Citazione:
Originalmente inviato da 'ayn soph
quindi sarebbe meglio conseìiderare gli eventuali maestri, persone alla nostra pari, compagni di percorso
da cui possiamo prendere, ma nello stesso tempo dare anche
involontariamente
|
Non intendevo in questo senso.
Il Maestro lo riconosci nell'intimo. Ma se resti chiuso in questo riconoscimento alla fine ti identifichi anche in questo processo tanto da nn riuscire più a svinvcolarti dalle sue gonnelle.. catene che tu stesso hai creato da un bisogno che può essere di appartenenza o di dipendenza.
Il maestro di Mozart non era un compagno di viaggio era una guida un insegnante.
I Maestri di Gesù erano allo stesso modo guide insegnanti che servivano ad iniziarlo su una Via che poi seguirà oltre i primi rudimenti..
Il fatto di riconoscere la superiorità -in questo caso - spirituale di un Individuo ne fa per noi un Maestro che però deve poter essere Ucciso.
Ucciderlo significa che sin dall'inizio nn bisogna rendersi dipendente da lui ma tendere al miglioramente attraverso di Lui.
Un Maestro è un Maestro in quanto tale nn per l'appellativo che ne vogliavo fare per bisogno.
Per i prendere e il dare.. ci vorrebbe un Maestro per dire cosa prende e la necessità di dare noi al Maestro rientra sempre in una questione di nn accettazione.