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Originalmente inviato da Ray
I
Non di poco conto dal mio punto di vista l'altro termine... sputare. Si sputa per liberarsi ma anche in segno di disprezzo... ci sono anche usanze antiche (e forse non solo antiche) che vedevano lo sputo come un seganre il territorio, tracciare un confine, una linea virtuale da non superare inpuniti...
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Originalmente inviato da Ray
A questo possiamo aggiungere - e lo colleghiamo un po' al discorso sopra - che stando a certe cronache, i rospi venivano sputati fisicamente dagli indemoniati durante gli esorcismi...
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Non so bene ma mi pare che anche i Cavalieri Templari, all'atto di essere accettati nella parte o sezione, che dir si voglia, esoterica, dovessero " sputare" sulla figura del crocefisso rinnegandolo. Non tanto per abolire la figura, appunto, del Crocefisso nonchè la simbologia che questo rappresentava quanto invece il "rigetto" di quella corrente temporale pseudo spirituale rappresentata dalla Chiesa di stampo oscurantista che aleggiava in quel periodo, approvando, all'inverso il reale significato del crocefisso che, paradossalmente, in quel momento rinnegavano.
Per quanto riguarda i rospi mi vien da pensare che, azzardando una qualche analogia, la palude potrebbe essere assunta come luogo malsano, all'interno dell'individuo, ove vige, assieme alla notte, il terreno particolare ossia l'humus adatto che serve per la sopravvivenza dell'ambiente e di tutto ciò che in questo vive, dunque anche i rospi. Rospi insomma che possono essere assunti come parte di quella personalità che fa fatica a liberarsi dei suoi animali. Una sorta di ossessione insomma.