Etica e Morale
Discorso da sempre collegato a Bene e Male... dicotomia dalla quale pare sia piuttosto complicato trascendere. Essere al di la del bene e del male è attributo "divino".
Al giorno d'oggi, non parlo solo in quella ingnota nicchia quasi completamente autoreferenziale in cui è oggi degenerata la filosofia (anticamente faceva parte del quotidiano), etica e morale vengono presi per sinonimi. In realtà vengono confusi... diretta conseguenza del fatto che ormai si confondono tutte le differenze sostanziali in quanto si tende a riferire al personale tutto ciò che invece lo determina.
La differenza tra etica e morale, per come la vedo io, consiste principalmente nel fatto che l'etica dovrebbe essere oggettiva, mentre la morale soggettiva.
Ovvero, data un'etica o data l'Etica, la morale è ciò che ne deriva in seguito al mutare di tempi, luoghi, popoli, persone e necessità.
Come dire che l'Etica sussiste ad un certo livello (superiore) di esistenza e genera/manifesta le varie morali possibili, le quali si adattano, prendono forma specifica, a seconda del variare delle condizioni storiche, geografiche ecc. Quindi esiste un'etica e infinite morali potenziali, fermo restando che una morale, per essere tale, deve discendere dall'etica, non è inventabile a piacimento... se discende dall'etica, se è una delle sue possibili applicazioni, allora ok, se non ne è in alcun modo rapportabile, allora è a-morale.
Ma cos'è l'etica?
L'etica (ethos) è letteralmente "il modo in cui le cose vanno fatte"... il modo in cui si deve agire.
E' quindi il come e non il cosa.
Questa è un'altra confusione specificatamente moderna... l'etica non dice cosa è bene e cosa è male, ma come si deve agire quella determinata cosa e come non si deve...
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