dio, dal canto suo, continuava a valutare le richieste ed a dispensare doni. Rivelò alla fine all'uomo quali erano i metodi con cui valutava. L'uomo si fece una grande risata, ma promise di non rivelare mai a nessuno questo segreto. E mantenne la promessa.
L'uomo iniziò ad avere una certa notorietà e la sua storia di diffuse tra tutte le genti. Questa diffusione fece si che la storia si deformasse a seconda di chi la raccontava e ognuno che la sentiva poi la raccontava deformata. Ma il succo restava sempre lo stesso. L'uomo era conosciuto da tutti come "L'Amico degli dei e l'Amico degli uomini".
Il fatto che egli insegnasse il suo metodo a chi lo chiedeva non diminuiva affatto le richieste che arrivavano al dio, così nulla si frappose tra loro. Il dio dispensava doni ai più degni, l'uomo mostrava il suo fuoco a chi lo volesse.
Questa opera dell'uomo però non piacque ad altri dei, che credevano non si dovesse dare certe cose agli uomini... ma questa, come si suol dire, è un'altra storia.
------------------------- FINE (?) ---------------------------------
PS: Cedo la parola. La storiella è stata da me rimaneggiata solo su questioni insignificanti. Le fonti sono le varie mitologie della terra, da quelle orientali a quella greca. Un tributo va a Neil Geiman (scrittore e forse non solo) dal quale ho preso spunto per alcuni passaggi (la sua abilità non è certo la mia).
Se qualcuno ha piacere di commentare o desidera parlarne, credo che la storiella dica molto...
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