Discussione: i Naufraghi
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Vecchio 31-10-2006, 00.15.58   #5
Ray
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5 di loro intrapresero il viaggio, due Fratelli e tre Sorelle. Gli altri, che per vari motivi non poterono recarvisi, sarebbero stati presenti in spirito.

In quei giorni due furono gli avvenimenti speciali che occorsero... il loro incontro e, appunto il rito.
A questo punto la storia si biforca. Da una parte l'incontro che è un evento il cui svolgersi si protrae per tutta la durata della loro permanenza, dall'altra il rito.

L'incontro, di cui si narrerà i tratti salienti in seguito, fu un'esperienza che li segnò profondamente. Essi infatti erano accomunati dalla loro Ricerca. Anche se al punto in cui erano ognuno la vedeva diversamente, chi cercava la conoscenza, chi di accrescere il suo spirito, chi la verità e così via, in realtà tutti cercavano la stessa cosa... quell'Unione che avevano sperimentato sulla nave.
Solo che ancora non ricordavano.

Il rito si svolse secondo i crismi e gli usi degli abitanti dell'arcipelago, usi che molti del Fratelli, in un modo o nell'altro, condividevano. In ogni caso il luogo del rito venne scelto sapientemente, un posto delizioso ma non superbo, e l'officiante si rivelò un buon veicolo... lasciò che il rito avvenisse e si limitò a guidarlo, senza pretendere di parteciparvi di persona, come purtroppo a volte accadeva. Queste due note accordanti, che in molti casi bastano a rendere questi riti assai lieti, in questo caso furono solo due note di una meravigliosa sinfonia.
Infatti per l'occasione la Sorella aveva raccolto tutto il suo essere e lo aveva accentrato e acceso, pronto ad esplodere nel momento culminante... quando avrebbe dichiarato solennemente le sue Intenzioni e si sarebbe coscientemente vincolata ad un giuramento.

Splendeva come una stella mentre il rito proseguiva. Il suo splendore abbagliava i presenti, ma nessuno poteva distogliere lo sguardo, perchè nessuno era presente come lei.
I Fratelli e le Sorelle erano rapiti e la presenza di lei suscitava a amplificava quella di loro... tanto che per un attimo, forse, ognuno si dimenticò di se, tanto si era proiettati in quella stella.

Tutti la guardavano fissa, chi comprendeva cosa vedeva e chi no, ma tutti ricevevano qualche beneficio da quanto accadeva, tutti gli animi ne venivano un po' trasformati.
Al momento culminante, la promessa che dava il senso al rito, il suo essere fu talmente splendente che, per un secondo, non sembrò neanche una persona, ma una dea scesa in terra a dare l'esempio di ciò che accadeva in cielo.
Per un istante fuggente fu possibile sentire un barlume, un vago anelito di un ricordo di come si era sulla nave. Ma nessuno dei presenti, neanche lei, riuscì a trattenere tutto questo... l'impressione sparì immediatamente... ma, anche se non se ne rendevano conto, i loro animi erano cambiati.

Poi tutti tornarono a terra e tutti si mischiarono nuovamente con tutti gli altri. Al rito sacro ne seguì un altro profano... un rito comune a tutti i popoli della Terra e a tutti i tempi dell'Umanità... la festa.

Ma la narrazione della festa fa parte dell'altro ramo della storia, quello del loro incontro e, per capirla, è necessario tornare un attimo indietro, al periodo in cui iniziarono a viaggiare le bottiglie...

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