Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Ho giocato a pallacanestro fin da ragazzino (lo so, mi ripeto...) e quando ti insegnano il tiro piazzato ti spiegano una cosa importante (almeno una volta lo facevano...). Quando scocchi il tiro non devi togliere subito la mano, ma devi lasciarla li, tenerla nella posizione di tiro scoccato finchè la palla non è entrata... e la devi seguire con lo sguardo.
Nel biliardo dopo aver tirato si deve lasciare li il braccio e guardare la palla entrare (non avete idea di quante palle sicure non entrano se le si "abbandona" prima della buca...)
Vale anche nelle arti marziali. Il colpo richiede il mantenimento dello stesso dopo portato (bastano pochi attimi)... si dice che si deve tenere ferma l'intenzione.
Come dire che l'intenzione di colpire (imbucare, fare canestro ecc.) non è solo davanti al colpo (bilia, pallone), ma anche dietro...
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Ora capisco....
Capisco perchè facevo fatica a lanciare nonchè canestrare la palla( anche se un po bassino per la palla a canestro) e perchè avevo difficoltà ad imbucare anche se talvolta, lo confesso, era il Fattore C che mi dava una mano.
Tendendo ferma la volontà, accompagnadola nel tempo e nello spazio, si stabilizza l'intenzione che sarà conseguenza di quel desiderio di conquista?
Secondo me, se cosi è, questa è una chiave di lettura che potrebbe essere applicata a tutto ciò che abbisogna di fermezza vale a dire di stabilità nella realizzazione, poichè più forte sarà la volontà e meno possibilità di mancare il bersaglio vi saranno. Il senso di tutto questo sta nel fatto, a mio avviso, che la sola intenzione non basta se non supportata in maniera complementare. Vedrei in questo caso la volontà come una guaina che " riveste " l'intenzione affinchè questa possa arrivare. Più ferma è la volontà cosi sarà dura la guaina, all'interno della quale però l'intenzione potrà scorrere al riparo dagli agenti esterni che in qualche maniera potrebbero farmi mancare il risultato.
La guaina va sempre rinvigorita.