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Vecchio 17-05-2007, 21.52.33   #31
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Ti cito tutto perchè così rispondo sia a Jez che a Grey.
In effetti anche io stavo cercando di comprendere.

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
In linea di massima sono abbastanza d'accordo. Credo però che sarebbe bene distinguere alcuni passaggi, magari riusciamo a chiarirci tutti un po' meglio.

La terza è qualcosa che concorre alla produzione di un qualsiasi evento. Se non si presenta l'evento non accade e resta solo la dualità. Spesso, per non dire quasi sempre, noi non ci rendiamo conto della terza forza, anzi raramente ne vediamo due.

Se sono di fronte ad un bivio, come bianco-nero o onesto-disonesto l'evento scelta non si produce se non interferisce una terza forza. Infatti potrei stare li e non fare nulla, non prendere la strada bianca ne qualle nera, non comportarmi onestamente ne disonestamente. In questo caso sono io che devo metterci qualcosa in più, dalla volontà alla paura o quel che è, che mi permette di andare di qua o di la. Le due forze iniziali producono attrito come dici e l'attrito scalda. In caso di eccessiva resistenza esso stesso potrebbe fungere da terza forza, nel senso che essa sarebbe rappresentata dalla mia sopravvenuta incapacità di sopportare.

Questa scelta, una volta compiuta, fungerà da prima forza per un evento successivo che si verificherà allorquando essa incontrerà una forza che gli resiste e una terza verrà ad equilibrare e così via.
Potremmo complicare dicendo che ognuno di questi aspetti è a sua volta prodotto da tre forze, ma sarebbe fuori tema.

L'arrivo della terza forza equilibrante cristallizzerà l'evento come manifestato, equilibrando il fuoco prodotto dall'attrito.

Questa cristallizzazione produrrà uno spessore permettendo una successiva dicotomia, come detto, ma in un altro piano, dato che la seconda forza frenante dovrà avere lo stesso spessore.
Traducendo questo potremmo dire che se io ho scelto di essere onesto non rubando le gomme dal tabaccaio, il mio livello di onestà non sarà più messo in attrito dalle gomme del tabaccaio, ma avrà più spessore. Quindi avrò bisogno di una tentazione maggiore affinchè si produca una condiziona di attrito analoga alla precedente, che mi porti ad una scelta analoga ma su un altro piano.

Questo sempre che io abbia capito quel che intendevi...

Si mi hai inteso.
Il fatto è che vedo l'attrito come la terza forza che crea poi il passaggio alla dualità successiva e/o lo spessore che citava Uno parlando dell'uomo di spessore, appunto.

Rimanendo sulla scelta, se devo guardare il bianco e il nero per poter scegliere dovrei stare in una posizione di equilibrio/neutro. E' questo che nn riesco a quagliare. Se sono in equilibrio, e abbiamo visto che sono casi rari e per pochi istanti, non ho attrito. Non si crea il bisogno di scegliere. L'equilibrio semmai si crea successivamente alla scelta.. cioè quando ho già scelto di non rubare più la gomma dal tabaccaio, allora sono in equilibrio tra bene e male che mi porterà poi a poter avere spessore, resistenza per affrontare un male e un bene maggiore.

Non so, così riesco a vederla, diversamente no..

Ultima modifica di Sole : 17-05-2007 alle ore 21.54.48.
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