Citazione:
Originalmente inviato da Uno
il saggio è colui che non sa di sapere,
è diverso non trovi?
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Questo forse nasconde che il saggio non sa neanche di essere saggio...perchè non ha ancora consapevolezza delle sue Conoscenze o quanto meno non ne Comprende la portata.
Mi sembra sia pacifico che Sapere ed Essere "possono " ( e dovrebbero ) viaggiare nella medesima intensità. Qualora ciò non avvenga ci si trova in una situazione parziale di evoluzione; monca del suo lato complementare.
Provando a ricapitolare quello che si è detto, mi sembra che si è tutti concordi a valutare le azioni degli individui in relazione alla intensità di queste, o meglio ancora, al contenuto che queste esprimono in quanto conseguenza " esterna " di cio che un uomo, al suo interno, possiede.
Ora, ho una curiosità.
Infondere parte di se stessi nelle azioni, nei gesti, nelle parole, da parte di colui che Sa ed E' al tempo stesso, puo apportare vantaggio anche a coloro che con questo individuo vengono a contatto?
Secondo me si ed in questo senso potrebbe anche risultare " causa " esterna al fine della evoluzione ( in senso lato ) di chi ne è venuto a contatto.
Al contrario chi " muove " azioni nel mondo esteriore, vuote di contenuto che hanno invero solo forma esteriore possiamo dire che non avranno effetto oppure un qualche appunto in chi ne viene a contatto lo potrebbero creare?