Ma io non dico che la realtà non esiste, dico che la realtà non esiste in termini concettuali... è assai diverso.
E la sola parola "realtà" racchiude già in se un concetto.
Noi non possiamo parlare di realtà, possiamo solo sperimentarla, possiamo solo intendere la realtà quindi tutti i discorsi che facciamo su di essa per definirli, sono solamente discorsi, concetti, non realtà. La realtà è fatta di sensazioni, di emozioni, non di concetti. Quando tu guardi un albero, non stai a farti tanti concetti su di esso, non è che l'albero è albero perchè è composto da un tot numero di cellule vegetali, perchè è composto da certe sostanze, ha delle gradazioni di colore particolari, ha una struttura molecolare di un certo tipo... Tu non definisci l'albero con questi termini. tu guardi l'albero e sei letteralmente l'albero, sei quella realtà, e vale per te e basta. Tu hai certe sensazioni di quello stesso albero e questa è la tua realtà. Non è detto che la tua definizione dell'albero però corrisponda a quella di un'altra anima, perchè è questo che si tende a fare, si tende a catalogare le cose, a generalizzare, ed ecco che qui si blocca il bello della vita, una cosa tipicamente mentale. Tu vedi l'albero e hai certe sensazioni dell'albero che valgono per l'esperienza di esso che tu stesso vuoi fare. Un'altra persona ha un'altra sensazione dell'albero che vale per l'esperienza di esso che lei vuole fare, e così via.
Ognuno sperimenta l'albero in modo diverso, ed ecco spiegato come la realtà oggettiva non esiste. Il punto è che si tende a definire realtà in modo oggettivo. Per la gran parte delle persone sulla Terra è così: realtà = oggettivo. Si pensa che la realtà di una persona debba per forza andare bene per la realtà di un'altra persona. Ed ecco che si creano le leggi e i paletti che catalogano la realtà come unica, materiale, ed insostituibile. "La legge è uguale per tutti!" si dice. . Se tutti applicassimo le leggi saremmo come autentici automi computerizzati!! Per questo tutti trasgrediscono...