Credo che queste domande siano più che lecite ed è opportuno, secondo me, tentare di dare una risposta ognuno per se, seguendo per quanto la si conosce ( cosa che non mi riguarda
)la filosofia, posto che ci si possa riuscire.
Il punto dal quale si potrebbe partire è il significato, attribuito alla nascita ed alla morte, che è presente come una sorta di qualificazione sia dell'uno e sia dell'altra. Si nasce, fermandoci alle ragioni biologiche, per una serie di eventi naturali e si muore per gli stessi eventi.
C'è chi sostiene, e buon per lui, che esiste " solo " un complesso naturale di eventi, frutto della evoluzione alla quale anche l'uomo è sottoposto; pertanto una regola che peraltro è ormai consolidata e poco modificabile, perciò ciò che l'uomo è finirà con lui.
Altri invece sostengono che l'evento " nascita" e l'evento " morte" sia una sorta di passaggio obbligato giacchè la regola naturale che li contiene, nascita e morte appunto, è solo la parte " esterna" ossia il riflesso di Leggi più Alte e noi, in quanto uomini posti alla base di queste Leggi, subiamo l'azione di queste. Bisognerebbe stabilire quali sono queste Leggi ovviamente.
Insomma i due filoni, uno natural-materialistico e l'altro Natural-spirituale, senza scendere in particolari, che possono esser presi ad esempio per mostrare più o meno in quale terreno si cerca di dare una risposta. Ovviemente in considerazione del tipo di tesi che si prende cambierà molto probabilmente anche la risposta.
Chi persegue la prima tesi forse chiarisce che la spiegazione dell'evoluzione, frutto di millenni di trasformazione dell'uomo nonchè di tutto ciò che riguarda l'ambiente o addirittura l'Universo è risultante di una primordiale forza che ancora esplica il suo potere. Nessuna spiegazione al di fuori della evoluzione, quale risposta che segue basi naturalistiche.
Chi persegue la seconda tesi, invece, a mio avviso sente che la spiegazione è altra; sente che non esiste soltanto l'evoluzione o meglio questa non è che un effetto di una Corrente che dalll'Alto verso il basso si pone, agendo a cascata.
Pertanto, per nulla togliere a coloro che percepiscono " solo " l'evoluzione quale intrinseca spiegazione( sarebbe interessante conoscere però che tipo di etica sottende a questo filone ), voglio cercare di spingermi oltre.
La nascita e la morte se fossero,anzicchè divise in quanto singole tappe, ad esempio un punto A-nascita ed un punto B-morte, fossero la medesima cosa che si esprime in forme differenti? Cosa c'è prima di " entrare " nel punto A e cosa dopo l'uscita nel punto B? e per questo verso, si potrebbe considerare la nascita e la morte nel medesimo significato vale a dire " trasformazione"?