Discussione: Leccarsi le ferite
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 18-05-2007, 17.15.35   #7
Elle
Cittadino/a
 
L'avatar di Elle
 
Data registrazione: 11-04-2007
Messaggi: 166
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio
Ci lecchiamo le ferite dopo una battaglia o qualcosa che comunque ci costringe a lottare per tenerci a galla. Perché mentre combattiamo non stiamo a vedere dove sentiamo dolore…come quando ci tagliamo, subito non sentiamo niente, il male arriva dopo. Oppure come durante una tempesta, o un terremoto: pensiamo a salvarci la pelle, cerchiamo un riparo mentre tutto ci crolla addosso, pensiamo solo a sopravvivere in quel momento.
E poi passa, prima o poi passa… Non ce ne accorgiamo subito, stiamo lì con gli occhi chiusi, le mani nelle orecchie o a ripararci il capo. Apriamo un occhio e tutto sembra fermo. Eppure non usciamo subito dal nostro buco, qualche cosa potrebbe ancora cadere. E’ anche già successo, come quando siamo usciti fuori pensando che fosse tutto finito e per poco non restavamo uccisi…
E ora siamo lì al buio a guardare fuori verso quella poca luce, temiamo sia una trappola. Ci avviciniamo e guardiamo fuori… guardiamolo il nostro mondo, non è rimasto niente, a che serve dirci quanti errori abbiamo fatto? A che serve dirci che se avessimo fatto così o cosà forse sarebbe stato diverso? A che serve torturarci con tutti quei forse e quei se? A nulla. E poi guardiamole bene quelle macerie: sono crollate perché le abbiamo costruite male, come abbiamo potuto pensare di fare prima il tetto senza metterci le basi? Perché non ce ne siamo accorti prima? Sì è proprio così: non volevamo vedere.
E’ questo il momento più doloroso, quando nella desolazione intorno guardando indietro ricordiamo come ogni pezzo è crollato. E' il momento di leccarsele quelle ferite, quelle nell’anima e nel corpo. E poi di ricostruire tutto da capo, partendo dalla base questa volta.
Queste parole mi hanno colpito molto oggi sarà che sono due giorni che mi lecco le ferite ...e questo è il momento doloroso..tanto che quasi per non lottare più quest'oggi ho passato la giornata a dormire per non subire altre aggressioni verbali che mi rendo conto non sarei in grado di affrontare.E' stata una guerra di quasi 30 anni e l'altro in battaglia e mia madre. Da quando mi sono costruita una vita lontano da lei dopo la scomparsa di mio padre, ogni qualvolta la vedevo, cercavo di ottenere qualcosa di buono dal nostro rapporto però mi rendevo conto che io lottavo in un senso e lei nell'altro..premetto che abbiamo concetti di buono totalmente diversi..non mi sono mai arresa ho sempre cercato di controbbattere il suo modo di relazionarsi a me, finquando qualche giorno fa stremata una persona cara mi ha detto..ma perchè non ti arrendi e la perdoni??Ecco lì sono crollata nel mio cantuccio...e ho capito..solo che siccome posso solo educarmi a vivere diversamente ora tento dolorosamente di leccarmi le ferite di una battaglia durata 29 anni.In tutto questo però lei non si è resa conto di nulla e continua a inveire a suo modo , e ora se prima mi assediato la sensazione di incapacità personale e di sogno infranto ora mi lascio abbracciare dal malessere, e lo accetto consapevole che passerà benchè il dolore che sento ora mi fa sentire affaticata..
Elle non è connesso