Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Eppure statisticamente sono più quelli che danno fiato alle trombe che quelli che mentono per indorare la pillola (giusto o sbagliato che sia, meriterebbe un discorso a parte o continuarne uno già sull linea) o che stanno zitti.
E' un problema di valutazioni... ammesso che ci sia un'utilità (e c'è ma non è semplice come sembra) nell'essere taglienti, ironici etc con un'altro qual'è il criterio di valutazione? Soprattutto siamo sicuri che se non conosciamo neanche noi stessi e la nostra resistenza siamo in grado di valutare quella altrui?
O forse stiamo provando la nostra?
(non sto attaccando o taglieggiando Faltea.. )
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Parlando per me... è intrinseco che il metro di misura è sempe "se ne vale la pena"..
Capita che sto zitta con qualcuno che mi è esterno, un collega, un parente, qualcuno a cui non tengo particolarmente o quantomento non è nella mia schiera di amicizie (non è facile esserci).
Mentre mi prodigo nella schiettezza con chi mi è vicino, anche perché è un modo per far vedere e farmi vedere (il concetto specchio di cui si parlava) la realtà, la verità.
Ma con talune persone è impossibile farlo comunque, vivono la schiettezza e la verità come un'affronto alle loro radicate convinzioni, alla loro ipocrisia di fondo....
Attualmente sono in situazione critica (si può definire lite forse) con i miei genitori proprio per un concetto moooolto simile. L'ipocrisia, il parlare a vanvera...
Spero solo che mi si capisca, quando si parla di una cosa che si sta vivendo o che in quel momento è molto attiva in noi si tende a farsi trasportare troppo dall'emotività.... non ho discernimento in questo campo/thread.